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Oggi: 05 Dic, 2025

Arretrati anche sulle pensioni quando arriva il rinnovo del CCNL per chi lavora oggi

Dopo il rinnovo del contratto spettano aumenti di pensione a chi la prende di già? Ecco perché accade e come.
3 settimane fa
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arretrati pensioni
Foto © Investireoggi

Il rinnovo del contratto può portare anche benefici sotto forma di arretrati sulle pensioni? La domanda sorge spontanea soprattutto in epoche dove i rinnovi dei contratti arrivano dopo anni di vacanza, nel senso che arrivano dopo anni in cui il vecchio contratto tra una vicissitudine e l’altra ha tardato ad arrivare. L’esempio è nel comparto scuola, recentemente interessato da questo rinnovo del CCNL. Tra gennaio e febbraio infatti l’aumento dello stipendio e quindi i benefici economici per il contratto 2022-2024 dovrebbero arrivare ai lavoratori. Con effetti positivi anche per i pensionati però.

Arretrati anche sulle pensioni quando arriva il rinnovo del CCNL per chi lavora oggi

Arriveranno molto presto aumenti per insegnanti e personale Ata del comparto scuola con cifre medie che per 13 mesi dovrebbero arrivare a 150 euro.

Con circa 3 miliardi di euro di dotazioni, tra soldi stanziati in diverse manovre di Bilancio senza che arrivasse la tanto attesa fumata bianca nella piattaforma di rinnovo, ecco finalmente che la missione arriva in porto.

Aumenti medi mensili rilevanti quindi, con circa 185 euro in media per il corpo docenti ma naturalmente commisurati alle anzianità di servizio. Naturalmente parliamo di contratto rinnovato con un evidente ritardo, a tal punto che stime alla mano dovrebbero sbloccarsi anche degli arretrati che, sempre nel caso dei docenti, porterebbe in dote cifre prossime ai 2.000 euro. Infatti si va dai poco più di 1.100 euro di arretrati per gli insegnanti di Infanzia e Primaria agli oltre 1.900 euro dei professori di scuola superiore.

Ecco i tempi tecnici da aspettare per ottenere ciò che è stato maturato

 

Ricordiamo che parliamo di un contratto per il triennio già passato, ovvero 2022-2024.

Ed è per questo che parliamo di effetti benefcii anche per i pensionati. Cioè di chi ha lasciato la cattedra per gli insegnanti o il suo ruolo per il personale Ata, durante il periodo in cui il contratto di fatto era vacante. Anche a loro, visto che erano dipendenti del comparto in quegli anni, essendo andati in pensione nel 2023, 2024 e 2025, tocca qualcosa.
Per chi in pensione ci è andato nel 2022 o nel 2023, non prenderà arretrati di stipendio ma godrà per forza di cose di un incremento della pensione per via dell’aumento della retribuzione di quel periodo. Ma chi invece è uscito nel 2024 o nel 2025 dovrebbe recuperare anche la parte di stipendio non percepita in carenza di contratto.

Dal momento che la procedura di ricalcolo di pensioni e simili è automatica, nel senso che i pensionati non devono presentare domande o istanze, i tempi di attesa per i già pensionati non sono ancora chiari. Ipotizziamo però che ci vorrà del tempo per ratificare il tutto, con i consueti passaggi burocratici e tecnici necessari a recepire i cambiamenti retributivi ed applicarli oltre che agli stipendi anche ai contributi.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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