Si sta per materializzare qualcosa di paradossale riguardo alle cartelle esattoriali e alla nuova rottamazione delle cartelle.
Parliamoci chiaro: una sanatoria delle cartelle, cioè una nuova rottamazione, è un provvedimento molto atteso, che dovrebbe rendere tutti soddisfatti.
Dovrebbero esserlo i contribuenti, che possono saldare i propri debiti in modo più agevole grazie a piani di rateizzazione più lunghi e, come accade per ogni rottamazione, anche a sconti e abbattimenti del debito.
Dovrebbe esserlo anche l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che può così alleggerire il magazzino dei crediti affidati alla riscossione dagli enti creditori. E contento sarebbe anche l’Erario, poiché una nuova rottamazione porta maggiori incassi complessivi, incentivando al pagamento anche chi, senza sconti o dilazioni, difficilmente lo farebbe.
Eppure, alla luce di quanto emerge dalle prime bozze della Legge di Bilancio, c’è chi rischia di restare deluso. Il motivo è semplice: alcuni contribuenti verranno esclusi dalla nuova rottamazione delle cartelle esattoriali.
Rottamazione cartelle: ecco gli sfortunati che vengono esclusi
In linea di principio, il Fisco italiano e, ancor più, il concessionario della riscossione dovrebbero favorire i contribuenti virtuosi, cioè coloro che, pur tra difficoltà, hanno sempre onorato i propri impegni fiscali.
E invece, il paradosso che si profila è esattamente l’opposto. La nuova rottamazione delle cartelle rischia infatti di penalizzare proprio chi ha rispettato le regole, ossia chi ha pagato puntualmente tutte le rate della rottamazione quater.
In origine, sembrava che a essere esclusi dovessero essere i decaduti dalla precedente sanatoria, cioè coloro che, dopo aver aderito alla rottamazione quater, non avevano pagato una o più rate nei termini previsti, perdendo così il diritto ai benefici.
Ora, invece, si prospetta l’esatto contrario: i decaduti potrebbero essere riammessi, presentando domanda di adesione alla nuova rottamazione quinquies, mentre chi ha sempre pagato regolarmente non potrà aderirvi.
Ecco le differenze tra le due sanatorie
Perché mai un contribuente dovrebbe chiedere di aderire alla nuova rottamazione se ne ha già una in corso?
La domanda è legittima, ma la risposta è chiara: la rottamazione quinquies, che sarebbe la quinta edizione della sanatoria, risulta più vantaggiosa della precedente sotto diversi aspetti.
Offre infatti:
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piani di rateizzazione più lunghi;
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un perimetro di debiti più ampio (includendo cartelle più recenti);
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e una maggiore flessibilità nei pagamenti.
La rottamazione quater, invece, presentava tre principali criticità contestate da molti contribuenti:
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Rate troppo elevate in rapporto al tempo di rimborso. Le 18 rate trimestrali, previste tra il 2023 e il 2027 (con scadenze a febbraio, maggio, luglio e novembre), risultavano difficili da sostenere, soprattutto perché le prime due maxi rate coprivano il 20% del debito complessivo.
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Limite temporale delle cartelle ammesse: erano incluse solo quelle affidate all’Agenzia delle Entrate-Riscossione entro il 30 giugno 2022.
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Decadenza immediata dal beneficio alla prima rata non pagata, anche se il versamento avveniva appena dopo i cinque giorni oltre la scadenza e la tolleranza.
Da una rottamazione delle cartelle all’altra
Con la rottamazione quinquies, le rate sarebbero bimestrali anziché trimestrali, con un piano di rimborso spalmato su 9 anni e 54 rate complessive.
Resterebbero invariati i vantaggi principali: taglio delle sanzioni, cancellazione degli interessi per ritardata iscrizione a ruolo e azzeramento dei diritti di riscossione.
Inoltre, la nuova sanatoria dovrebbe coprire le cartelle affidate fino al 31 dicembre 2023, ampliando così il bacino dei debiti sanabili.
Tuttavia, secondo le anticipazioni, questa opzione non sarebbe concessa a chi ha già aderito alla rottamazione quater e non è decaduto.
E non servirebbe nemmeno la “furbata” ipotizzata da alcuni contribuenti. Ovvero non pagare la rata di novembre per provocare la decadenza dalla quater e rientrare nella quinquies. La norma, infatti, non consentirebbe comunque l’accesso.
Al momento, la data limite di riferimento è luglio 2025: chi avrà già pagato regolarmente la nona rata del piano attuale non potrà in nessun caso chiedere la sostituzione della quater con la quinquies.
Potrà però almeno sfruttare la nuova rottamazione per eventuali cartelle non incluse nella precedente, sia perché scelte volontariamente, sia perché affidate alla riscossione dopo il 30 giugno 2022.