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Oggi: 05 Dic, 2025

L’occupazione al Sud varca la soglia del 50% per la prima volta

Il tasso di occupazione al Sud ha superato il 50% per la prima volta dalle rilevazioni ISTAT, mentre disoccupazione e inattività scendono.
3 mesi fa
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Occupazione al Sud sopra 50%
Occupazione al Sud sopra 50% © Licenza Creative Commons

Continuano ad arrivare notizie positive dal mercato del lavoro italiano. L’ISTAT ha reso noto che il numero degli occupati è aumentato di 226.000 unità in un anno al termine del secondo trimestre 2025. Il dato complessivo sale a 24 milioni 169 mila, pari al 62,6%. Ma la novità che risalta questa volta è un’altra: il tasso di occupazione al Sud supera la soglia del 50%, attestandosi per l’esattezza al 50,2%. E’ il dato più alto dall’inizio delle rilevazioni nel 2004 nella classe di età tra 15 e 64 anni.

Questione femminile

Andando nel dettaglio, scopriamo che l’occupazione al Sud è del 62,7% tra gli uomini e del 37,8% tra le donne. La distanza per i primi rispetto al Nord risulta di 14 punti percentuali, per le seconde di 25,1 punti. Su base annua, il miglioramento è stato dell’1% e dello 0,6% rispettivamente.

Insomma, la bassa occupazione meridionale è perlopiù una questione femminile. Non la sola, come vedremo tra poco.

Gli occupati nel Mezzogiorno sono saliti di 96 mila unità a 6 milioni 549 mila. Se questo valore tendesse a quello del Settentrione, aumenterebbe di oltre 2,5 milioni. Tanti sono i posti di lavoro che mancano al di sotto di Roma per raggiungere i livelli del Nord. Quanto al tasso di disoccupazione, al Sud era al 12,1% nel secondo trimestre contro una media nazionale del 6,6%. Tra gli uomini scende all’11,1% e tra le donne sale al 13,9%. Su base annua, un calo generale dello 0,3%, trainato interamente dalle donne (-0,8%). Invariato il dato maschile.

Infine, il tasso di inattività era del 42,6% contro una media nazionale del 32,8%. Al 29,2% tra gli uomini e al 56% tra le donne, in calo tendenziale rispettivamente di 1,5% e 0,3%.

Titolo di studio dirimente

Dicevamo che la bassa occupazione al Sud è un problema perlopiù femminile. Altri dati completano il ragionamento. Il tasso di occupazione risulta su base nazionale del 45,4% tra chi ha come titolo di studio la licenza media. Tra i diplomati già s’impenna al 67,9% e tra i laureati all’83,3%. L’Italia ha un numero di laureati relativamente basso nel confronto europeo. E il Sud è la maglia nera all’interno dello Stivale. Dunque, il lavoro scarseggia qui anche per la scarsa preparazione dei lavoratori.

Il tema è complesso. Lavoratori poco qualificati allontanano gli investimenti ad alta intensità tecnologica, che sono anche più capaci di generare occupazione ben retribuita. E ciò impatta negativamente sui tassi di crescita economica, innescando una spirale negativa per l’occupazione. Inoltre, lavoratori poco qualificati tendono ad essere poco produttivi, anche in questo caso contribuendo alla bassa crescita e a stipendi stagnanti.

I numeri sull’occupazione al Sud restano deprimenti. Appena una persona in età lavorativa su due lavora, anche se in molti di più lo fanno in nero. Una piaga che nessun governo ha finora estirpato, anche perché funge da ammortizzatore sociale. Ma il bicchiere non è tutto vuoto. Il mercato migliora anche nelle regioni meridionali, forse anche per ragioni di tipo culturali. Sempre meno donne desiderano restare a casa e sempre più giovani studiano fino alla laurea.

Occupazione al Sud, segnali incoraggianti

Astraendo dalla politicizzazione dei numeri, il vero dato incoraggiante risiede nell’apparente tendenza crescente a fare a meno dell’assistenzialismo. Il vecchio reddito di cittadinanza non esiste più e ciò non ha inasprito le tensioni sociali come si temeva. Al contrario, l’occupazione è cresciuta da Nord a Sud, sintomatico (anche) di un cambio di mentalità. Da sola questo non basta ad invertire stabilmente e in fretta la tendenza. Serve fare attecchire la crescita economica, dopo la pandemia tornata allo zero virgola. E’ diventato un problema europeo, ma ciò non toglie che debba essere risolto per generare ulteriori posti di lavoro e di qualità.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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