L’incontro a Mosca tra le delegazioni di Stati Uniti e Russia per trovare un accordo di pace sull’Ucraina non ha esitato ancora nulla di concreto. E’ durato cinque ore, nel corso delle quali il presidente Vladimir Putin ha confermato che intende appropriarsi dei territori conquistati sul campo. E’ stato lo stesso a definire il clima dei colloqui “costruttivo”. I mercati iniziano a crederci, tant’è che il prezzo del gas alla Borsa di Amsterdam è sceso a 27,80 euro per MWh, ai minimi da aprile 2024. E anche il Brent è sotto i 63 dollari al barile, altro segno che le sanzioni occidentali contro Lukoil e Rosneft non stiano alimentando le tensioni.
Zelensky affonda in patria e isolato all’estero
L’accordo di pace viene ritenuto più vicino anche per l’indebolimento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in patria e all’estero. L’Agenzia anti-corruzione ha scoperchiato un grosso giro di tangenti, che vede indagati diversi esponenti a lui vicini. Tra questi spicca Andry Yermak, suo ormai ex principale collaboratore e considerato potentissimo a Kiev. I generali trovano più complicato tenere alto il morale delle truppe, mentre la classe politica banchetta sul sangue da loro versato al fronte.
A Bruxelles paralisi istituzionale
E ieri è arrivata la mazzata della Banca Centrale Europea, che si è rifiutata di erogare un prestito all’Ucraina tramite Euroclear e garantito dagli asset russi. Una questione solo apparentemente tecnica, ma in verità estremamente di sostanza: l’Unione Europea non dispone di opzioni politicamente sostenibili per versare a Kiev i 140 miliardi di euro promessi per sostenerla in questa fase complicata sul terreno di battaglia e non solo.
Senza soldi, manca l’ossigeno che continui a far respirare l’Ucraina, la quale sarà verosimilmente costretta ad accettare l’accordo di pace proposto dall’amministrazione Trump. Anche la curva dei rendimenti sembrerebbe andare in tale direzione. Nella mattinata di oggi, i Bund a lunga scadenza offrono leggermente meno di ieri. Il tratto lungo riflette le aspettative d’inflazione e il rischio sovrano. Una sua discesa svelerebbe che la fine della guerra viene ritenuta più vicina.
Accordo di pace sconfitta per UE
Passando dai mercati alla politica, l’Unione Europea emerge come attore sconfitto su tutta la linea. Non solo non partecipa ai colloqui per la ricerca di un accordo di pace, ma le sue istanze vengono ignorate dalle grandi potenze in campo. A dire il vero, nessuno ha finora compreso quali siano. Lo stesso fatto che la Commissione non riesca a decidere se e come finanziare l’Ucraina, la dice lunga sulla paralisi istituzionale e mentale a Bruxelles. Un declino geopolitico che in pochi avrebbero immaginato così eclatante fino a qualche anno fa.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
