Con l’avvicinarsi della fine dell’anno e l’ingresso del nuovo torna un appuntamento importante per chi non ha in casa il televisore e vuole evitare addebiti non dovuti. Il canone RAI 2026 segue, infatti, come per il passato regole precise e prevede scadenze da rispettare con attenzione.
La normativa stabilisce che il tributo venga applicato in automatico sulla bolletta elettrica, salvo dichiarazioni specifiche che attestino l’assenza di un apparecchio televisivo. Per questo, chi non possiede una TV deve rinnovare annualmente l’apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate.
Canone RAI 2026: continua la presunzione di possesso
Dal 2016 il legislatore ha introdotto una presunzione che collega il contratto elettrico domestico alla presenza di un televisore.
In pratica, chi risulta intestatario di un’utenza residenziale viene considerato anche detentore di un apparecchio idoneo alla ricezione dei contenuti RAI. Questo principio è alla base dell’addebito del canone all’interno delle fatture dell’energia elettrica.
Il meccanismo è stato pensato per semplificare la riscossione, ma presenta un’eccezione significativa: chi non ha alcuna televisione, né nella propria abitazione principale né in eventuali altre proprietà collegate al nucleo familiare, può dichiararlo formalmente ed evitare il pagamento. Tale possibilità rappresenta una tutela per chi non usufruisce del servizio pubblico radiotelevisivo.
L’importo del canone e le modalità di versamento previste per il 2026
Negli ultimi anni l’entità del canone ha subito alcune variazioni. Nel 2024 era stato ridotto a 70 euro grazie a una misura specifica della Legge di Bilancio. Per il 2025 e per la tassa del 2026, invece, non risulta confermata alcuna proroga della riduzione. Infatti, almeno per ora il testo della manovra 2026 non prevede alcuna riduzione del canone RAI.
L’importo è tornato, quindi, dal 2025 a 90 euro, cifra standard applicata per lungo tempo prima dell’abbassamento temporaneo.
La riscossione avverrà con le modalità ormai consolidate:
- dieci addebiti mensili da 9 euro per chi riceve bollette ogni mese;
- cinque rate da 18 euro per chi ha una fatturazione bimestrale.
È previsto anche un caso particolare: quando il titolare del televisore non coincide con il titolare del contratto elettrico. In queste situazioni, molto frequenti negli immobili in affitto, il pagamento non può avvenire tramite bolletta e deve essere effettuato con Modello F24, utilizzando gli appositi codici tributo. A pagare deve essere l’inquilino, ossia il detentore della TV.
Come evitare l’addebito canone RAI 2026: la dichiarazione sostitutiva
L’elemento centrale per chi non possiede una televisione è la dichiarazione sostitutiva di non detenzione TV. Senza questo documento, il canone viene addebitato automaticamente. La procedura va ripetuta ogni anno, anche se già presentata per il periodo precedente.
Per il canone RAI 2026, il termine principale è fissato al 31 gennaio 2026, ma cadendo di sabato potrà slittare al 2 febbraio. Inviando la dichiarazione entro questa data si ottiene l’esonero per l’intero anno.
Sono previste più modalità per trasmettere il modulo:
- Invio online tramite l’applicazione disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, con accesso tramite credenziali personali. È possibile affidarsi anche a un intermediario autorizzato, come un commercialista o un CAF.
- PEC, spedendo il documento firmato digitalmente all’indirizzo dedicato.
- Raccomandata senza busta, inviando il modulo cartaceo insieme alla copia di un documento valido all’indirizzo “Ufficio Canone TV – c.p. 22 Torino”.
Ogni metodo è pensato per offrire massima flessibilità, in modo da consentire a tutti di rispettare le scadenze senza difficoltà.
Le scadenze da ricordare: cosa accade in caso di ritardo
La tempistica è fondamentale. Oltre alla scadenza di febbraio, la normativa prevede una seconda data utile, il 30 giugno 2026. Chi invia la dichiarazione entro questa soglia non pagherà il canone relativo al secondo semestre dell’anno, ma dovrà versare quello dei primi sei mesi.
Superato il limite di giugno, l’obbligo di pagamento diventa totale: l’intero importo sarà dovuto, salvo casi particolari previsti dalla legge (come le esenzioni per reddito o età avanzata, che però seguono regole differenti rispetto alla non detenzione).
Un adempimento annuale da non sottovalutare
La dichiarazione sostitutiva ha una validità limitata a un solo anno. Questo significa che anche chi ha già dichiarato di non avere una televisione per il 2025 deve comunque rinnovare la procedura per evitare l’addebito del canone RAI 2026. L’assenza di un nuovo invio comporterà automaticamente il ritorno del tributo sulla bolletta elettrica dell’intestatario del contratto.
Per chi non utilizza il televisore, la dichiarazione rappresenta uno strumento essenziale per non sostenere un costo non dovuto. Ma la sua efficacia dipende dal rispetto rigoroso delle scadenze: prima del 2 febbraio per l’esonero completo e prima del 30 giugno per evitare almeno metà del pagamento.
Riassumendo l’esonero canone RAI 2026
- Il canone RAI 2026 sarà 90 euro con addebito automatico in bolletta.
- L’esonero richiede la dichiarazione annuale di non possesso di televisore.
- La scadenza principale per l’esonero totale è il 2 febbraio 2026.
- Chi invia oltre il 2 febbraio ma entro il 30 giugno evita solo il pagamento del secondo semestre.
- La dichiarazione può essere inviata online, via PEC o raccomandata.
- Senza nuova dichiarazione annuale, il canone viene applicato automaticamente.
