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Oggi: 05 Dic, 2025

Adesione CPB, ecco la ricevuta che sigilla il patto biennale con il Fisco: dome e come trovarla

La ricevuta del concordato preventivo biennale (CPB) 2025–2026 certifica l’adesione ufficiale al nuovo patto di collaborazione fiscale
2 mesi fa
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ricevuta cpb
Foto © Licenza Creative Commons

L’Agenzia delle Entrate ha reso disponibile nel cassetto fiscale dei contribuenti la ricevuta del concordato preventivo biennale (CPB) per gli anni 2025 e 2026.

Si tratta di un documento ufficiale che attesta la regolare adesione al nuovo meccanismo di collaborazione tra Fisco e professionisti o imprese. La ricevuta rappresenta, a tutti gli effetti, la conferma della partecipazione al concordato e contiene le informazioni fondamentali che definiscono l’accordo biennale siglato con l’Amministrazione finanziaria.

Cos’è il concordato preventivo biennale (CPB)

Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) è uno strumento introdotto dal decreto legislativo n. 13/2024 per offrire maggiore stabilità fiscale a determinate categorie di contribuenti.

L’obiettivo è creare un sistema più trasparente e prevedibile, basato su un reddito prospettico concordato con l’Agenzia delle Entrate.

Possono aderire al CPB edizione 2025-2026 coloro che, nel periodo d’imposta 2024, hanno svolto in prevalenza attività economiche o professionali soggette agli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA). Il meccanismo, infatti, utilizza i dati storici delle dichiarazioni passate per proporre automaticamente un livello di reddito da considerare come base di accordo per i due anni successivi.

Chi accetta la proposta ottiene vantaggi in termini di certezza delle imposte dovute, minori controlli e una semplificazione degli adempimenti.

Chi poteva aderire e come

L’adesione al CPB per il biennio 2025–2026 era riservata ai contribuenti che non avevano partecipato al precedente concordato 2024–2025. Il termine ultimo per inviare la domanda era fissato al 30 settembre 2025.

Era possibile aderire in due modi:

  • durante l’invio della dichiarazione dei redditi, presentando insieme il modello ISA e il modello CPB;
  • in modo autonomo, trasmettendo soltanto il modello CPB secondo le istruzioni riportate nel provvedimento n.

    17298/2025 dell’Agenzia delle Entrate.

Nel secondo caso, chi optava per la trasmissione autonoma doveva inviare anche il frontespizio del modello Redditi, selezionando la casella “comunicazione CPB” e inserendo il codice “1 – Adesione”. In questo modo, l’Agenzia poteva abbinare correttamente la comunicazione al contribuente che intendeva partecipare al nuovo ciclo biennale.

Come viene attestata l’adesione al CPB

La ricevuta del concordato preventivo biennale (CPB) è la prova concreta dell’avvenuta adesione. Essa si ottiene attraverso la combinazione di due documenti:

  • la ricevuta di invio telematico della dichiarazione dei redditi (oppure del solo frontespizio, se inviato autonomamente);
  • la ricevuta fiscale disponibile nel cassetto fiscale del contribuente, che certifica l’accettazione formale dell’accordo da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Questa seconda ricevuta, ora consultabile online, è denominata “Dati relativi al concordato preventivo biennale 2025–2026”. All’interno, sono riportati in modo dettagliato tutti gli elementi che definiscono l’intesa: i valori concordati, le condizioni fiscali applicate e le eventuali note relative alla proposta.

Dove si trova la ricevuta CPB nel cassetto fiscale

Accedendo all’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, la sezione dedicata al CPB mostra in maniera chiara e ordinata tutte le annualità disponibili. I contribuenti che non avevano partecipato al precedente biennio 2024–2025 vedono la relativa voce disattivata, segnalando così la mancata adesione. Al contrario, per chi ha accettato la proposta per il 2025–2026, la sezione risulta attiva e consultabile.

Da qui è possibile visualizzare e scaricare la ricevuta del concordato preventivo biennale (CPB), un file digitale che racchiude in un unico documento tutte le informazioni essenziali sull’accordo stipulato con il Fisco. Il contribuente può conservarlo come prova ufficiale della partecipazione al programma e come riferimento per eventuali controlli o verifiche future.

Il significato della ricevuta CPB nel nuovo modello di cooperazione fiscale

La ricevuta CPB non è soltanto un documento formale: rappresenta un tassello chiave del nuovo approccio collaborativo tra amministrazione finanziaria e contribuenti. Essa sancisce l’ingresso in un sistema che punta alla trasparenza, alla semplificazione e alla fiducia reciproca.

Attraverso il concordato, il Fisco propone una base imponibile predeterminata e, in cambio, offre garanzie di stabilità fiscale per due anni. Questo significa che, se il contribuente rispetta le condizioni concordate, non sarà soggetto a verifiche o rettifiche sul reddito stabilito, salvo casi particolari di irregolarità o dichiarazioni mendaci.

Inoltre, la disponibilità della ricevuta nel cassetto fiscale facilita la gestione documentale, permettendo di accedere in ogni momento alla copia ufficiale dell’adesione, completa di tutti i dati trasmessi e approvati.

Riassumendo

  • La ricevuta CPB 2025–2026 è disponibile nel cassetto fiscale dei contribuenti.
  • Attesta l’adesione ufficiale al nuovo concordato preventivo biennale con l’Agenzia delle Entrate.
  • Possono aderire i soggetti ISA che non avevano partecipato al precedente biennio.
  • L’adesione avviene tramite dichiarazione dei redditi o invio autonomo del modello CPB.
  • La ricevuta combina invio telematico e conferma fiscale dell’accettazione.
  • Rappresenta uno strumento di cooperazione e stabilità fiscale per due anni.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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