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Oggi: 05 Dic, 2025

Bond Romania, rischi crescenti dai conti pubblici: l’UE pensa di “congelare” i fondi PNRR

Peri bond sovrani della Romania i rischi crescono, a causa della grave crisi fiscale. E ora l'UE ipotizza il "congelamento" dei fondi PNRR.
4 settimane fa
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Bond Romania, rischi da situazione dei conti pubblici
Bond Romania, rischi da situazione dei conti pubblici © Licenza Creative Commons

I conti pubblici francesi traballano vistosamente a Parigi, catalizzando da mesi l’attenzione di media e investitori. Esiste, però, un altro stato comunitario con problemi fiscali ancora più grossi. Deficit atteso in calo per quest’anno solo all’8,4% dopo il 9,3% del 2024, il dato peggiore nell’Unione Europea. Squilibri così gravi da accrescere i rischi per i bond emessi dalla Romania. Le agenzie di rating principali restano benevole, più per non alimentare ulteriori problemi all’Europa che per convinzione. Giudizi appena sufficienti per S&P, Fitch (BBB-) e Moody’s (Baa3), tutti con outlook negativo, cosa che prospetta possibili declassamenti a “spazzatura” o “junk”.

A fine novembre l’UE renderà nota la sua posizione circa i problemi fiscali di Bucarest. Una delle opzioni di cui si discute sarebbe il “congelamento” dei fondi PNRR. Per l’economia rumena equivarrebbe a una mazzata. Già le attese sono magre: Pil a +0,4% per quest’anno e a +1,6% nel 2026 per la Banca Mondiale. Un po’ migliori per il Fondo Monetario Internazionale, che arriva a pronosticare il +1% per il 2025. Poca roba per un’economia ancora emergente, in ogni caso.

Rischi per bond Romania da possibile stop al PNRR

Dei 28,5 miliardi di euro stanziati da Bruxelles con il PNRR, le erogazioni sono state sinora di appena 10,72 miliardi. In pratica, da qui all’agosto del 2026, mese in cui il programma arriva a scadenza, la Romania dovrebbe ricevere e spendere altri 18 miliardi. Una cifra che corrisponde al 5% del suo Pil nel 2024. Il possibile “congelamento”, che equivarrebbe alla perdita definitiva dei fondi ormai prossimi alla scadenza, rallenterebbe ulteriormente la crescita e la fiducia dei mercati verso Bucarest.

Emissioni in euro sempre più su

Nonostante la situazione sia sempre più tesa anche nelle relazioni con la Commissione europea, i bond della Romania non stanno scontando appieno i rischi futuri. Le emissioni in euro continuano ad apprezzarsi come nulla fosse. La scadenza del 2030 con cedola 3,624% (ISIN: XS2178857954) è salita dai 90 centesimi di maggio ai 98,33 di oggi. La scadenza del 2035 con cedola 3,875% (ISIN: XS1313004928) è passata da un minimo di 76,60 di maggio agli 87 centesimi attuali. Infine, la scadenza del 2044 con cedola 6% (ISIN: XS2908645265) si acquista ora a 96,40 centesimi dagli 83,60 di sei mesi addietro.

Un ottimismo che cozza con la realtà. Per ragioni politiche, l’UE ha chiuso abbondantemente gli occhi con Bucarest. Un anno fa, la Corte Suprema annullava il secondo turno delle elezioni presidenziali, al quale partecipava col vento in poppa il candidato euroscettico Calin Georgescu. La ripetizione dell’intero processo è avvenuta nella primavera scorsa e ha visto la vittoria dell’europeista Nicusor Dan. Questi ha nominato come primo ministro l’ex presidente ad interim Ilie Bolojan. I mercati hanno reagito positivamente alla svolta, ma stanno ignorando che i numeri non guardano in faccia a nessuno.

Deficit altissimo, arriva l’austerità

E questi numeri ci raccontano di finanze statali al collasso. L’UE chiede che il deficit rientri sotto il 3%, prospettiva per il momento lontanissima. Il governo ha varato un piano di austerità, che contempla aumenti delle imposte e blocco di stipendi pubblici e pensioni. Immaginate la popolarità di queste misure, quando già il Parlamento è frastagliato e i sovranisti detengono un terzo dei seggi in tutto. Da agosto l’IVA è salita dal 19% al 21% e quella agevolata dal 5-9% all’11%. Ciò ha avuto un immediato effetto disastroso sull’inflazione, salita dal 7,8% di luglio al 9,88% di settembre.

Su base mensile i prezzi al consumo hanno segnato un’accelerato dallo 0,45% al 2,68% nel solo luglio, rallentando al 2,10% in agosto e poi allo 0,36% a settembre.

L’alta inflazione impedisce alla banca centrale di tagliare i tassi di interesse dal 6,5%. E questo sta avendo ripercussioni proprio sui bond della Romania in valuta locale, che riflettono non solo i rischi di credito, ma anche un costo del denaro più alto che altrove in UE. Il decennale offre oggi un rendimento appena inferiore al 7%. Un dato che segnala la tendenza alla crescita per la spesa per interessi, al 2% del Pil nel 2024. Il costo implicito era sotto il 4% l’anno scorso, mentre di questo passo rischia quasi di raddoppiare. E questo rallenterebbe la discesa del deficit, rendendo meno efficaci le misure per tagliare il disavanzo primario.

Rischi per bond Romania sottovalutati

Le riserve valutarie erano a 65,35 miliardi di euro ad ottobre, giù dai 71,4 miliardi di un anno prima. Questo dato non può scendere più di tanto, altrimenti il cambio semi-fisso con l’euro dovrebbe essere abbandonato. Già è sotto pressione da saldi delle partite correnti estremamente negativi. Un quadro che rende elevati i rischi per i bond della Romania nel breve e medio termine. Anche se Bruxelles chiudesse entrambi gli occhi per evitare di consegnare lo stato dell’Europa orientale alla destra euroscettica, resta il fatto che il deterioramento fiscale sia diventato insostenibile. Non è vero che il debito ancora sotto il 55% del Pil a fine 2024 segnali la disponibilità di margini di manovra per il governo. Conta ciò che pensano i mercati, indisponibili a finanziare oltremodo i disavanzi rumeni.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

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