Sta per arrivare un’altra delle date più importanti dell’anno per i datori di lavoro domestico. Le famiglie che hanno alle proprie dipendenze colf, badanti o baby sitter devono infatti prepararsi al versamento dei contributi previdenziali relativi al terzo trimestre 2025, che copre i mesi di aprile, maggio e giugno.
Il termine fissato per questo adempimento è il 10 ottobre 2025, una data che segna l’ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti dovuti all’INPS.
Scadenze trimestrali dei contributi colf e badanti
Il sistema di pagamento dei contributi colf e badanti segue da anni una scansione trimestrale precisa, che consente ai datori di lavoro di programmare in anticipo le proprie scadenze.
Le date di riferimento, salvo eventuali slittamenti dovuti a festività, sono quattro nel corso dell’anno:
- Dal 1° al 10 aprile, per il primo trimestre (gennaio – marzo);
- Dal 1° al 10 luglio, per il secondo trimestre (aprile – giugno);
- Dal 1° al 10 ottobre, per il terzo trimestre (luglio – settembre);
- Dal 1° al 10 gennaio, per il quarto trimestre (ottobre – dicembre).
Queste finestre temporali rappresentano i periodi entro i quali il datore di lavoro deve procedere con il versamento, evitando così sanzioni o ritardi che potrebbero comportare l’applicazione di interessi aggiuntivi.
Dove e come effettuare il pagamento
I contributi colf e badanti possono essere versati attraverso diversi canali, scelti in base alle preferenze del datore di lavoro e alla disponibilità dei servizi digitali. L’INPS mette a disposizione una sezione dedicata sul proprio portale, ma sono previsti anche sistemi di pagamento alternativi.
Ecco le modalità disponibili:
- Portale INPS – nella sezione “Pagamento dei lavoratori domestici”, accessibile dal sito ufficiale, è possibile effettuare il versamento direttamente online, utilizzando i dati del rapporto di lavoro e le credenziali personali.
- Banche, uffici postali e altri prestatori di servizi di pagamento (PSP) – tutti aderenti al circuito PagoPA, consentono di versare i contributi in modo semplice e tracciabile.
- Circuito CBILL – alternativa al PagoPA, disponibile presso le banche che aderiscono al servizio, utile per chi preferisce effettuare i pagamenti tramite home banking.
Grazie a queste soluzioni, il versamento dei contributi è diventato un’operazione sempre più rapida e sicura, anche per chi non ha familiarità con i sistemi digitali.
Cosa comprende l’importo da versare
Il pagamento dei contributi per i lavoratori domestici serve a garantire la copertura previdenziale e assicurativa per il dipendente. Ogni versamento comprende:
- la quota a carico del datore di lavoro, calcolata in base alla retribuzione oraria e al numero di ore lavorate;
- la quota a carico del lavoratore, che viene trattenuta in busta paga.
Il datore di lavoro domestico è responsabile dell’intero versamento, che include entrambe le quote. L’INPS, una volta ricevuto il pagamento, provvede a registrare le somme nei rispettivi conti assicurativi e previdenziali del lavoratore.
Recupero fiscale dei contributi colf e badanti versati
Un aspetto importante riguarda la possibilità di recuperare parte dei contributi colf e badanti attraverso la dichiarazione dei redditi.
La normativa fiscale consente infatti al datore di lavoro di dedurre la quota di contributi a proprio carico dal reddito complessivo, riducendo così l’imposta dovuta.
Il recupero avviene secondo il principio di cassa, il che significa che nella Dichiarazione dei redditi 2025 (riferita all’anno d’imposta 2024) potranno essere inseriti soltanto i contributi effettivamente pagati nel corso del 2024. Quelli che si versano nel 2025 si potranno recuperare nella Dichiarazione redditi 2026 (anno d’imposta 2025).
Questo beneficio fiscale rappresenta un incentivo concreto per chi regolarizza i rapporti di lavoro domestico, oltre a garantire diritti e tutele ai lavoratori coinvolti.
Riassumendo
- Scadenza contributi colf e badanti terzo trimestre 2025 fissata al 10 ottobre.
- Pagamenti previsti quattro volte l’anno: aprile, luglio, ottobre e gennaio.
- Versamenti tramite portale INPS, PagoPA o circuito CBILL delle banche aderenti.
- Contributi comprendono quote datore, lavoratore e copertura INAIL per infortuni.
- Quota datore deducibile nella dichiarazione dei redditi secondo il principio di cassa.
- Regolarità contributiva tutela lavoratore e datore, evitando sanzioni e contenziosi.