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Oggi: 05 Dic, 2025

Quanto si prende di pensione da gennaio 2026? Ecco i dati ufficiali

Aumenti pensione gennaio 2026, ufficializzato dal Ministero dell'Economia il tasso di rivalutazione dei trattamenti INPS.
3 giorni fa
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aumento pensioni gennaio 2026
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Anche se molti sostengono che si tratti del tasso definitivo rilevato tra gennaio e dicembre 2024 e tra gennaio e dicembre 2025, quando si parla di inflazione l’unica cosa certa è che è stato confermato il tasso che verrà usato per gli aumenti delle pensioni nel 2026. Da gennaio 2026, infatti, le pensioni saliranno come ogni anno grazie al meccanismo della perequazione. Il tasso calcolato dall’ISTAT genera, come di consueto, gli incrementi annuali degli assegni.

Secondo la nostra esperienza, si tratta del tasso di previsione, dal momento che l’anno 2025 deve ancora concludersi e non è realistico poter disporre già ora di un dato definitivo su quanto sia aumentato il costo della vita tra il 2024 – ormai chiuso – e il 2025.

È quindi tramite decreto del MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) che si ufficializza il tasso dell’1,4%. Nel corso del 2026 sarà poi calcolato il tasso definitivo: se coinciderà con quello provvisorio, nulla cambierà; se invece l’inflazione reale risulterà superiore all’1,4%, i pensionati riceveranno conguagli a credito, secondo modalità e tempi stabiliti dal governo. In ogni caso, il nuovo decreto chiarisce con precisione quanto i pensionati riceveranno in più sulle loro prestazioni.

Quanto si prende di pensione da gennaio 2026? Ecco i dati ufficiali

Dal prossimo gennaio le pensioni aumenteranno del 1,4%. Lo stesso incremento sarà applicato anche alle prestazioni per invalidi e all’assegno sociale. L’unica eccezione riguarda le pensioni superiori a quattro volte il trattamento minimo: solo sulla parte eccedente questa soglia la rivalutazione sarà ridotta, con aumenti pari al 90% tra quattro e cinque volte il minimo e pari al 75% oltre tale fascia.

Di fatto vengono smentite le ipotesi circolate nelle ultime settimane, che indicavano una perequazione possibile fino all’1,7%.

Il decreto MEF stabilisce invece l’1,4%, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 novembre.
Un esempio semplice: chi percepiva 1.000 euro al mese passerà a 1.014 euro.

Aumento extra ma non solo

Cresce anche il trattamento minimo, che passa da 603,40 euro del 2025 a 611,85 euro nel 2026. Aumenta inoltre l’Assegno Sociale, la prestazione destinata a chi non ha contributi e possiede redditi molto bassi: da 538,69 euro si passerà a 546,23 euro al mese.

Attenzione però: la legge di Bilancio introduce anche un incremento aggiuntivo di 20 euro al mese per le pensioni sotto il trattamento minimo. Si tratta di un aumento specifico della maggiorazione sociale già esistente, destinata ai pensionati con redditi più bassi.

Rivalutazione dell’1,4% anche per le prestazioni legate alle invalidità civili. Nel 2025 l’indennità di frequenza, l’assegno mensile di invalidità civile e l’assegno per ciechi civili erano pari a 336 euro al mese. Al netto di eventuali integrazioni e maggiorazioni collegate a requisiti specifici. Dal 1° gennaio 2026, con l’applicazione dell’aumento, tali importi saliranno a 340,70 euro al mese.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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