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Oggi: 05 Dic, 2025

Pensioni, stop aumento dell’età ma salgono i contributi anche se non per tutti

Stop all'aumento di età e contributi sulle pensioni nella legge di Bilancio? Ecco il punto delle situazione e le ultime.
2 mesi fa
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pensioni età e contributi
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Capitolo delicato quello delle pensioni nella prossima legge di Bilancio del governo Meloni.
La quarta manovra finanziaria della legislatura guidata dalla leader di Fratelli d’Italia si trova, come sempre, a dover affrontare le stesse criticità quando il tema è la previdenza.

Quando l’attuale governo salì in carica, lo fece dopo una campagna elettorale ricca di promesse in materia pensionistica.
Oggi, però, la realtà è quella di risorse limitate, che non consentono di dare risposte concrete a molte delle aspettative dei contribuenti.

Niente da fare, dunque, per l’aumento delle pensioni minime a 1.000 euro, né per la vera flessibilità in uscita, almeno non nella forma ampia e inclusiva promessa.


Difficile anche bloccare l’aumento dei requisiti previsto per il 2027. Ma su questo punto qualcosa si muove, con ipotesi particolari sul tavolo.

Proprio per compensare la mancanza di risorse, il governo starebbe valutando un piano alternativo. Ovvero mantenere invariata l’età pensionabile. Ma aumentare altri requisiti o introdurre finestre mobili di decorrenza.

Requisiti in aumento per le pensioni, perché succede?

La riforma Fornero ha introdotto l’aggiornamento biennale dei requisiti pensionistici. E anche dei coefficienti di calcolo delle pensioni.
In pratica, ogni due anni — sulla base dei dati ISTAT sull’aspettativa di vita — vengono ritoccati sia i requisiti anagrafici e contributivi per il pensionamento, sia i coefficienti di trasformazione che determinano l’importo dell’assegno.

Se la vita media degli italiani aumenta, i requisiti si allungano e i coefficienti diventano meno favorevoli, riducendo l’importo della pensione.
Al contrario, se la vita media cala, i coefficienti migliorano. Ma i requisiti restano congelati, recuperando gli eventuali mesi “persi” nei futuri aggiornamenti.

Per il 2027, è praticamente certo che ci troveremo di fronte a coefficienti peggiorativi rispetto a quelli attuali.
Tradotto: chi lascerà il lavoro nel 2027, a parità di età e contributi, percepirà una pensione più bassa rispetto a chi riuscirà a uscire nel 2026.

Diverso è il discorso per l’aumento dei requisiti di età e contributi, che potrà essere bloccato solo con un intervento diretto del governo, volto a neutralizzare l’incremento di tre mesi previsto a partire dal 2027.

Pensioni, stop all’aumento dell’età ma salgono i contributi (anche se non per tutti)

Se le previsioni si confermeranno, dal 2027 per accedere alla pensione di vecchiaia serviranno 67 anni e 3 mesi di età. Sia per uomini che per donne, e 20 anni di contributi.

Per la pensione anticipata ordinaria, invece, saranno necessari 43 anni e 1 mese di versamenti per gli uomini e 42 anni e 1 mese per le donne. Con la consueta finestra di tre mesi prima dell’erogazione del primo rateo.

Al momento, però, appare difficile che il governo riesca a bloccare integralmente questi aumenti, nonostante il forte pressing della Lega, che considera lo stop un obiettivo politico prioritario.

Per questo, si starebbe valutando una soluzione tampone, meno onerosa per le casse dello Stato e quindi più sostenibile.
Il piano prevederebbe di congelare l’età pensionabile nel 2027, mantenendo l’uscita a 67 anni con 20 anni di contributi.

Ma introducendo una finestra di un mese per la decorrenza del trattamento.

In pratica, i lavoratori perderebbero un mese di pensione a titolo di “slittamento tecnico”, ma solo per il 2027.
Nel 2028, la finestra salirebbe a due mesi.

Per quanto riguarda la pensione anticipata, nel 2027 resterebbe fissata a 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini. E e 41 anni e 10 mesi per le donne, ma solo per chi ha almeno 64 anni di età.
Chi, invece, non avrà ancora compiuto 64 anni, subirà l’aumento di tre mesi. Con requisiti che salirebbero a 43 anni e 1 mese per gli uomini e 42 anni e 1 mese per le donne.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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