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Oggi: 05 Dic, 2025

Clamoroso, adesso ti chiedono indietro il bonus bolletta del gas che hai sfruttato nel 2022-2023

Ecco chi adesso deve restituire una parte del bonus gas percepito e quale agevolazione adesso finisce con conguagli a debito.
3 mesi fa
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bonus luce e gas
Foto © Licenza Creative Commons

Prima ti danno una mano, poi ti chiedono tutto indietro. È questo lo stato d’animo di molti contribuenti che si sono trovati a ricevere una richiesta di restituzione delle agevolazioni sulle bollette energetiche di luce, acqua e gas.

Da anni, infatti, migliaia di famiglie beneficiano dei bonus sociali – per luce, acqua e gas – che riducono sensibilmente le bollette delle utenze domestiche. Si tratta di agevolazioni automatiche, applicate dalle compagnie dietro mandato ARERA, a favore di chi possiede un ISEE in corso di validità.

A questi si affiancano bonus locali promossi da diverse Regioni. Ed è proprio su uno di essi che si sta materializzando un vero e proprio incubo: il bonus percepito in bolletta deve essere restituito.

Molti cittadini della Regione Basilicata stanno ricevendo in questi giorni bollette a conguaglio, da pagare per restituire quanto ottenuto nel 2022-2023.

La comunicazione che accompagna le fatture recita:
“Gentile Cliente, ti informiamo che la presente fattura è stata emessa per effettuare il conguaglio del beneficio che ti era stato accreditato in eccesso per l’anno termico 2022 – 2023 (1° ottobre 2022 – 30 settembre 2023), ai sensi del Disciplinare di attuazione della legge regionale 23 agosto 2022, n.28 che regola l’erogazione del Contributo Mensile Gas Regione Basilicata.”

Molte bollette risultano particolarmente salate, generando sconcerto tra i cittadini.

Da dove nasce il problema del bonus gas Regione Basilicata?

Il caso non riguarda il bonus sociale nazionale, ma il bonus gas della Regione Basilicata, una misura locale molto particolare.

Per l’anno termico 2022-2023 il contributo spettava solo alle famiglie che raggiungevano un risparmio energetico del 15% rispetto all’anno precedente (2021-2022). Il calcolo iniziale si basava su dati storici medi di consumo, ma i consumi effettivi verificati in seguito hanno mostrato differenze significative.

In pratica, a molti cittadini si era accreditato un bonus più alto di quello spettante. Da qui, la richiesta di restituzione delle somme eccedenti.

Tuttavia, non tutti sono tenuti a restituire: chi ha ricevuto un contributo inferiore al dovuto beneficerà invece di un conguaglio a credito, che sarà riconosciuto nelle bollette successive.

Come risolvere il tutto e quali sono i primi chiarimenti al riguardo

Per chi deve restituire parte del bonus, pare si sia trovata un’intesa tra Regione e aziende fornitrici: è possibile chiedere la rateizzazione fino a 10 rate dell’importo da restituire. Tuttavia, la richiesta deve essere avanzata direttamente dal cittadino alla propria compagnia.

Alcuni contact center hanno chiarito che il conguaglio non riguarda direttamente la fornitura, quindi non dovrebbe esserci il rischio di sospensione in caso di mancato pagamento della bolletta di conguaglio.

La Regione, però, ha precisato un punto importante: chi non provvede alla restituzione del bonus perderà il diritto a ricevere i successivi contributi. In altre parole, chi non è in regola con i conguagli rischia di vedersi revocato l’attuale bonus in bolletta.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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