Se siete tra coloro che hanno scoperto solo negli ultimi giorni dell’esistenza di un Garante per la Privacy in Italia, non fatevene un cruccio. Non si è tenuti a conoscere ciò che nei fatti si è rivelato un ente inutile. E dire che la sua istituzione risale niente di meno che al 1996. Il primo a ricoprire la carica di presidente fu Stefano Rodotà. I suoi obiettivi? Proteggere la riservatezza di tutti noi cittadini. Chi di noi può affermare che in tutti questi anni i nostri dati siano stati trattati in maniera tale da tutelare la nostra sfera privata?
Miriade di enti inutili, spicca Mr Prezzi
Su internet siamo preda ogni giorno di violazioni della nostra privacy senza che il Garante sia mai intervenuto in maniera efficace.
I verbali escono da caserme e procure per essere propinati alla stampa con estrema noncuranza riguardo alla distinzione tra cosa che può essere reso di pubblico dominio e cosa no. E nessuno ha mai pagato per questo.
Fosse solo il Garante della Privacy il problema. Gli enti inutili in Italia abbondano con relativi emolumenti intascati quasi sempre da soggetti vicini alla politica o ex politici essi stessi. Il popolo dei “trombados”, che si ricicla senza mai sparire del tutto dai radar anche quando gli italiani hanno negato loro il consenso. Sapete che esiste “Mister Prezzi”? Altra invenzione di un governo di centro-sinistra, questa volta con la legge di Bilancio per il 2008.
CNEL ente sfuggito all’abolizione
Quale sarebbe il suo compito? Monitorare i prezzi di merci e servizi per evitare abusi ai danni dei consumatori.
Mai lavoro fu più inutile. A parte che concepire una figura simile in un’economia di mercato, fa già ridere così. Siamo all’apoteosi degli enti inutili, battaglia serratissima con il CNEL. Il Consiglio Nazionale per l’Economia e il Lavoro fu previsto, addirittura, dalla Costituzione più bella del mondo. Non vi scioccate se diciamo che fu un retaggio del corporativismo fascista. I padri costituenti avevano possibilmente le migliori intenzioni, ma nessuno trovò successivamente il coraggio di abrogare un organismo senza arte e né parte.
A dire il vero, ci provò nel 2016 Matteo Renzi con la riforma costituzionale del 2016. Il problema è che gli italiani dovettero votare sull’intero pacchetto, respingendolo in blocco. Se avessero potuto votare a parte, quasi certamente avrebbero mandato ai giardinetti i componenti del CNEL. Il suo attuale presidente è Renato Brunetta, già ministro della Funzione pubblica del governo Berlusconi, economista ed esponente di spicco di Forza Italia per molti anni. Un curriculum eccellente, che non gli ha impedito in questi giorni di trovarsi sulle prime pagine dei giornali per un aumento di stipendio motu proprio, revocato dopo le rimostranze della premier Giorgia Meloni.
Garante Privacy, abolizione un miraggio
Nessuno ha il coraggio in questi giorni di approfittare del dibattito sul Garante della Privacy per dire ciò che va detto: “Fermi tutti. Anziché dimissionare quello attuale per eleggerne un altro, non è meglio se la chiudiamo qua definitivamente?”.
A destra come a sinistra, ciò non avverrà mai. C’è chi ci crede davvero che il mercato possa essere regolato da burocrati prezzolati dallo stato. Per il resto fa comodo a tutti i partiti mantenere un serbatoio di cariche pubbliche da occupare in favore degli amici. Questi enti saranno inutili per noi cittadini, non per la politica.
giuseppe.timpone@investireoggi.it

