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Oggi: 05 Dic, 2025

Addio riforma pensioni: ecco quando lasciare la pensione a 62 anni e 9 mesi salva il governo

Bloccare la riforma delle pensioni per fare rimanere in piedi il governo, in Francia accade questo e l'età per la pensione si abbassa.
2 mesi fa
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Bond francesi sotto pressione
Bond francesi sotto pressione © Licenza Creative Commons

Ogni anno, in questo periodo, il tema delle pensioni torna al centro del dibattito pubblico in Italia. Diventa un argomento di fondamentale importanza politica, anche perché coincide con la fase di elaborazione della legge di Bilancio, il consueto contenitore di riforme previdenziali e novità pensionistiche. Si parla di tutto: di riforma delle pensioni, di pensioni anticipate, di requisiti anagrafici e contributivi. Ma questa attenzione non è una peculiarità italiana: ovunque nel mondo le pensioni rappresentano un tema cruciale, capace di influenzare la stabilità dei governi.

Basti guardare alla situazione dei “cugini” transalpini: in Francia, il governo guidato dal premier Sébastien Lecornu — dimissionario fino a pochi giorni fa — potrebbe restare in carica proprio grazie a un ritocco della riforma delle pensioni.

Il semplice addio all’innalzamento dell’età pensionabile, mantenendola a 62 anni e 9 mesi, basterebbe per garantirgli la fiducia necessaria a proseguire fino a fine legislatura.

Addio riforma pensioni: ecco quando lasciare la pensione a 62 anni e 9 mesi salva il governo

In Italia, raramente si è scesi in piazza per protestare sulle pensioni — a parte alcuni scioperi sindacali —, ma il tema resta sensibile. In Francia, invece, ogni volta che vengono toccati lavoro e previdenza, le manifestazioni di piazza sono imponenti, tanto da far quasi invidia agli italiani. Il popolo francese si mostra decisamente più combattivo su questi temi, mentre in Italia le piazze si riempiono per questioni di altra natura.

Nel caso francese, la vicenda è chiara: il governo Lecornu potrebbe salvarsi dalla crisi politica grazie alla sospensione della riforma previdenziale. Uno dei partiti da cui dipende la maggioranza, il Partito Socialista Francese, ha infatti condizionato il proprio appoggio proprio allo stop dell’inasprimento dei requisiti pensionistici.

Una forma di “ricatto politico”, forse, ma che ha l’effetto di accontentare gran parte della popolazione, contraria all’aumento dell’età pensionabile.

Una situazione che, per certi versi, ricorda quella italiana, dove anche un semplice blocco dell’aumento di tre mesi dei requisiti previsto per il 2027 sarebbe accolto con favore da milioni di lavoratori.

Ecco cosa invece accadrà in Italia

Il caso francese dimostra come una promessa di congelare l’età pensionabile possa perfino tenere in piedi un governo, mantenendo la soglia di 62 anni e 9 mesi fino al 2028. In Italia, invece, lo scenario è opposto: si parla di pensioni che si allontanano sempre di più, con requisiti che dal 2027 aumenteranno di tre mesi.

L’idea iniziale del governo Meloni era quella di bloccare gli aumenti come obiettivo politico prioritario, ma questa promessa ha subito correttivi. L’aumento dei requisiti sembra destinato a scattare comunque, anche se non per tutti. Il motivo è economico: bloccare l’aumento per tutti costerebbe troppo in termini di spesa pubblica.

La soluzione allo studio sarebbe quella di limitare l’incremento solo ad alcune categorie, salvaguardandone altre, oppure mascherare l’aumento con il meccanismo delle “finestre mobili”. In pratica, il governo starebbe valutando di bloccare l’aumento per chi nel 2027 avrà già compiuto 64 anni, introducendo però un mese di finestra mobile nel 2027 e due mesi nel 2028.

Questo sistema sposterebbe la decorrenza del primo assegno pensionistico, senza modificare formalmente i requisiti anagrafici e contributivi, consentendo così di contenere la spesa pubblica senza rinunciare del tutto alla promessa politica di evitare l’aumento dei requisiti.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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