Non si può neanche parlare di sospiro di sollievo, dato che i sondaggi della vigilia lasciavano già intravedere una pesante bocciatura. E i risultati sono stati ancora più negativi per i Giovani Socialisti che avevano proposto il referendum in Svizzera per tassare al 50% i grossi patrimoni, cioè quelli superiori ai 50 milioni di franchi. La partecipazione per questo quesito è stata bassa: 43%. I no hanno trionfato con il 78,28%. La ministra confederale delle finanze, Karin Seller-Sutter, ha commentato sollevata che l’imposta di successione avrebbe perturbato l’equilibrio del sistema fiscale elvetico.
Quesito su 2.500 grossi patrimoni
L’iniziativa, denominata “Per il futuro”, avrebbe dovuto finanziare misure a favore del clima. Quasi quattro cittadini su cinque si sono opposti. Il quesito è stato accolto solo nella città di Berna e da un’altra località nella Giura bernese.
Era stato proposto un altro quesito al referendum di ieri in Svizzera e che riguarda il servizio civico obbligatorio anche per le donne. E’ stato bocciato dall’84,14% dei votanti, a loro volta il 42,9% della popolazione avente diritto.
Non sarebbe bastata per entrambi la maggioranza semplice. Trattandosi di materie costituzionali, sarebbe servita anche la votazione favorevole nella maggioranza dei 26 cantoni. L’obiettivo appariva difficile da centrare sin dall’inizio di questa campagna. Ad ogni modo, la Svizzera anche a questo referendum si è confermata patria del business. Non si è conformata alla moda di questi tempi, rifuggendo da politiche ostili ai più ricchi. Se fosse passato, il quesito avrebbe punito sul piano fiscale circa 2.500 grossi patrimoni.
Referendum in Svizzera non unico dibattito europeo
Di patrimoniale si parla in altri stati, tra cui la confinante Francia.
Qui, da mesi la politica dibatte attorno al ripristino della “tassa Zucman”. Le posizioni tra i partiti restano distanti. In Italia, di recente è stato il segretario della CGIL, Maurizio Landini, a lanciare un’imposta dell’1,3% sui patrimoni superiori ai 2 milioni di euro. Il rischio percepito ovunque consiste nel mettere in fuga i detentori dei patrimoni e nel provocare una reazione negativa dei cittadini in fase di accumulazione della ricchezza. Il gettito stimato risulta tipicamente di gran lunga inferiore a quello effettivo.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
