Il 16 dicembre scade la seconda rata IMU, quella del saldo dopo aver pagato l’acconto a giugno.
Una tassa che ogni contribuente che ha un immobile intestato, deve pagare se si tratta di seconde case. Perché in effetti l’IMU sulle prime case, cioè quelle sulle abitazioni principali non si paga. Eppure esistono metodi leciti per non pagare l’IMU sulla seconda casa. Anche da parte di chi ha già pagato l’acconto di giugno. A dicembre può non essere dovuta la rata di saldo. Ecco come funziona il tutto e chi può goderne.
“Buonasera, volevo un chiarimento sull’IMU.
A me il 16 dicembre scade la seconda rata 2025. Ho pagato già 205 euro a giugno. Solo che adesso mi dicono che esistono delle esenzioni per le case in comodato d’uso. Io da marzo ho ceduto a mio figlio la casa in comodato d’uso gratuito perché vive con la sua compagna. Secondo voi posso saltare la rata di dicembre?
IMU seconde case, ecco come non pagarla con metodi leciti
La legge così come impone il pagamento dell’IMU sulle seconde case, prevede alcune agevolazioni. Sulla seconda casa a volte l’IMU non è dovuta. Ma come si fa a non pagare l’IMU sulla seconda casa è una domanda che, come il lettore del quesito sopra riportato, si pongono in tanti. Dal 2012 grava sulle case degli italiani ed è un’imposta che è obbligatorio pagare. Si versa sulle seconde case perché sulle prime, se non sono case di lusso, non si versa imposta. Solo sulle case A1, A8 e A9, come categorie catastali, l’IMU è dovuta anche se sono abitazioni principali di un nucleo familiare.
A volte però l’IMU, anche sulle seconde case non si paga o si paga in misura ridotta. Molto dipende dal Comune in cui è sito l’immobile su cui si deve pagare l’IMU. Essendo un’Imposta a carattere locale, destinata ai Comuni, ecco che sono i singoli Comuni a poter essere liberi di varare aliquote, esoneri, riduzioni e così via dicendo, sempre nei limiti che la normativa nazionale prevede. Una vera e propria esenzione per le seconde case però non esiste.
Il caso delle seconde case date in comodato ai figli, ecco cosa succede con l’IMU
Ma ci sono delle eccezioni. Per esempio ci sono Comuni che hanno stabilito come una seconda casa di un contribuente può essere assoggettata ad un’IMU ridotta (spesso del 50%) nel caso in cui l’immobile stesso sia stato ceduto ad un familiare anche in comodato d’uso gratuito. Purché sia un contratto di comodato d’uso registrato.
Il caso del nostro lettore quindi potrebbe risolversi non con l’esonero, ma con una riduzione dell’importo da versare. Bisogna che gli interessati però controllino il sito del loro Comune alla ricerca della delibera IMU in cui oltre al regolamento stabilito dall’Ente Locale, ci sono le aliquote applicate e le relative esenzioni ed esoneri.
Il caso dei coniugi con residenze diverse
Anche la seconda casa di una coppia di coniugi o uniti civilmente che vivono in due case separate, è assoggettata ad IMU. La regola generale presuppone infatti che a prescindere dal fatto che le due case sono abitazione principale, ciascuna di un coniuge, su una delle due è dovuta l’Imposta. Ultimamente però alcune pronunce dei giudici hanno stabilito come sia la possibilità di chiedere l’esonero dal versamento dell’IMU su entrambi gli immobili se uno è la residenza di un coniuge e l’altro è la residenza dell’altro coniuge.
