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Oggi: 05 Dic, 2025

Anticipare la pensione a 64 anni: il “tesoretto” TFR vale il sacrificio?

Anticipare la pensione con il TFR: una proposta che divide tra opportunità di uscita anticipata e sacrificio della liquidazione
3 mesi fa
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anticipare pensione a 64 anni
Foto © Pixabay

Il tema del pensionamento anticipato è da sempre al centro del dibattito politico ed economico italiano. La possibilità di lasciare il lavoro qualche anno prima dell’età ordinaria (i canonici 67 anni) è un obiettivo che molti lavoratori inseguono, ma che spesso si scontra con i limiti imposti dal sistema previdenziale.

Negli ultimi mesi è emersa un’idea particolare: utilizzare il Trattamento di fine rapporto (TFR) per coprire i vuoti contributivi e così anticipare la pensione. Una proposta che, però, ha suscitato numerose discussioni e perplessità.

La proposta di trasformare il TFR in rendita per anticipare la pensione

Il punto centrale della proposta riguarda la possibilità, per chi possiede determinati requisiti, di chiedere all’Inps di trasformare il proprio TFR in una rendita mensile.

In questo modo, il cosiddetto “tesoretto” accumulato durante la vita lavorativa verrebbe utilizzato non come liquidazione finale, ma come strumento per sostenere un’uscita anticipata dal lavoro.

L’idea è stata avanzata dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, che ne ha parlato in vista dell’elaborazione della prossima Legge di Bilancio. La misura, secondo l’intenzione dei proponenti, consentirebbe a una platea di lavoratori dipendenti di accedere alla pensione già a 64 anni, quindi prima dell’età attualmente prevista per la pensione di vecchiaia (fissata a 67 anni di età e 20 anni di contributi).

I requisiti richiesti

Non tutti i lavoratori avrebbero la possibilità di usufruire di questa opzione. La proposta, infatti, stabilisce condizioni precise:

  • almeno 25 anni di contributi versati: il percorso lavorativo deve dimostrare una carriera lunga e continuativa;
  • importo della pensione superiore a 1.616 euro al mese: l’assegno previdenziale ordinario, al netto dell’anticipo, non può risultare inferiore a questa soglia, considerata una garanzia di sostenibilità economica per il pensionato.

Solo chi rispetterebbe questi requisiti potrebbe richiedere di anticipare la pensione utilizzando il proprio TFR.

Anticipare la pensione con il TFR: un vantaggio reale?

L’uso del TFR per coprire i contributi mancanti si presenterebbe come un modo alternativo per anticipare la pensione, ma le opinioni sul reale beneficio sono contrastanti. Secondo alcuni esperti, la misura non rappresenterebbe un guadagno effettivo per i lavoratori, perché si tratterebbe semplicemente di impiegare risorse già proprie. In altre parole, il TFR verrebbe spostato da una tasca all’altra dello stesso lavoratore, senza creare nuova ricchezza o vantaggi aggiuntivi.

Questa osservazione mette in evidenza un nodo centrale: ciò che oggi sarebbe usato per ottenere un anticipo pensionistico, domani non sarebbe più disponibile come liquidazione al termine della carriera. Una scelta che può aiutare a raggiungere l’uscita dal lavoro qualche anno prima, ma che allo stesso tempo riduce la disponibilità di capitale futuro.

L’impatto sul TFR

Il Trattamento di fine rapporto è da sempre percepito come una sorta di “salvadanaio” del lavoratore, da utilizzare alla fine della carriera per affrontare nuove spese o investimenti, o semplicemente come riserva di sicurezza. Convertirlo in rendita mensile cambierebbe radicalmente il suo ruolo.

Questa trasformazione, da liquidazione unica a integrazione previdenziale, potrebbe non piacere a chi considera il TFR una risorsa da lasciare intatta fino al momento del pensionamento ordinario.

Inoltre, il rischio è che la scelta di utilizzarlo in anticipo riduca la capacità di affrontare imprevisti o di pianificare con più libertà il periodo successivo al lavoro.

Anticipare la pensione con il TFR: dibattito politico ed economico

La proposta ha acceso il dibattito perché tocca un tema particolarmente delicato: la sostenibilità del sistema previdenziale e le aspettative dei lavoratori. Da un lato, la possibilità di anticipare la pensione è percepita come una conquista sociale. Soprattutto in un contesto in cui molti lavoratori faticano a rimanere attivi fino a un’età avanzata. Dall’altro, però, emergono dubbi sulla reale efficacia di una misura che si baserebbe su risorse private già accantonate, senza un intervento diretto da parte dello Stato o dell’Inps.

Il confronto tra vantaggi e svantaggi è quindi ancora aperto, e non è scontato che l’idea si trasformi in una norma definitiva. Molto dipenderà dalle valutazioni che saranno fatte in sede di Legge di Bilancio e dalle risorse complessive disponibili per la riforma delle pensioni.

Riassumendo

  • Proposta di usare il TFR per anticipare la pensione a 64 anni.
  • Requisiti: minimo 25 anni di contributi e pensione superiore a 1.616 euro.
  • Il TFR sarebbe trasformato in rendita mensile per coprire vuoti contributivi.
  • Dubbi: spostare risorse personali senza vantaggi economici reali.
  • Rischio di ridurre il capitale disponibile come liquidazione finale.
  • Il dibattito politico resta aperto sulla sostenibilità ed efficacia della misura.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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