Mercati finanziari in subbuglio da diverse sedute, con l’indice S&P 500 sceso dai massimi storici raggiunti a fine ottobre e le grandi aziende americane a trainare le perdite. La paura riguarda la possibile bolla IA, cioè venutasi a creare negli ultimi tempi attorno ai titoli legati all’Intelligenza Artificiale. Gli investitori hanno paura che i prezzi abbiano corso troppo e prima di acquistare, vorranno verificare se i valori attuali siano giustificati dai bilanci. L’attesa è per oggi per la trimestrale di NVIDIA, che alla fine di ottobre è stata la prima società quotata nel mondo ad avere toccato e superato la capitalizzazione di 5.000 miliardi di dollari.
Attese per trimestrale NVIDIA
Rispetto a quei massimi di oltre 207 dollari, il titolo risultava avere perso fino a ieri il 10%. Mezzo trilione (500 miliardi) di capitalizzazione svanito in poche sedute, anche se le valutazioni si sono portate a quelle di appena tre settimane fa. La trimestrale di NVIDIA servirà al termine della seduta odierna a fiutare l’aria. Se ricavi e profitti saranno cresciuti in linea con le attese o avranno battuto queste ultime, i timori sulla bolla IA si allenteranno nel brevissimo termine. Nel caso contrario, guadagneranno vigore. Anche le criptovalute stanno ripiegando per l’avversione al rischio sui mercati. Bitcoin è precipitato ai minimi da aprile, ieri poco sopra 91.000 dollari dagli oltre 124.000 toccati neanche un mese e mezzo fa.
Timori sui numeri
Il colosso dei chip capitalizza ancora oltre 50 volte gli utili, circa il doppio della media di quasi 28 per l’indice S&P 500. Per giustificare i prezzi è necessario che la trimestrale di NVIDIA spinga al rialzo le previsioni sugli utili nei prossimi trimestri. Solo così il rapporto P/e tenderà ad abbassarsi in prospettiva, avvicinandosi alla media del listino. Il problema della bolla IA lo possiamo riassumere così: tutte le grandi aziende globali stanno annunciando investimenti stratosferici per vincere la sfida dell’innovazione.
Ad oggi, però, i costi non stanno venendo ripagati e si corre il rischio di avere sovrastimato l’impatto favorevole sui bilanci.
Alcuni numeri invitano alla prudenza. OpenAI ha di recente siglato un accordo con Oracle da 300 miliardi in 5 anni per acquistare capacità computazionale. Una cifra mostruosa per una società che capitalizzava in borsa meno di 630 miliardi prima dell’annuncio. Subito dopo, il suo titolo ha guadagnato fino al 38%, qualcosa come 240 miliardi in poche sedute. Peccato che OpenAI abbia ricavi annualizzati attesi per non più di 20 miliardi. Da dove prenderebbe tutto quel denaro da investire in Oracle?
Bolla IA scoppiata o semplice correzione?
La situazione è molto più complessa di così. Ad esempio, NVIDIA ha annunciato un investimento di 100 miliardi proprio in OpenAI. Questo significa che il contesto è in rapida evoluzione e i bilanci attuali non vanno cristallizzati per capire quali saranno in futuro. Ma è altresì vero che se una delle grosse realtà facesse marcia indietro, magari per l’insostenibilità dei costi, il tutto crollerebbe come un gigante dai piedi di argilla. E il primo test significativo per valutare l’esistenza o meno della bolla IA e le sue eventuali dimensioni sarà la trimestrale di NVIDIA.
Se tutto andrà per il meglio, per il momento ci sarebbe stata una semplice e salutare correzione.
giuseppe.timpone@investireoggi.it

