Il Bonus ristrutturazione nel 730. I documenti da conservare

Per rispondere a eventuali verifiche del Fisco, il contribuente deve essere in possesso di una corposa documentazione
2 anni fa
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Bonus ristrutturazione
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Il bonus ristrutturazione può essere indicato sia nel 730 sia nel modello Redditi. Ciò riguarda i contribuenti che non hanno optato né per la cessione del credito né per lo sconto in fattura, scegliendo di sfruttare l’agevolazione fiscale per quote annuali sotto forma di detrazione Irpef.

Detto ciò, il bonus ristrutturazione nel 730, potrebbe essere oggetto di specifici controlli del Fisco finalizzati alle verifica dei requisiti soggettivi e documentali richiesti dalla normativa fiscale.

A tal proposito, è utile fare una panoramica della documentazione che i contribuenti devono verificare, conservare e eventualmente presentare all’Agenzia delle entrate in caso di controlli.

Vediamo nello specifico, qual è la documentazione richiesta ai fini della legittima spettanza del bonus ristrutturazione.

Il bonus ristrutturazione. Un cenno

Quando si parla di bonus ristrutturazione, si fa riferimento all’agevolazione, ex art.16-bis del DPR 917/86 che permette di detrarre al 50% su una spesa massima di 96.000 euro i seguenti tipi di lavori:

  1. manutenzione straordinaria;
  2. restauro e risanamento conservativo;
  3. ristrutturazione edilizia.

I lavori devono essere effettuati su immobili residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze. Non sono ammessi al beneficio fiscale, gli interventi di manutenzione ordinaria spettanti solo per i lavori condominiali. A meno che non facciano parte di un intervento più vasto di ristrutturazione.

Si veda a tal proposito la guida ufficiale dell’Agenzia delle entrate.

Hanno diritto al bonus ristrutturazione:

  • i titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese;
  • proprietari o nudi proprietari;
  • titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • locatari o comodatari dell’immobile;
  • soci di cooperative a proprietà divisa (in qualità di possessori), assegnatari di alloggi e, previo consenso scritto della cooperativa che possiede l’immobile, soci di cooperative a proprietà indivisa (in qualità di detentori);
  • imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce;
  • soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir, che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali;
  • ecc.

Il Bonus ristrutturazione nel 730. I documenti da conservare

In premessa abbiamo accennato ai possibili controlli che l’Agenzia delle entrate potrebbe effettuare sul bonus ristrutturazione nel 730.

Ebbene, per rispondere ad eventuali verifiche del Fisco, il contribuente deve essere in possesso della seguente documentazione (vedi provvedimento ADE 2 novembre 2011, prot n. 2011/149646):

  • abilitazioni amministrative in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (concessione, autorizzazione o comunicazione di inizio lavori). Se queste abilitazioni non sono previste è sufficiente una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui deve essere indicata la data di inizio dei lavori e attestare che gli interventi di ristrutturazione edilizia posti in essere rientrano tra quelli agevolabili;
  • domanda di accatastamento per gli immobili non ancora censiti;
  • ricevute di pagamento dell’Imu, se dovuta;
  • delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori e tabella millesimale di ripartizione delle spese, per gli interventi sulle parti condominiali;
  • dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori del possessore dell’immobile, per gli interventi effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi;
  • comunicazione preventiva contenente la data di inizio dei lavori da inviare all’Azienda sanitaria locale, se obbligatoria secondo le disposizioni in materia di sicurezza dei cantieri;
  • fatture relative alle spese effettivamente sostenute;
  • ricevute dei bonifici di pagamento (bonifico parlante con ritenuta effettuata dalla banca o dalla posta).

Dunque, in alcuni casi, bisogna prestare attenzione anche alla ricevuta dell’IMU.

Riassumendo…

  • Il bonus ristrutturazione può essere indicato sia nel 730 sia nel modello Redditi;
  • i lavori agevolati devono essere effettuati su immobili residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze;
  • il bonus ristrutturazione nel 730, potrebbe essere oggetto di specifici controlli da parte del Fisco;
  • il contribuente deve essere in possesso della documentazione elencata nel provvedimento del 2 novembre 2011.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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