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Oggi: 05 Dic, 2025

Pensioni con 35 o 37 anni di contributi, cos’altro serve?

Come si fa ad andare in pensione con 35 anni di contributi? Ecco regole e vincoli di ogni misura che lo consente.
3 mesi fa
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pensione più alta
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Andare in pensione con 35 anni di contributi oppure con 37 anni è possibile, anche se non basta raggiungere soltanto queste carriere contributive. Infatti, solo una misura consente di andare in pensione avendo maturato la carriera minima prevista, senza dover rispettare ulteriori requisiti oltre a quello contributivo.

Questa misura è la pensione anticipata, l’unica che non prevede limiti anagrafici (a differenza della quota 41 precoci, che richiede anche l’appartenenza a determinate categorie) e che non impone condizioni aggiuntive, se non il vincolo dei 35 anni di contributi effettivi da lavoro. Sono esclusi, quindi, i contributi figurativi derivanti da infortunio, malattia o disoccupazione.

Come accennato, in alcuni casi 35, 36 o 37 anni di versamenti possono bastare anche per altre forme di pensionamento, purché si soddisfino specifici requisiti ulteriori.

Naturalmente, parliamo di pensioni diverse da quella di vecchiaia, poiché si tratta di misure che permettono di lasciare il lavoro in anticipo.

Pensioni con 35 o 37 anni di contributi, cos’altro serve?

Andare in pensione con 35, 36 o 37 anni di versamenti è possibile per chi rientra tra gli addetti ai lavori usuranti. In questo caso, 35 anni di contributi rappresentano la soglia minima utile per accedere allo scivolo pensionistico che richiede anche il raggiungimento di quota 97,6 e almeno 61 anni e 7 mesi di età.

Questa possibilità è riservata a chi abbia svolto, per almeno 7 degli ultimi 10 anni di carriera o per la metà della vita lavorativa, una delle attività considerate usuranti. Rientrano in questa categoria i lavori nelle cave e nelle miniere, nell’asportazione dell’amianto, i turni notturni, gli autisti dei mezzi di trasporto pubblico e gli operai delle linee a catena.

L’anticipo pensionistico sociale calza a pennello per le pensioni con 35, 36 o 37 anni di contributi

Con almeno 35 anni di carriera, anche l’Ape sociale consente il pensionamento.

È sufficiente aver compiuto 63 anni e 5 mesi di età, ma occorre anche rientrare in una delle seguenti condizioni:

  • essere invalidi almeno al 74%;
  • essere caregiver, assistendo da almeno 6 mesi un parente disabile convivente;
  • aver svolto una delle 15 attività gravose previste, per almeno 7 degli ultimi 10 anni o 6 degli ultimi 7.

Inoltre, 35 anni di contributi sono sufficienti anche per i disoccupati che abbiano terminato di percepire interamente la Naspi.

L’Ape sociale presenta però diversi limiti:

  • l’importo non può superare i 1.500 euro mensili;
  • non è adeguata all’inflazione;
  • non prevede tredicesima, maggiorazioni o trattamenti di famiglia;
  • non è reversibile;
  • non è cumulabile con redditi da lavoro, ad eccezione di lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro annui.

Infine, questa misura si interrompe al raggiungimento dei 67 anni.

Per le donne solito canale agevolato

Le lavoratrici che al 31 dicembre 2024 abbiano maturato almeno 35 anni di contributi e appartengano a determinate categorie possono accedere a Opzione donna, a condizione di aver compiuto almeno 59 anni entro la stessa data.

I requisiti variano in base alla situazione:

  • 59 anni e 35 di contributi per le invalide e le caregiver con almeno due figli;
  • con un solo figlio, servono 60 anni entro il 31 dicembre 2024;
  • senza figli, il requisito sale a 61 anni;
  • le lavoratrici devono inoltre essere state licenziate o coinvolte in crisi aziendali con tavoli aperti al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Va ricordato che Opzione donna prevede il ricalcolo contributivo della pensione, con conseguente riduzione significativa dell’assegno.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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