Nella giornata di ieri BPER è tornata a rifinanziarsi sul mercato per la seconda volta quest’anno con l’emissione di un nuovo bond perpetuo del tipo AT1 (Additional Tier 1). E’ stata la prima, invece, dopo il completamento dell’OPAS sulla Banca Popolare di Sondrio. Ha raccolto un importo di 750 milioni di euro, attirando ordini per 2,25 miliardi. Le condizioni spuntate dalla banca emiliana sono risultate tra le migliori di sempre in Europa per questo genere di emissioni.
Rimborso possibile dal 2031
Il bond di BPER pagherà una cedola annuale lorda del 5,875% con cadenza semestrale. Tale cedola resterà fissa fino alla prima data di reset del 19 marzo 2031.
A quel punto, l’emittente potrà procedere al rimborso anticipato dell’obbligazione (così come a ogni successiva data di pagamento della cedola) o corrispondere al creditore una cedola variabile. Questa sarà determinata sommando il tasso “mid-swap” a 5 anni allo spread di 357,2 punti base (3,572%).
Rischi del bond perpetuo
BPER potrà ridurre temporaneamente il valore nominale del bond perpetuo appena emesso nel caso in cui il CET1 scendesse sotto il 5,125%. Questo dato patrimoniale risultava al 16,2% al 30 giugno scorso. In caso di dissesto, la banca può convertire il titolo in azioni o finanche azzerarne il valore. Accadde nel marzo del 2023 ai bond AT1 di Credit Suisse, a seguito del salvataggio ad opera della rivale UBS. Gli obbligazionisti persero 16,5 miliardi di franchi, sebbene una recente sentenza giudiziaria offra loro speranze di recupero del capitale.
Al nuovo bond perpetuo di BPER verrebbero assegnati i rating Ba3 e BB rispettivamente da Moody’s e DBRS. Si tratta di giudizi relativamente bassi, “non investment grade”. Essi sono dovuti al maggiore rischio insito in questo genere di emissioni rispetto alle ordinarie. Il capitale può andare perduto anche in toto e in caso di fallimento dell’emittente i creditori subordinati sarebbero soddisfatti dopo quelli senior.
Bond BPER senza scadenza
Un altro rischio del bond perpetuo di BPER ha a che fare con il rimborso anticipato. Ufficialmente, il capitale potrebbe non essere mai restituito per via dell’assenza di una data di scadenza. Tuttavia, alle date di reset l’emittente è solito procedere al pagamento. E questo da un lato rappresenta una garanzia informale a favore dell’obbligazionista, dall’altro nega a quest’ultimo la possibilità di riscuotere le cedole per gli anni successivi. Proprio in virtù dei maggiori rischi, infatti, le cedole sono fissate a livelli più elevati di quelle offerte dai bond senior.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
