Quando parliamo di bond “Matusa”, il riferimento è quasi sempre alla scadenza di marzo 2072. Tuttavia, prima di questa emissione ve n’era già un’altra sul tratto della curva a 50 anni. E’ il BTp 1 marzo 2067 (ISIN: IT0005217390), il cui rendimento cedolare si rivela attualmente di grande interesse. Questo è un titolo di stato quasi snobbato dai media, ma che merita attenzione. La sua prima emissione avvenne nel settembre del 2016 e la quotazione raggiunse l’apice agli inizi del 2021, quando i rendimenti di mercato erano bassissimi. Un lotto minimo di 1.000 euro si arrivò ad acquistare allora a circa 1.350 euro, cioè ad un sovrapprezzo del 35%.
Oggi, si acquista per 700 euro, a sconto del 30%.
Cedola netta effettiva al 3,50%
Mettetevi nei panni di chi ebbe la sfortuna e quel pizzico di insensata follia di acquistare il bond ai massimi. Praticamente, ha visto dimezzarsi il valore del capitale. Situazione diversa di chi entrasse oggi sul mercato. Avrebbe modo di inserire in portafoglio un titolo abbastanza redditizio. In effetti, il BTp 2067 offre un rendimento lordo del 4,40%. Già non è poco, anche se l’aspetto più interessante riguarda la cedola. Essa è del 2,80%: 28 euro lordi all’anno per un lotto di 1.000 euro.
Come dicevamo, il capitale si acquista a sconto del 30%. Per questo, i 28 euro vanno rapportati ai 700 euro effettivamente spesi. Incidono per il 4% esatto. Al netto dell’imposta sugli interessi, il 3,50%. In altre parole, il BTp 2067 genera un rendimento annuale del 3,50% netto fino alla scadenza, quando produrrà anche una plusvalenza del 43%. Essa si ottiene rapportando lo sconto del 30% all’esborso pari al 70% del valore nominale. Chiaramente, questa dovrà essere spalmata per gli anni dell’investimento, che da oggi sono 41 e mezzo.
Sommata al rendimento cedolare, esita il rendimento annuale complessivo alla scadenza.
Alto rischio speculativo
Il bond possiede una “duration” elevata di 20,42 anni. Ciò espone l’investitore a un forte rischio di volatilità dei prezzi per il BTp 2067 al variare del rendimento. Anche le potenzialità di guadagno sono alte. Se i rendimenti a lungo termine scendessero bruscamente, il bond registrerebbe una rivalutazione in doppia cifra. Ecco perché per molti risparmiatori si tratta di un investimento speculativo. I prezzi toccarono il fondo nell’ottobre del 2023 a meno di 60 centesimi. Nel dicembre scorso erano risaliti a 82 centesimi. Da sei mesi oscillano attorno ai 70 centesimi.
Rendimento BTp 2067 minore del nuovo BTp a 30 anni
L’alto rendimento cedolare del BTp 2067 può garantire l’investitore anche nel caso in cui la speculazione non andasse in porto nel breve e medio periodo. Nel frattempo, infatti, si consolerebbe con un flusso di reddito soddisfacente. Certo, se pensiamo che oggi il nuovo BTp a 30 anni offre un rendimento cedolare di quasi il 4% netto, si capisce perché dovremmo prestare attenzione alla scelta di cosa comprare e di quali rischi assumerci.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
