Il Tesoro ha raccolto oggi tutti i 9,5 miliardi di euro preventivati alla vigilia, attraverso l’emissione in asta di tre titoli di stato. Tra questi vi era il nuovo benchmark decennale, il BTp 1 ottobre 2035 con cedola 3,60% (ISIN: IT0005648149). Ha fatto la parte del leone con 4 miliardi offerti e rispetto ai quali ci sono state richieste per 6,33 miliardi per un rapporto di copertura di 1,58. Domani all’asta supplementare riservata agli “Specialisti in titoli di stato” saranno offerti altri 1,2 miliardi.
BTp ottobre 2035 nuovo benchmark a 10 anni
Il BTp ottobre 2035 arriva a distanza di neanche 4 mesi dal lancio del nuovo bond a 10 anni con scadenza 1 agosto dell’anno 2035. Esso era avvenuto nei primi giorni dell’anno e tramite collocamento sindacato.
Gli ordini segnarono il nuovo record assoluto di 133 miliardi. In quel caso, la cedola venne fissata al 3,65%. Il nuovo tasso annuo lordo risulta, pertanto, appena inferiore.
Prima cedola corta
Quanto al prezzo di aggiudicazione, è stato sopra la pari a 100,90. Il rendimento lordo annuale che ne consegue è del 3,62%. Il rendimento netto risulta del 3,162%. All’asta di fine marzo, il rendimento decennale era stato del 3,83%. Poiché la prima cedola sarà staccata in data 1 ottobre, a fronte di un periodo di possesso di soli 152 giorni su un semestre di 183 giorni, essa sarà corta. Ciò significa che verrà messa in pagamento per una percentuale all’1,80% ordinario. Nello specifico, sarà dell’1,495082%.
Rendimento sempre allettante
Il rendimento decennale raggiunse il suo apice, restando agli ultimi anni, nell’ottobre del 2023 al 5%. Da allora, pur con frequenti inversioni di tendenza, ha ingranato la retromarcia per effetto del taglio dei tassi di interesse prima atteso e poi effettivamente arrivato. La Banca Centrale Europea li ha tagliati di 175 punti base o 1,75% dal giugno dello scorso anno. E con ogni probabilità lo farà per l’ottava volta a giugno, portando il tasso sui depositi al 2%.
Le aspettative d’inflazione non si sono surriscaldate, malgrado riarmo europeo e dazi americani.
BTp ottobre 2035, spread in area 110 punti
Ecco perché il BTp ottobre 2035 resta un investimento allettante per le famiglie. Il rendimento netto reale di lungo periodo che esso garantirebbe, sarebbe superiore all’1,50%. In pratica, il capitale verrebbe remunerato più dell’inflazione e al netto delle imposte. Di alternative migliori nell’Eurozona non ve ne sono, neanche a parità di rischio. I nostri bond offrono ancora i rendimenti più alti, malgrado il restringimento dello spread lungo la curva dei tassi ai minimi dal 2021. Per la scadenza decennale viaggia in area 110 punti, implicando un premio dell’1,10% sul Bund a 10 anni e dello 0,40% sull’Oat francese di pari durata.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
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