Acconto IMU 2025: pagamento in ritardo? Gli esonerati dalle sanzioni

Giugno segna il primo appuntamento con l’acconto IMU 2025, una scadenza cruciale per proprietari e gestori di immobili.
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Foto © Investireoggi

Il calendario fiscale del 2025 segna una data importante per i proprietari di immobili: il 16 giugno scade il termine per versare l’acconto IMU 2025, primo appuntamento con l’imposta municipale propria. Questa scadenza si inserisce nel tradizionale schema di versamento dell’IMU, suddiviso in due tranche: l’anticipo di giugno e il saldo da corrispondere entro il 16 dicembre dello stesso anno. Per chi preferisce saldare l’imposta in un’unica soluzione, la normativa consente di effettuare il pagamento integrale entro la stessa scadenza di metà giugno.

IMU 2025: modalità di versamento ordinarie e per gli enti non commerciali

La disciplina generale stabilisce che l’IMU debba essere versata in due rate annuali.

Tuttavia, per gli enti non commerciali (ENC) il regime di pagamento è differenziato: tali soggetti sono tenuti a eseguire tre distinti adempimenti. Due acconti, il primo a giugno e il secondo a dicembre, cui fa seguito il saldo l’anno successivo, esattamente il 16 giugno 2026.

Questa struttura su tre rate si applica esclusivamente agli enti che rientrano nelle categorie previste dalla normativa, tra cui enti religiosi, fondazioni e altre realtà non profit che godono di particolari regimi fiscali in ambito IMU.

Possibili deroghe ai termini ordinari: il ruolo delle delibere comunali

Nonostante l’impianto normativo uniforme, la legge concede ai Comuni una certa autonomia nella gestione delle tempistiche di versamento IMU, limitatamente però alle somme di loro competenza. Ai sensi dell’articolo 1, comma 777, lettera b), della legge n. 160 del 2019, le amministrazioni locali possono deliberare proroghe nei termini di pagamento per casi eccezionali.

Esempi di tali situazioni includono eventi calamitosi come alluvioni o terremoti, circostanze che possono compromettere la disponibilità e l’utilizzo degli immobili interessati.

È quindi fondamentale che i contribuenti verifichino l’eventuale adozione di delibere comunali che dispongano il rinvio dei versamenti, soprattutto in territori colpiti da emergenze ambientali o sanitarie.

Limiti all’autonomia locale: la quota IMU statale sugli immobili produttivi

È bene sottolineare che l’autonomia regolamentare dei Comuni trova un limite invalicabile nella quota IMU spettante allo Stato. Il Dipartimento delle Finanze ha chiarito, nel focus del 21 luglio 2021, che gli enti locali non possono intervenire sui tributi di competenza statale, nemmeno mediante semplici differimenti dei termini.

Tale divieto riguarda in particolare l’IMU sugli immobili classificati nel gruppo catastale D, ossia quelli a destinazione produttiva. La quota IMU relativa a questi fabbricati, essendo riservata all’erario statale, non può essere oggetto di misure locali, nemmeno in presenza di eventi eccezionali. Ne consegue che anche laddove un Comune disponga il rinvio dei versamenti per altre tipologie di immobili, tale differimento non potrà includere quelli appartenenti alla categoria D.

Acconto IMU 2025: sospensione straordinaria per alcuni

Una rilevante eccezione al calendario dell’acconto IMU 2025 è stata introdotta dal decreto-legge 7 maggio 2025, n. 65. L’articolo 11 del provvedimento stabilisce la sospensione dei termini di versamento dei tributi, inclusa l’IMU, per i soggetti colpiti dagli eventi sismici verificatisi nei Campi Flegrei il 13 e il 15 marzo 2025.

La misura interessa persone fisiche e giuridiche che, alla data del 13 marzo 2025, risultavano residenti o avevano sede legale/operativa, regolarmente dichiarata presso la Camera di commercio, in immobili:

  • danneggiati e sgomberati per motivi di inagibilità, sulla base di provvedimenti emessi entro l’8 maggio 2025;
  • danneggiati in modo tale da richiedere una verifica di agibilità, e per i quali sia stato successivamente disposto lo sgombero.

Per questi contribuenti, i versamenti in scadenza tra il 13 marzo e il 31 agosto 2025 sono sospesi. Il pagamento dovrà essere effettuato in un’unica soluzione entro il 10 dicembre 2025, senza sanzioni né interessi.

IMU 2025: attenzione alle comunicazioni locali

Nel panorama delle imposte locali, l’IMU rappresenta una delle principali entrate per i Comuni. Di conseguenza, le amministrazioni locali spesso intervengono attivamente nella gestione dei termini, delle aliquote e delle esenzioni. È quindi consigliabile consultare periodicamente il sito istituzionale del proprio Comune di riferimento per verificare eventuali aggiornamenti o deliberazioni IMU in merito alla scadenza dell’acconto 2025.

In alcune realtà locali, in effetti, possono essere previsti specifici regimi agevolativi, anche temporanei, rivolti ad esempio a chi possiede immobili ubicati in zone a rischio o soggetti a particolari vincoli urbanistici. Questi interventi possono incidere non solo sui termini, ma anche sugli importi da versare, con effetti potenzialmente significativi per il contribuente.

Riassumendo

  • L’acconto IMU 2025 scade il 16 giugno; saldo previsto per il 16 dicembre.
  • Gli enti non commerciali versano in tre rate: due acconti e un saldo l’anno dopo.
  • I Comuni possono rinviare i pagamenti solo per la parte di loro competenza.
  • Esclusa ogni proroga per immobili produttivi del gruppo catastale D.
  • Nei Campi Flegrei, sospensione dei versamenti IMU fino al 31 agosto 2025.
  • Verificare sempre sul sito comunale eventuali modifiche a scadenze o aliquote.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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