Dal 2000 il tuo quotidiano indipendente su Economia, Mercati, Fisco e Pensioni
Oggi: 05 Dic, 2025

Bond a 10 anni del Giappone con rendimento ai massimi dal 2008

Il rendimento del bond a 10 anni in Giappone è salito ai massimi dal 2008 sulla domanda debole in asta per questa scadenza.
2 mesi fa
2 minuti di lettura
Bond del Giappone a 10 anni
Bond del Giappone a 10 anni © Licenza Creative Commons

Il Tesoro in Giappone ha tenuto ieri un’asta per l’emissione del bond a 10 anni per 2.600 miliardi di yen (15 miliardi di euro). La domanda è scesa a 3,34 volte l’importo offerto da un multiplo di 3,92 a settembre. L’indebolimento si è subito ripercosso sul rendimento di mercato, salito al 3,67%, ai massimi dal 2008. Sono due i fattori che stanno contribuendo in questa fase ad accrescere la pressione sull’obbligazionario nipponico.

Ottobre rosso per Tokyo

Il primo è squisitamente politico. Da domani sapremo i risultati delle elezioni primarie del Partito Liberal Democratico. Decideranno il successore anche alla guida del governo di Shigeru Ishiba.

L’incertezza non aiuta gli investitori. Stando ai sondaggi, due sono i principali candidati in corsa: Shinjiro Koizumi, attuale ministro dell’Agricoltura e figlio di un ex primo ministro, e Sanae Takaichi. A votare saranno gli iscritti al partito e i 295 parlamentari di riferimento. Ciascuna delle due categorie peserà per il 50% del risultato. Se nessuno otterrà la maggioranza assoluta, si andrà al ballottaggio tra i due candidati più votati al primo turno.

Perché il bond a 10 anni in Giappone è salito al rendimento più alto da 18 anni a questa parte? Il mercato teme un ulteriore allentamento fiscale e monetario, quando già l’inflazione ad agosto era al 2,7% e il debito pubblico si trova sopra il 250% del Pil. Takaichi punta ad essere la prima donna a capo del governo di Tokyo. La sua politica prevede tassi azzerati, se non il ritorno a quelli negativi, e spesa in deficit. Il suo avversario più diretto si è impegnato a non varare misure fiscali sprovviste di coperture.

Testa a testa tra Koizumi e Takaichi

Per i sondaggi nessuno tra i due è apertamente in vantaggio sull’altro. Koizumi avrebbe un forte vantaggio tra i parlamentari, mentre la situazione rimane dubbia tra gli iscritti. A fine mese ci sarà la riunione del board alla Banca del Giappone e il mercato sconta un possibile nuovo rialzo dei tassi di interesse. L’ultimo è arrivato ad inizio anno e ha portato il costo del denaro allo 0,50%. Troppo poco per arrestare l’inflazione, a meno che le altre grandi banche centrali taglino i loro tassi e il cambio dello yen si rafforzi. Contro il dollaro si mostra in recupero del 6% quest’anno.

Se il bond a 10 anni in Giappone cade, lo stesso accade per la scadenza a 30 anni. Ieri, offriva il 3,176%. Il massimo era stato toccato un mese prima al 3,29%. Al contrario, le scadenze medio-brevi si sono mosse in leggero rialzo dopo l’asta, limando così i rendimenti. Ed è probabile che questo fenomeno rispecchi l’aspettativa di una vittoria di Takaichi. Da primo ministro aumenterebbe il debito e spingerebbe la banca centrale a tagliare i tassi o a tenerli fermi. Il risultato sarebbe la possibile ripresa dell’inflazione e il deterioramento delle condizioni fiscali.

Bond a 10 anni in Giappone giù con instabilità politica

Al netto dei risultati elettorali, il governo non dispone più di una maggioranza propria.

E’ minoranza in entrambe le Camere. Sebbene le opposizioni siano divise, ciò gli impedirebbe di varare un piano credibile di risanamento fiscale. A luglio il rinnovo del Senato ha visto la forte avanzata della destra sovranista Sanseito, nel cui programma compare la proposta di abbassare le tasse senza necessariamente ridurre la spesa pubblica. L’instabilità politica è arrivata fino a Tokyo e aggrava una situazione dei conti pubblici già precarissima.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

sul tema OBBLIGAZIONI

Addio riforma Fornero sulle pensioni.
Articolo precedente

Pensioni, addio alla riforma Fornero: le soluzioni ideali e quelle del governo a confronto

pensioni tagliate
Articolo seguente

Pensioni tagliate nel 2026, il 10% in meno e dipende dai redditi 2024