Negli ultimi giorni si è diffusa una nuova truffa informatica che sfrutta il tema del rimborso fiscale per ingannare i cittadini. Si tratta di un sofisticato caso di phishing, cioè un inganno tramite e-mail o messaggi che imitano le comunicazioni ufficiali dell’Agenzia delle Entrate. L’obiettivo è indurre la vittima a fornire informazioni personali o bancarie, convinta di dover ricevere un rimborso economico.
L’Agenzia delle Entrate ha lanciato un chiaro avviso: queste comunicazioni non provengono in alcun modo dagli uffici fiscali e devono essere considerate false.
Il finto rimborso fiscale come esca
Il messaggio truffaldino (non la prima volte per le truffe sui rimborsi fiscali) arriva nella casella di posta elettronica con l’apparenza di una comunicazione ufficiale.
Il testo informa il destinatario di avere diritto a un rimborso fiscale derivante da presunte verifiche interne dell’Agenzia. Per ottenere la somma, la persona deve cliccare su un link e compilare un modulo online.
Questa è la fase cruciale della truffa: il link non conduce al sito dell’Agenzia delle Entrate, ma a una pagina web creata dai truffatori per rubare dati sensibili, come numeri di conto, credenziali d’accesso o informazioni personali. L’ente fiscale, infatti, non invia mai comunicazioni di questo tipo né chiede di inserire dati riservati attraverso link ricevuti via e-mail.
Le caratteristiche che rendono credibile il messaggio
A rendere pericolosa questa truffa è la cura con cui vengono realizzate le e-mail. I messaggi risultano ben scritti, con grammatica corretta, terminologia adeguata e un linguaggio che ricalca quello amministrativo. Anche l’aspetto grafico contribuisce a ingannare: spesso l’e-mail presenta loghi, intestazioni e formattazioni simili a quelle delle comunicazioni ufficiali.
Ulteriori elementi, come un oggetto del messaggio verosimile e un design accattivante, contribuiscono a rafforzare l’illusione di autenticità. Proprio questa combinazione di dettagli accurati spinge molte persone a fidarsi e a cliccare sul collegamento malevolo, finendo così nelle mani dei truffatori.
I consigli dell’Agenzia delle Entrate per tutelarsi
L’Agenzia delle Entrate invita i cittadini a prestare la massima attenzione a tutte le e-mail o i messaggi che parlano di rimborso fiscale.
Ecco le principali raccomandazioni per evitare di cadere nella trappola:
- verificare sempre l’indirizzo del mittente. Anche se il nome può sembrare quello dell’Agenzia, basta un piccolo dettaglio (come un dominio sospetto o una lettera in più) per riconoscere una falsificazione;
- non aprire né scaricare allegati. I file contenuti in questi messaggi possono nascondere virus o malware capaci di compromettere il dispositivo;
- non cliccare sui link presenti nell’e-mail. Le pagine collegate non appartengono al sito istituzionale e servono solo a raccogliere informazioni riservate;
- non rispondere al mittente. Qualsiasi tentativo di contatto può confermare ai truffatori che l’indirizzo e-mail è attivo, esponendo la vittima a ulteriori messaggi fraudolenti.
Rimborso fiscale dall’Agenzia Entrate? Cosa fare in caso di dubbi
Chiunque riceva una comunicazione sospetta su rimborso fiscale che sembri provenire dall’Agenzia delle Entrate dovrebbe verificare l’autenticità del messaggio prima di compiere qualsiasi azione.
L’ente mette a disposizione sul proprio portale ufficiale la sezione “Focus sul phishing”. Qua sono segnalati gli ultimi casi di truffe informatiche e vengono forniti esempi di e-mail false.
In alternativa, è sempre possibile contattare direttamente l’ufficio territoriale dell’Agenzia o utilizzare i canali di contatto ufficiali riportati sul sito www.agenziaentrate.gov.it
In questo modo si può avere la certezza sull’origine della comunicazione e proteggere i propri dati da eventuali usi illeciti.
Riassumendo
- Nuove truffe via e-mail promettono falsi rimborsi fiscali per rubare dati personali.
- Le e-mail imitano l’Agenzia delle Entrate con linguaggio corretto e grafica credibile.
- I link contenuti portano a siti falsi per sottrarre informazioni sensibili.
- L’Agenzia consiglia di non aprire allegati né cliccare link sospetti.
- Verificare sempre la provenienza sul sito ufficiale o presso gli uffici competenti.
- Nessun rimborso fiscale viene comunicato via e-mail non richiesta.