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Oggi: 05 Dic, 2025

Auto a gasolio euro 5, modificato lo stop dal primo ottobre 2025, ecco cosa succede adesso

Lo stop alle auto euro 5 a gasolio viene posticipato di 12 mesi, decisione presa dal governo ma ci sono cose da chiarire.
5 mesi fa
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Auto a gasolio euro 5, modificato lo stop dal primo ottobre 2025, ecco cosa succede adesso
Foto © Pixabay

Da settimane teneva banco una notizia che riguardava le auto diesel Euro 5, su cui sarebbe scattato, a partire dal 1° ottobre 2025, il divieto di circolazione in alcune Regioni del Nord Italia e in determinati Comuni di tali regioni.
Una notizia che aveva destato preoccupazione nei cittadini e suscitato numerose polemiche.

Parliamo al passato perché è stato fatto un passo indietro su quel provvedimento severo che avrebbe reso inutilizzabili le auto diesel immatricolate tra il 2009 e il 2015 in molte aree del Paese.

Per il momento, quindi, il pericolo è scampato, ma fino a quando? Ecco le ultime novità e cosa cambia realmente da adesso in poi.

Le Regioni coinvolte e il blocco previsto

Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto erano le Regioni coinvolte in una misura che mirava a limitare l’uso dei veicoli ritenuti inquinanti.
Il piano prevedeva il blocco della circolazione dei diesel Euro 5 dal lunedì al venerdì, fino alle 18:30, nelle città sopra i 30.000 abitanti.

Si trattava di una stretta importante che avrebbe colpito veicoli non propriamente vecchi, come erroneamente percepito: le auto diesel Euro 5 sono infatti quelle immatricolate tra il 2009 e il 2015.
Una scelta che, se attuata, avrebbe avuto un impatto serio su molti automobilisti ancora in possesso di veicoli pienamente funzionanti.

La lotta all’inquinamento da tempo vede proprio le automobili nel mirino delle autorità, con l’adozione di blocchi del traffico, targhe alterne, ZTL e limitazioni ambientali sempre più frequenti.

Tuttavia, il blocco previsto per il 1° ottobre 2025 risultava particolarmente rigido, colpendo i cittadini in pieno orario lavorativo e in modo massiccio. Da qui le proteste e l’intervento correttivo del governo.

Il governo decide di rinviare il problema di 12 mesi

Il governo Meloni è intervenuto per limitare i danni, sospendendo per 12 mesi l’entrata in vigore del provvedimento.
In pratica, lo stop alla circolazione dei diesel Euro 5 è stato posticipato al 1° ottobre 2026.

L’annuncio è arrivato con soddisfazione dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che ha comunicato l’approvazione di un emendamento al decreto Infrastrutture.
Secondo il ministro, si tratta di una scelta di buon senso, in grado di evitare disagi immediati a centinaia di migliaia di automobilisti.

Libertà alle amministrazioni regionali sullo stop alle auto Euro 5 a gasolio

Possono quindi tirare un sospiro di sollievo – almeno per ora – i proprietari di auto diesel Euro 5 residenti nei Comuni coinvolti.
Le città interessate erano quelle con oltre 30.000 abitanti in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

Ma l’emendamento introduce anche un’altra novità significativa: qualora il blocco dovesse entrare in vigore il 1° ottobre 2026, non si applicherebbe più ai Comuni con oltre 30.000 abitanti, ma solo a quelli con più di 100.000 abitanti.

Una modifica che riflette un principio logico: se il blocco ha una giustificazione ambientale, deve essere applicato dove l’inquinamento è più intenso, ovvero nelle grandi città.

Maggiore flessibilità regionale: stop solo se necessario

Sempre nell’emendamento è prevista una forma di flessibilità. Le Regioni potranno evitare il blocco dei diesel Euro 5 se dimostreranno di aver adottato misure alternative per ridurre l’inquinamento.

In altre parole, le amministrazioni regionali potranno disapplicare il divieto qualora presentino strategie efficaci per il contenimento delle emissioni. Evitando così la messa al bando dei veicoli.

Allo stesso tempo, le Regioni mantengono la facoltà di introdurre lo stop anche prima del 2026, se lo riterranno necessario in base a parametri legati alla salute dell’aria e alla quantità di CO₂ prodotta.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.