Quando in seguito a una verifica sulla dichiarazione dei redditi emerge un credito indicato in misura superiore al dovuto, può arrivare una comunicazione che chiede di restituire quanto non spettava. In questi casi molti si domandano se sia necessario presentarsi allo sportello dell’Agenzia delle Entrate. La risposta è semplice: gli avvisi bonari si possono gestire interamente a distanza, senza recarsi in ufficio, seguendo pochi passaggi.
Dove arrivano gli avvisi bonari e come si viene avvisati
L’Agenzia delle Entrate invia ai contribuenti un resoconto degli esiti delle verifiche automatizzate sulle dichiarazioni. Queste lettere — comunemente chiamate avvisi bonari — riguardano, per esempio, la correzione di un credito indicato in eccesso o l’emersione di un maggior debito.
Il documento non è solo spedito: viene caricato anche nel Cassetto fiscale del contribuente, l’area personale dedicata ai rapporti con il Fisco.
L’arrivo del messaggio viene segnalato direttamente nella propria area riservata. Chi ha attivato l’app IO riceve inoltre una notifica sullo smartphone, così da sapere subito che c’è una nuova comunicazione da vedere. In questo modo non serve monitorare continuamente il portale: l’avviso arriva in tempo reale e permette di intervenire con rapidità.
Cosa si può fare una volta ricevuto l’avviso bonario
Letto il contenuto nel Cassetto fiscale, le strade principali sono due:
- regolarizzare pagando: se quanto rilevato dall’Agenzia risulta corretto, è possibile procedere al versamento delle somme richieste e chiudere la posizione. Tutto si svolge online, seguendo le istruzioni presenti nella stessa comunicazione;
- chiedere spiegazioni o inviare documenti: se si ritiene che il Fisco non abbia considerato alcuni elementi oppure servano chiarimenti, è possibile inviare osservazioni e allegare la documentazione utile tramite Civis, il canale di assistenza telematica dell’Agenzia.
Le funzioni di Civis sono oggi integrate nel Cassetto fiscale, quindi non occorre passare da altri siti o servizi: si resta sempre dentro la propria area personale.
Queste opzioni coprono la maggior parte delle esigenze: pagamento diretto quando l’esito della verifica è condiviso; richiesta di riesame quando ci sono dati o spiegazioni da aggiungere. Tutto senza code né appuntamenti allo sportello.
Il termine da rispettare: 60 giorni dalla notifica
Per gli avvisi bonari i tempi contano. Qualsiasi scelta — sia il pagamento, sia l’invio di richieste di chiarimento — deve essere effettuata entro 60 giorni dalla notifica della comunicazione. Questo lasso di tempo decorre dal momento in cui il messaggio viene notificato.
Rispettare la scadenza è fondamentale: consente di chiudere rapidamente la questione o di far presente per tempo le proprie ragioni, evitando che la situazione si complichi. L’infrastruttura digitale (Cassetto fiscale, avvisi in area riservata e notifica sull’app IO) è pensata proprio per aiutare a non perdere il termine.
Pagamento a rate degli avvisi bonari: quando e come
Non sempre è semplice sostenere l’importo richiesto in un’unica soluzione. Per questo, in presenza di un avviso bonario, è prevista la possibilità di rateizzazione delle somme.
La prima rata va versata entro 60 giorni dalla notifica della comunicazione — lo stesso termine entro il quale si deve scegliere come procedere.
Le modalità operative per dilazionare il debito sono indicate nella comunicazione stessa.
La possibilità di dilazionare gli avvisi bonari risulta particolarmente utile nei casi in cui dalle verifiche sia emerso uno scostamento rilevante. Si mantiene la regolarità dei pagamenti, si evita di accumulare ritardi e si tiene sotto controllo la situazione con strumenti completamente online.
Perché non serve recarsi in ufficio per gestire avvisi bonari
L’intero flusso di gestione degli avvisi bonari è digitale: consultazione nel Cassetto fiscale, notifiche nell’area riservata e sull’app IO, pagamenti telematici, invio di richieste e documenti tramite Civis integrato.
Questo significa che, nella generalità dei casi, non è necessario presentarsi agli sportelli dell’Agenzia. L’uso dei canali telematici permette di rispondere all’avviso, chiarire eventuali aspetti non considerati e saldare quanto dovuto, il tutto con tracciabilità e senza spostamenti.
Naturalmente, se si preferisce un confronto tradizionale o se emergono esigenze specifiche, resta sempre possibile rivolgersi agli uffici. Ma la procedura standard prevede la piena gestione online, pensata per essere accessibile e immediata.
Riassumendo: un promemoria pratico
- Gli avvisi bonari segnalano differenze emerse dalle verifiche automatizzate (per esempio, un credito indicato in misura maggiore di quello spettante).
- La comunicazione è disponibile nel Cassetto fiscale; l’arrivo viene segnalato nell’area riservata e, per chi usa app IO, anche tramite notifica sul telefono.
- Dopo la lettura si può pagare quanto richiesto oppure inviare chiarimenti e documenti con Civis.
- Tutto va fatto entro 60 giorni dalla notifica.
- È possibile pagare a rate; la prima rata deve essere versata entro 60 giorni.