L’Assegno di Inclusione rappresenta, dopo il tramonto del reddito di cittadinanza, uno dei principali strumenti di sostegno economico per i nuclei familiari in difficoltà.
Tuttavia, la sua erogazione non si limita alla semplice domanda iniziale: dopo il rinnovo, le famiglie beneficiarie devono adempiere a nuovi obblighi previsti dalla normativa di riferimento. Questi passaggi servono a ridefinire il percorso di inclusione sociale e lavorativa previsto per ogni nucleo.
Durata del beneficio e rinnovo dell’assegno inclusione
L’Assegno di Inclusione ha una durata iniziale di 18 mesi, con la possibilità di prolungare il beneficio per ulteriori 12 mensilità. Poiché la misura è stata introdotta dal 1° gennaio 2024, per chi aveva presentato la domanda in quella data, il periodo iniziale terminava il 30 giugno 2025.
Dal 1° luglio 2025, dunque, decorrono 12 mesi del rinnovo assegno inclusione, a condizione che sia stata fatta richiesta.
Il rinnovo, tuttavia, non si traduce in una semplice proroga automatica del sussidio. Con esso nasce un nuovo ciclo di obblighi e verifiche, finalizzati a garantire che i beneficiari continuino a rispettare i requisiti previsti e che partecipino attivamente al proprio percorso di inclusione.
L’obbligo di presentarsi ai servizi sociali
Con apposita nota INPS sul rinnovo dell’assegno di inclusione, pubblicata qualche giorno, è stato annunciato che una volta ottenuto il rinnovo del sussidio, le famiglie sono tenute a presentarsi ai servizi sociali del proprio Comune di residenza. Questo passaggio è indispensabile per ridefinire o confermare il percorso di inclusione già avviato. L’incontro serve a valutare la situazione attuale del nucleo familiare, analizzare eventuali cambiamenti e aggiornare gli impegni previsti.
L’INPS ha chiarito che il primo appuntamento con i servizi sociali deve avvenire entro 120 giorni da una delle seguenti date:
- la firma del nuovo Patto di Attivazione Digitale (PAD), che formalizza l’impegno della famiglia nel percorso di inclusione;
- l’invio della domanda di rinnovo, nel caso in cui la composizione del nucleo familiare sia rimasta invariata e non sia stato necessario sottoscrivere un nuovo PAD.
Questo incontro iniziale rappresenta un momento fondamentale: serve a confermare, modificare o aggiornare il progetto di inclusione sociale e lavorativa definito in precedenza.
Il ruolo del SIISL nell’assegno inclusione
Tutti i beneficiari dell’Assegno di Inclusione possono accedere alla piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa). Si tratta di uno strumento digitale che consente di consultare il percorso di inclusione assegnato al nucleo familiare. Attraverso il portale è possibile verificare le attività previste, le scadenze e i contatti con i servizi competenti.
Il percorso, però, non è definitivo: viene personalizzato e completato solo dopo l’analisi multidimensionale effettuata dai servizi sociali. Tale analisi tiene conto di diversi fattori — come la condizione economica, la situazione abitativa, la presenza di minori o persone fragili — per costruire un piano di intervento su misura.
Gli ulteriori incontri con i servizi sociali
Dopo il primo colloquio, se i servizi sociali ritengono necessari ulteriori approfondimenti, la famiglia potrà essere convocata di nuovo. Questo secondo incontro dovrà svolgersi entro 90 giorni, su chiamata degli operatori o su iniziativa del nucleo stesso.
Conclusa questa fase, vengono fissati i nuovi impegni e le eventuali scadenze per i successivi appuntamenti. L’obiettivo è assicurare che ogni componente del nucleo familiare partecipi attivamente alle iniziative di inclusione previste, in modo da migliorare la propria autonomia economica e sociale.
Gli obblighi per chi deve attivarsi sul piano lavorativo
All’interno del nucleo familiare, i membri che sono tenuti a cercare un’occupazione devono rispettare alcune scadenze specifiche. In particolare:
- devono firmare il Patto di Attivazione Digitale Individuale (PADI) entro 60 giorni, se non lo hanno già fatto;
- devono poi recarsi al Centro per l’Impiego (CPI) per sottoscrivere o aggiornare il Patto di Servizio Personalizzato (PSP).
Il PADI e il PSP rappresentano due strumenti complementari: il primo formalizza l’impegno personale nel percorso di ricerca attiva del lavoro, mentre il secondo stabilisce le azioni concrete da intraprendere, come corsi di formazione, tirocini o attività di reinserimento professionale.
Scadenze e conseguenze sull’assegno inclusione del mancato rispetto
Le famiglie che beneficiano del rinnovo dell’Assegno di Inclusione devono organizzare tempestivamente il primo incontro con i servizi sociali, rispettando il termine massimo di quattro mesi. Questo obbligo non è facoltativo: il mancato rispetto delle scadenze o la mancata partecipazione agli incontri può comportare la sospensione del beneficio.
L’INPS ha ribadito l’importanza di rispettare ogni passaggio del percorso di inclusione. La misura, infatti, non è soltanto un aiuto economico, ma un progetto di accompagnamento volto a favorire l’inserimento lavorativo e l’autonomia delle famiglie.
Assegno inclusione: un sostegno che punta all’autonomia
L’Assegno di Inclusione si conferma, dopo il reddito di cittadinanza, uno strumento complesso ma fondamentale per contrastare la povertà e favorire l’inclusione sociale. Il rinnovo non è soltanto una prosecuzione del beneficio economico, ma un momento di verifica e di riorientamento del percorso di ogni famiglia.
Rispettare gli appuntamenti con i servizi sociali e adempiere agli obblighi previsti significa contribuire attivamente al proprio percorso di crescita e di reinserimento. Solo così l’assegno inclusione può raggiungere il suo vero obiettivo: accompagnare le famiglie verso una maggiore indipendenza economica e una piena partecipazione alla vita sociale e lavorativa.
Riassumendo
- L’assegno di inclusione dura 18 mesi, rinnovabili per altri 12.
- Dopo il rinnovo è obbligatorio incontrare i servizi sociali entro 120 giorni.
- Il percorso di inclusione è gestito tramite la piattaforma SIISL.
- Possibili ulteriori incontri con i servizi sociali entro 90 giorni.
- Chi deve lavorare firma il PADI e aggiorna il PSP al Centro Impiego.
- Se non si rispettano gli obblighi, l’assegno inclusione viene sospeso.