Biglietti ai concerti super scontati, cosa c’è dietro e perché si muove anche Codacons

I biglietti ai concerti sono spesso super scontati per fare "sold out", ma dietro c'è un giro che strangola gli artisti. E Codacons denuncia all'Antitrust.
1 mese fa
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Biglietti scontati ai concerti
Biglietti scontati ai concerti © Licenza Creative Commons

Il caso è esploso sulle prime pagine dei quotidiani dopo un lungo post pubblicato questa settimana da Francesco Zampaglione, il cantante dei Tiromancino. Oggetto: i biglietti super scontati ai concerti degli artisti. Il discorso sarebbe molto ampio. Oggigiorno ci sono centinaia, se non migliaia di cantanti sul mercato musicale italiano con un proprio pubblico di nicchia. Molti di questi nomi diventano popolari dopo avere scalato le classifiche dello streaming. Una fama che deve essere collaudata “dal vivo”, cioè attraverso i concerti. Ascoltare un artista online senza spendere soldi è una cosa, essere disposti a pagarlo per assistere a una sua esibizione è un’altra.

E sono i secondi i numeri che contano.

Finti sold out per farsi belli

Cosa c’è di meglio per un cantante di poter affermare di avere fatto “sold out” in un grande stadio come il San Siro a Milano o l’Olimpico a Roma o ancora il Maradona a Napoli? E’ questo il vero segnale del successo da vendere per alimentare la propria fama. Il problema è che attirare decine di migliaia di persone paganti non è mai facile per un artista, specie esordiente. I biglietti ai concerti costano tanto e in Italia i redditi sono quel che sono. Comunque sia, nessuno può permettersi di lasciare spazi di pubblico visibilmente vuoti negli spalti. Sarebbe un boomerang per la propria immagine e andrebbe a detrimento delle speranze di carriera.

Come funziona un tour

Per fortuna ci pensano i grandi circuiti internazionali come TicketOne e Ticketmaster. Queste organizzazioni si occupano della vendita dei biglietti per i concerti o altro tipo di manifestazione.

All’artista anticipano subito una cifra congrua, consentendogli di fatto di programmare un tour. Non si tratta, però, di una regalia. Quel denaro deve essere recuperato ai botteghini. Fintantoché non sarà così, l’artista non riceverà alcun compenso e rimarrà esposto per la cifra eventualmente già incassata e non coperta dagli incassi. In pratica, io ti anticipo 100. Poiché incasso solo 30, tu mi sei debitore di 70.

Negli ultimi giorni prima dei concerti, i biglietti vengono spesso svenduti per accrescere la domanda. Anche se i prezzi erano partiti da 50 euro o più, alla fine si arriva a pagare anche soli 10 euro. Questo consente agli artisti di poter fare il pieno di pubblico negli stadi, sfoggiando il dato come se avessero un seguito che nei fatti non esiste. Un meccanismo che sta creando più di un problema agli stessi. Per colmare i debiti contratti con questi circuiti, sono costretti a tenere sempre più concerti. Peccato che non è moltiplicando le esibizioni che si può pensare di attirare più fan paganti. Anzi, accade spesso il contrario: c’è un eccesso di offerta di esibizioni live con contenuti carenti o scadenti. I debiti si accumulano concerto dopo concerto e non se ne esce più.

Biglietti scontati ai concerti, Codacons si rivolge all’Antitrust

Ed ecco che già qualche artista giovanissimo va in crisi subito dopo qualche concerto.

Tensione, insoddisfazione per numeri che non ci sono e contratti a cui tenere fede. Sul tema è intervenuta anche Codacons con un esposto all’Antitrust. L’associazione dei consumatori nota che la svendita dei biglietti ai concerti sia una pratica vietata dal Codice del consumo. Chiede che l’authority effettui un’indagine a carico dei soggetti organizzatori di tali eventi pubblici.

Al di là della questione più squisitamente giudiziaria, il punto vera di questa faccenda è l’esistenza di un’offerta musicale eccessiva e in molti casi priva di sufficiente domanda. In tempi di talent e social, si fa presto a “creare” un artista dall’oggi al domani e senza alcuna gavetta come si faceva un tempo per strada e nei locali, a prendere fischi, magari qualche insulto e a cantare dinnanzi a quattro gatti persino disinteressati. Oggi si passa sempre più spesso dalla camera di casa, da cui si posta online qualche performance, al San Siro. Tutto senza filtri. Se il talento non c’è, ci pensa l’autotune a sistemare le cose. Ma alla fine non basta neanche quello. Il mercato ha le sue regole e se gran parte dell’offerta è spazzatura, più prima che poi sarà cestinata senza complimenti. Restano solo l’illusione di un successo mai esistito e i debiti da pagare.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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