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Oggi: 05 Dic, 2025

Aumenti Assegno di Inclusione e SFL e il Reddito di Cittadinanza è dimenticato, cifre alte di sussidi

I sussidi INPS e come sono cambiati gli importi dal Reddito di Cittadinanza all'Assegno di Inclusione e al Sussidio Formazione e Lavoro.
10 mesi fa
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Se qualcuno ha ancora nostalgia del Reddito di Cittadinanza, probabilmente, nel 2025, questa nostalgia è definitivamente tramontata. Al contrario di ciò che sostengono coloro che affermano che l’attuale governo abbia reso più poveri molti italiani dopo aver chiuso l’esperienza con il Reddito di Cittadinanza, numerose famiglie oggi riescono a percepire somme più alte rispetto a quelle ottenute per anni con il sussidio tanto caro ai grillini grazie a supporti come l’Assegno di Inclusione.

Tutto ciò è possibile perché, al posto di un’unica misura, il governo Meloni ne ha introdotte due. Rendendo questi aiuti destinati a soggetti prossimi allo stato di povertà più equi e soprattutto meno soggetti a pratiche da furbetti.

Da sempre parte integrante del funzionamento del Reddito di Cittadinanza.

Oggi, infatti, ci sono persone che, come detto, riescono a ricevere importi superiori rispetto al vecchio Reddito di Cittadinanza,. E ancor di più ora che il Supporto Formazione e Lavoro e l’Assegno di Inclusione sono stati aumentati di importo.

Aumenti ADI e SFL e il Reddito di Cittadinanza è dimenticato, cifre alte di sussidi

Una volta c’era il Reddito di Cittadinanza, una misura durata fino al 31 dicembre 2023 dopo essere nata con il decreto numero 4 del 2019. Questa iniziativa, fortemente sostenuta dal Movimento 5 Stelle come suo autentico cavallo di battaglia, continua a essere difesa dal partito. Ma oggi è stata sostituita e ne sono nate due: il Supporto Formazione e Lavoro e l’Assegno di Inclusione.

Misure criticate, ma che, come vedremo, sono sicuramente migliori di quella precedente. Si sono levate critiche feroci al governo Meloni, ritenuto colpevole, secondo molti osservatori e oppositori, di aver eliminato l’unica misura che consentiva a tanti poveri di essere meno poveri.

A conti fatti, però, non tutto quello che si dice è vero. Perché se c’è qualcosa da sottolineare sul Reddito di Cittadinanza è che, per come era impostato, ha aperto a troppe pratiche illecite volte a percepirlo, e soprattutto ha spinto molti a preferire il sussidio a qualsiasi tipologia di attività lavorativa. Favorendo pratiche illecite come il lavoro in nero per evitare di perdere il sussidio.

Come sono cambiati i sussidi dal Reddito di Cittadinanza al Supporto Formazione e Lavoro e l’Assegno di Inclusione

Questo perché il Reddito di Cittadinanza era una misura pensata in modo tale che un nucleo familiare, purché rientrasse nei parametri di ISEE e di reddito, potesse percepirlo senza grandi difficoltà, con cifre commisurate alla composizione del nucleo, a prescindere dalla tipologia di componenti.

Così, si sono diffuse pratiche come divisioni fittizie dei nuclei familiari, con soggetti dotati di reddito “allontanati” per non farli rientrare nell’ISEE, oppure giovani in età lavorativa che rifiutavano lavori regolari perché ogni euro di retribuzione tagliava il sussidio.

Oggi, invece, esiste l’Assegno di Inclusione, misura che più somiglia al Reddito di Cittadinanza, ma che ora è destinata esclusivamente a persone fragili o vulnerabili. Bisogna essere, alternativamente, invalidi, over 60, minori, presi in carico dai servizi sociali o avere carichi di cura.

Niente da fare, quindi, per soggetti tra i 18 e i 59 anni privi di quelle condizioni.

A questi ultimi, che possono lavorare, il governo ha riservato il Supporto Formazione e Lavoro. Una misura che non è soltanto un sussidio. Poiché impone ai beneficiari, per ricevere quanto erogato, di partecipare a corsi e svolgere lavori di pubblica utilità.

Ecco i conti e cosa possono prendere le famiglie

In una famiglia possono coesistere soggetti che percepiscono l’Assegno di Inclusione e altri che percepiscono contestualmente il Supporto Formazione e Lavoro. Alla luce degli aumenti previsti per il 2025, una famiglia con due componenti, di cui uno riceve l’ADI e l’altro il SFL, può arrivare a percepire subito oltre 1.000 euro al mese. Cosa impossibile con il Reddito di Cittadinanza.

Prendiamo come esempio una famiglia composta da un genitore over 60 e un figlio di 30 anni, entrambi disoccupati, senza reddito, con ISEE zero e che vivono in affitto.

Il genitore over 60 potrà ricevere l’Assegno di Inclusione di 541 euro al mese (importo minimo con scala di equivalenza 1 a 1 per il singolo beneficiario dell’ADI). In aggiunta, sempre con l’Assegno di Inclusione, vi è la componente per l’affitto. Una sorta di rimborso del canone, che nel 2025 è salito da 280 a 333,33 euro mensili.

Il figlio trentenne, senza altre problematiche a parte la mancanza di lavoro, può invece beneficiare del Supporto Formazione e Lavoro. Un altro sussidio che nel 2025 è passato da 350 a 500 euro al mese. In sostanza, questa famiglia può arrivare a percepire in totale 1.344,33 euro al mese.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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