Quello che accadrà nel 2027 e poi nel 2028 sui requisiti per andare in pensione deve essere sicuramente approfondito con maggiore attenzione da tutti. Perché l’aumento dei requisiti di accesso alle pensioni, che il governo ha deciso di confermare come previsto da tempo sulla base dei dati ISTAT, viene spesso affrontato solo dal punto di vista dell’età pensionabile. Certo, questa età è un fattore importante, perché segna il momento a partire dal quale i contribuenti possono accedere alla pensione di vecchiaia. Ma l’aumento dei requisiti riguarda anche molte altre misure, tra cui l’altra misura ordinaria del sistema previdenziale italiano: la pensione anticipata ordinaria.
E se già appare pesante il fatto che per andare in pensione serviranno 67 anni e un mese nel 2027 e 67 anni e 3 mesi nel 2028, ciò che vedremo ora non lo è meno.
Perché nel 2028 si andrà in pensione solo dopo 43,4 anni di contributi. Arrivando a 43 anni e 4 mesi, significa che, nel giro di pochi anni, le pensioni svincolate dall’età anagrafica, tra inasprimenti dei requisiti e finestre mobili, hanno perso 6 mesi di vantaggio.
La pensione anticipata ordinaria oggi, ecco regole e requisiti
La pensione anticipata ordinaria è la misura che non prevede alcun limite anagrafico e consente l’uscita dal lavoro solo al raggiungimento del requisito contributivo previsto. Il meccanismo è identico a quello delle vecchie pensioni di anzianità abolite dalla riforma Fornero.
Fu proprio la riforma previdenziale introdotta dal governo tecnico guidato da Mario Monti a sostituire le pensioni di anzianità con queste nuove pensioni anticipate.
Attualmente, per accedere alla misura servono 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, con l’obbligo — introdotto dal 2019 — di attendere 3 mesi di finestra prima della decorrenza del primo pagamento.
Ecco perché va sempre peggio
Dal 2027, però, i requisiti peggioreranno. Per andare in pensione serviranno prima 43,2 anni e poi, nel 2028, 43,4 anni di contributi. Nel dettaglio:
- aumento di 1 mese nel 2027
- aumento di 2 mesi nel 2028
Non sarà quindi solo l’età pensionabile a salire, ma anche il requisito contributivo — l’unico previsto per questa misura, che non contempla limiti anagrafici.
Considerando anche i 3 mesi di finestra, si arriverà così a:
- 43 anni e 4 mesi per gli uomini
- 42 anni e 4 mesi per le donne
Nella maggior parte dei casi, oltre il 90%, il lavoratore continua comunque a prestare attività durante la finestra, perché l’alternativa sarebbe restare tre mesi senza reddito.
Parlare di pensione anticipata diventa sempre più complicato: aumentando il requisito contributivo, serviranno inevitabilmente più anni di età per riuscire a maturare la carriera necessaria.
Uscire a 60 anni con queste soglie così elevate diventa ormai una rarità. Per riuscirci, un contribuente dovrebbe aver iniziato a lavorare intorno ai 16 anni, senza mai interrompere la propria attività.
