Generali ha annunciato che eserciterà la call in relazione al bond perpetuo emesso nel novembre del 2014 per l’importo di 1,5 miliardi di euro (ISIN: XS1140860534). Questo comporta che, in data 21 novembre 2025, gli obbligazionisti riceveranno il rimborso del prestito al 100% del valore nominale e l’ultima cedola annuale maturata. Poiché in passato la compagnia aveva già proceduto a riacquistare parte del capitale su base volontaria, l’ammontare residuo da rimborsare è rimasto di 500,443 milioni. Poco più di un terzo del totale iniziale.
Nessuna scadenza, ma date di reset
Il bond perpetuo di Generali fu emesso con cedola annuale lorda del 4,596%. Come svela la denominazione, si tratta di un’obbligazione senza scadenza. L’obbligazionista non ha alcuna certezza che il capitale gli sarà rimborsato.
In cambio, riceve cedole a tassi superiori a quelli di mercato. Esiste, però, la possibilità per l’emittente di procedere al rimborso a una o più date cosiddette “callable”. Se non lo facesse, si andrebbe al reset delle cedole. Queste passerebbero da fisse a variabili.
Cedola più alta senza call
Nello specifico, il bond perpetuo di Generali avrebbe offerto una cedola pari all’Euribor a 3 mesi più uno spread del 4,50% in assenza del rimborso a novembre. Alle attuali condizioni di mercato, la compagnia assicurativa avrebbe dovuto pagare quasi il 6,60%, qualcosa come il 2% in più rispetto ad oggi. E’ evidente che non le convenga, avendo l’opportunità di rifinanziarsi a costi più bassi. Può risparmiare, quindi, sugli interessi a favore dei creditori.
L’esercizio della call è una buona e cattiva notizia allo stesso tempo per l’obbligazionista. Da un lato, rientra in possesso del capitale senza subire perdite.
C’è da dire, però, che sul mercato secondario il bond perpetuo di Generali tratta al momento appena sopra la pari. Chi volesse, potrebbe rivenderlo già a terzi e riprendersi il capitale. D’altro canto, dovrà rinunciare alle generose cedole che gli sarebbero spettate con il prosieguo del finanziamento.
Bond perpetuo di Generali, rendimento dall’emissione
E com’è andata finora? Il bond perpetuo di Generali ha corrisposto in questi 11 anni cedole nette per un ammontare del 37,41%. Nel frattempo, l’inflazione italiana ha sfiorato in tutto il 22%. Questo significa che le cedole nette reali sono state nel periodo all’incirca del 15,5%. L’investitore iniziale ha potuto preservare il capitale anche in termini reali. A titolo di confronto, un bond del Tesoro di pari durata nell’autunno del 2014 avrebbe offerto un rendimento lordo all’incirca del 2,10%, pur se a fronte di minori tassazione e rischio di credito teorico.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
