Dopo tanta attesa, e dopo mesi di rinvii, arriva finalmente il via libera alla Carta Dedicata a Te praticamente in tutta Italia. La social card – in funzione ormai da anni e ricaricata anche nel 2025 dall’INPS – è stata confermata nella legge di Bilancio e sarà attiva anche nel 2026.
Come sempre, però, questo bonus erogato su una speciale card prepagata (simile a una Postepay e senza bisogno di presentare domanda) lascia molte perplessità tra i cittadini. Si tratta soprattutto di chi non riceve la ricarica spettante, anche se l’aveva ottenuta in passato, oppure di chi, pur avendo i requisiti previsti, non rientra tra i beneficiari.
Perché accade tutto questo? Perché nonostante i requisiti corretti, alcuni nuclei non ricevono la social card?
“Buonasera, mi chiamo Renata e vi chiedo spiegazioni sulla Carta Dedicata a Te. Io l’ho percepita nel 2024 e la mia situazione reddituale e familiare non è cambiata. Il mio ISEE nel 2025 è di circa 5.000 euro, come lo era nel 2024. Siamo sempre in quattro in famiglia: io e le mie due figlie, una di 10 anni e l’altra che ha appena compiuto 18 anni. Come è evidente, dovrei avere i requisiti giusti per la carta, e invece quest’anno non mi è stata ricaricata. Non capisco perché.”
Carta Dedicata a Te: i chiarimenti su chi non l’ha ancora ricevuta
La Carta Dedicata a Te non richiede alcuna domanda da parte degli interessati. È un bonus automatico, ottenuto tramite un incrocio dei dati tra INPS e Comuni.
In pratica, l’INPS elabora una graduatoria dei potenziali beneficiari e la invia ai Comuni, i quali verificano i dati e autorizzano l’erogazione della card.
Un meccanismo che, in teoria, sembra semplice, ma che nella pratica si rivela spesso complesso, generando dubbi e disagi, come nel caso della nostra lettrice.
Infatti, capita che famiglie con ISEE simili o identici si trovino in situazioni opposte: alcune ricevono la ricarica, altre no. Ma non si tratta di errori casuali: tutto dipende dal funzionamento della graduatoria nazionale e dai criteri di priorità previsti dalla normativa.
Non basta infatti avere un ISEE sotto la soglia o rientrare nel numero minimo di componenti familiari: occorre rispettare ulteriori condizioni che determinano la selezione finale.
Priorità, caratteristiche della famiglia e criteri di selezione: ecco come funziona davvero la social card
Anche per il 2025, la ricarica della Carta Dedicata a Te è fissata a 500 euro. Ma chi ha diritto a riceverla?
Il bonus riguarda famiglie con un ISEE inferiore a 15.000 euro e almeno tre componenti residenti stabilmente in Italia. Tuttavia, come accennato, non basta soddisfare questi parametri di base.
Sono esclusi dalla misura:
- chi percepisce l’Assegno di Inclusione (ex Reddito di Cittadinanza);
- chi riceve il Supporto per la Formazione e il Lavoro;
- chi percepisce ammortizzatori sociali come Naspi o Dis-Coll;
- e perfino chi ha la Carta Acquisti, anche se vale solo 40 euro al mese.
In sostanza, la Carta Dedicata a Te è destinata unicamente a famiglie che non percepiscono altri sussidi, né statali né locali (come bonus regionali o comunali).
A questo si aggiunge un ulteriore elemento: i fondi stanziati per ogni Comune non sono illimitati. Quando le risorse non bastano a coprire tutti i nuclei aventi diritto, si procede con criteri di priorità, che possono includere:
- l’ISEE più basso;
- la presenza di figli minori di 14 anni;
- la presenza di bambini sotto i 3 anni;
- oppure di anziani over 65.
In sintesi, quindi, non tutti i nuclei in regola con i requisiti base ricevono la carta, perché la selezione avviene in base alle risorse disponibili e alle priorità sociali definite dallo Stato.
Chi, come la nostra lettrice, non ha ricevuto la ricarica pur avendo gli stessi dati anagrafici e reddituali dell’anno precedente, potrebbe essere rimasto fuori semplicemente per effetto del punteggio in graduatoria.