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Oggi: 08 Dic, 2025

Perché la crescita dei prezzi al consumo ci sembra più alta dell’inflazione ISTAT?

La crescita dei prezzi al consumo in Italia (discorso valido in tutte le altre economie) sembra più alta dei dati ufficiali sull'inflazione.
3 settimane fa
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Inflazione ISTAT e crescita dei prezzi percepita
Inflazione ISTAT e crescita dei prezzi percepita © Licenza Creative Commons

L’ISTAT ha confermato oggi che l’inflazione nel mese di ottobre è scesa in Italia all’1,2% su base annua, il dato più basso degli ultimi dodici mesi. La crescita dei prezzi al consumo rallenta, anzi è stata negativa il mese scorso per lo 0,3% rispetto a settembre. Nel semestre passato, è risultata quasi azzerata. In sostanza, gli italiani hanno smesso di perdere potere di acquisto negli ultimi mesi. Una buona notizia che continua a non convincere molte famiglie. Entrando al supermercato, la sensazione è che il carovita non smetta di salire.

Inflazione in forte accelerazione negli ultimi anni

Gli economisti e i media parlano spesso di “percezione” per distinguerla dai dati ufficiali.

Questi ultimi ci dicono che la crescita dei prezzi negli ultimi cinque anni al mese scorso sia stata di circa il 20% (19,7%). Tanto, anche se in apparenza non tale da giustificare l’allarme. C’è stato un tempo in Italia, in cui la sola inflazione annua ammontava a tali percentuali. Per un decennio abbondante fino al 1983 restò in doppia cifra. Con la differenza che allora anche gli stipendi nominali crescevano e, soprattutto, ormai parliamo di quasi due generazioni fa.

C’è una ragione per la quale la crescita dei prezzi ci appare ancora più brutale di quanto sia effettivamente. Nei cinque anni precedenti all’ultimo quinquennio, l’inflazione era stata in tutto del 2,3%. In pratica, c’è stata un’accelerazione per 8,6 volte da un lustro all’altro. E’ come se ci trovassimo su un treno che prima viaggiava a 20 km/h e improvvisamente sopra i 170. La differenza diventa ancora più notevole per chi la vive su di sé.

Boom per prezzi alimentari e bollette

Non è l’unico motivo alla base di questa percezione. La crescita dei prezzi per i generi alimentari è stata del 28,6% negli ultimi cinque anni. Nei cinque anni precedenti era stata del 4,9%. Un’accelerazione di quasi sei volte (5,8) per prodotti sensibili. Ancora più eclatante quanto accaduto alle bollette: +39,3% contro appena lo 0,7% del quinquennio precedente. Un’accelerazione di oltre 56 volte. Cibo e bollette incidono in misura maggiore sui redditi più bassi. Ecco perché molte famiglie a reddito fisso percepiscono aumenti più consistenti di quanto svelato dai dati generali sull’inflazione.

La buona notizia è che la crescita dei prezzi è passata. Nel triennio passato è stata “solamente” del 3,9%, negli ultimi due anni del 2,2%. L’apice sembra essere stato raggiunto questa estate e da allora i prezzi sono diminuiti. Ancora una volta, però, i generi alimentari segnano un +5,3% nell’ultimo biennio. Le bollette, invece, si sono stabilizzate: -1,9% su base annua, -22,2% dall’apice toccato nell’autunno del 2022. A fare sperare per un trend in discesa o almeno stabile sono i prezzi alla produzione delle imprese: +1,1% annuale a settembre, -16,4% dai massimi di fine 2022.

Crescita dei prezzi rallenta, fiducia dei consumatori sale

La percezione resterà negativa fino a quando gli stipendi non avranno recuperato in tutto o in gran parte il potere di acquisto perduto negli anni.

I rinnovi contrattuali possono dare una mano già da questi mesi. La fiducia dei consumatori è salita ai massimi da anni, trainata dal clima corrente e dal clima personale. Significa che qualcosa volge in positivo in termini di percezione a livello micro- e macroeconomico. Se la crescita dei prezzi rallentasse ulteriormente o diventasse temporaneamente negativa, l’ottimismo tra le famiglie attecchirebbe.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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