Gli stipendi italiani non sono certamente d’oro. Le classifiche internazionali ci pongono sempre più in basso tra le economie avanzate. Anziché progredire, il distacco con i colleghi europei tende ad ampliarsi. Vi siete mai chiesti cosa accadrebbe alle nostre buste paga se fossero pagate in oro? La quotazione del metallo giallo ha segnato l’ennesimo record storico durante la seduta di ieri, arrivando a 3.870 dollari. Questo asset è la moneta più antica e riconosciuta in ogni angolo del mondo. Mentre tutto tende a perdere valore nel tempo, non lo stesso dicasi del “porto sicuro”.
Inflazione più alta degli aumenti in busta paga
In questo articolo, vi mostreremo quanti grammi di oro avremmo potuto comprare con gli stipendi nel 2014 e quanti nel 2024.
La differenza in appena un decennio è stata impressionante. In questo lasso di tempo, la retribuzione lorda è passata da circa 28.980 euro a 34.402 euro. La crescita nominale è risultata inferiore al 19%, ma l’inflazione italiana nel frattempo è stata del 19,6%. In termini reali, dunque, dobbiamo registrare una perdita media della capacità di acquisto dello 0,9%.
Dimezzati gli acquisti di oro possibili
Nel 2014 l’oro costava in media 30,64 euro al grammo e con gli stipendi di allora avremmo potuto acquistarne 946 grammi. L’anno scorso, un grammo di oro saliva a più di 71,10 euro al grammo. La conseguenza è che avremmo potuto acquistarne solamente 484 grammi. In dieci anni, quasi un dimezzamento (-48,8%). Il dato mette in evidenza quanto la moneta fiat non sia stata in grado di reggere il passo con l’aumento di valore del “safe asset” per antonomasia.
E adesso compiamo un altro esercizio, ossia valutare cosa avrebbe comportato investire in oro il 10% degli stipendi percepiti nel decennio 2015-2024.
Stiamo supponendo che il lavoratore abbia avuto una capacità di risparmio almeno pari all’importo destinato all’investimento. Ebbene, ai prezzi medi di mercato avrebbe potuto acquistare nel 2015 più di 86 grammi di oro. Lo scorso anno, invece, avrebbe dovuto limitarsi a soli 46,50 grammi. In totale, nel decennio considerato avrebbe acquistato circa 685 grammi, investendovi poco più di 30.000 euro. Rivenduti oggi alle attuali quotazioni, riuscirebbe ad incassare oltre 71.700 euro per un guadagno prossimo al 140%.
Stipendi in oro non è provocazione
L’esempio segnala, se ancora ve ne fosse bisogno, quanto sia importante mettere a frutto i risparmi e senza necessariamente esporsi a rischi sconsiderati. Il pagamento degli stipendi in oro può risultare una provocazione, sebbene non lo sia più di quanto pensiate. La difesa del potere di acquisto passa anche per l’uso di un mezzo di pagamento non manipolabile da chi lo emette e, pertanto, non soggetto al suo inflazionamento. L’oro è l’unico asset fisico a godere di queste caratteristiche. Il suo corrispettivo digitale è Bitcoin, che avanza non a caso sempre più, svelando la ricerca di alternative alle monete fiat da parte di una fetta crescente del mercato.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
