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Oggi: 05 Dic, 2025

Portafoglio d’investimento al 98% cash e 2% in Bitcoin e oro, ecco il capitale dopo 10 anni

Calcoliamo il rendimento di un portafoglio d'investimento supposto per il 98% liquido e solamente per il 2% destinato a oro e Bitcoin.
2 mesi fa
2 minuti di lettura
Portafoglio d'investimento tra liquidità, Bitcoin e oro
Portafoglio d'investimento tra liquidità, Bitcoin e oro © Licenza Creative Commons

Gli italiani saremo un popolo di santi, navigatori e poeti, ma tendenzialmente allergici agli investimenti. Perlomeno, a quelli di natura finanziaria. Siamo in gran parte proprietari di prime e seconde case, deteniamo titoli relativamente sicuri come i BTp e i Buoni fruttiferi postali. Difficilmente, però, osiamo andare oltre assumendoci rischi. Ma il bello di questi anni è stato che si è potuto mettere a frutto il capitale senza neppure esporsi più di tanto agli asset più volatili. Volete un esempio volutamente estremo, per non dire provocatorio? Un portafoglio d’investimento al 98% liquido e solamente per il 2% equamente ripartito tra oro e Bitcoin.

Componente minima in Bitcoin e oro

La provocazione sta nel fatto che non potremmo neppure definirlo tale. In un portafoglio d’investimento la componente cash ci sta, ma non può essere quasi totalitaria. Noi abbiamo immaginato, invece, che un giorno di dieci anni fa il classico signor Mario Rossi abbia deciso di impiegare in un qualche modo la sua liquidità di 100.000 euro. E che avendo sentito parlare di uno strano asset chiamato “criptovaluta”, abbia sorriso e pensato: perché no? Ma essendo un padre di famiglia, ergo prudente, vi abbia scommesso solamente 1.000 euro.

In fondo, rischiare di “bruciare” fino all’1% del proprio capitale non sarebbe un azzardo così imperdonabile. E supponiamo che abbia fatto lo stesso con l’oro. Altri 1.000 euro “sicuri”, almeno guardando alla storia millenaria del metallo giallo. Si sarebbe fermato qui. Non se la sentiva di comprare null’altro, spaventato com’era di inserire nel suo portafoglio d’investimento azioni, obbligazioni e persino titoli di stato.

I bond rendevano poco al tempo e le borse apparivano in bolla per via degli stimoli monetari delle banche centrali.

Rendimento del capitale

Verrebbe da ridere di questo signor Rossi. Il suo portafoglio di non investimento si è risolto in liquidità per la quasi totalità del capitale. Contento lui! Ora che sono passati dieci anni, quale sarebbe stato il suo risultato? Facciamo qualche conto. Dieci anni fa, un grammo di oro costava sui 33,35 euro. Con 1.000 euro se ne sarebbe potuto comprare 30 grammi. Oggi, varrebbero quasi 3.190 euro. E sempre con 1.000 euro, si potevano comprare quasi 4,59 Bitcoin al prezzo cadauno di 218 euro. Oggi, varrebbero oltre 470.000 euro.

I due asset e i 98.000 euro tenuti liquidi sul conto corrente varrebbero oggi complessivamente 571.712 euro. Un rendimento complessivo superiore al 470%, il 19% medio annuo. L’inflazione italiana è stata mediamente del 2% esatto. Dunque, questo sgangherato portafoglio d’investimento avrebbe reso la media del 17% in termini reali. Tenete conto che se un capitale rendesse annualmente il 19% per il prossimo mezzo secolo, si moltiplicherebbe per circa 5.989 volte. Da 1.000 euro salirebbe a quasi 6 milioni di euro. Con un’inflazione media del 2%, il suo valore reale equivarrebbe a quasi 2,23 milioni di oggi.

Portafoglio d’investimento a frutto impiegando la liquidità

Questo non implica che i rendimenti passati siano replicabili in futuro. Bitcoin potrà proseguire la sua crescita, ma non agli stessi ritmi. Se crescesse quanto nel decennio passato, nel 2035 esploderebbe a più di 48 milioni.

La sua capitalizzazione di mercato si porterebbe a circa 960.000 miliardi di euro. Pensate che l’intero Pil globale oggi supera di poco i 100 miliardi. Anche l’oro potrebbe correre più lentamente. Ciò non toglie che potranno esserci nuovi asset a sorprendere in positivo. Ovviamente, impossibile conoscere quali siano in anticipo, altrimenti saremmo automaticamente tutti ricchi in partenza. Il rendimento non può che provenire dall’impiego della liquidità.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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