Nei giorni scorsi sono circolati messaggi che informavano i contribuenti dell’arrivo di un rimborso di 500 euro da parte dell’Agenzia Entrate.
Ma cosa c’è di vero?
Come noto, un rimborso può arrivare dall’Agenzia Entrate quando il contribuente ha versato al fisco imposte maggiori rispetto al dovuto. Può arrivare un rimborso a seguito della presentazione della dichiarazione redditi da cui emerge un credito non chiesto a compensazione.
Rimborso fiscale: le regole
Regole prevedono che il rimborso arrivi direttamente sulla busta paga o sul cedolino pensione se il contribuente presenta la dichiarazione redditi mediante il Modello 730. Indicando nel modello stesso il proprio sostituto d’imposta.
Quando, invece, il contribuente fa il 730 senza indicare il sostituto d’imposta oppure presenta la dichiarazione mediante il Modello Redditi, il rimborso fiscale (se c’è credito) arriva direttamente dall’Agenzia Entrate e arriva sul c/c se il contribuente ha fatto comunicazione IBAN all’Agenzia Entrate medesima. In assenza IBAN, arriva l’assegno vidimato da portare all’incasso.
Ebbene nel pieno periodo della campagna dichiarativa 2025 (anno d’imposta 2024) stanno circolando messaggi su un rimborso di 500 euro in arrivo ai contribuenti dall’Agenzia Entrate. Il 30 settembre 2025, ricordiamo, scade il Modello 730/2025 e il 31 ottobre è l’ultimo giorno per presentare il Modello Redditi.
L’Agenzia Entrate chiarisce sul rimborso di 500 euro
L’Amministrazione fa chiarezza sul questo rimborso di 500 euro. Si tratta di una truffa e non dei rimborsi legati alla dichiarazione redditi dei contribuenti ne di rimborsi derivanti da altre motivazioni. Le Entrate, infatti, hanno fatto sapere con apposito comunicato ufficiale che un nuovo tentativo di truffa si presenta sotto forma di una falsa comunicazione via mail, apparentemente inviata dall’Agenzia delle entrate, che annuncia un rimborso fiscale di 500 euro.
Il messaggio, arricchito dal logo istituzionale per sembrare autentico, invita i destinatari a cliccare su un link o a scansionare un QR code per scegliere tra otto banche quella presso cui ricevere l’accredito. In realtà, si tratta di un inganno volto a carpire dati sensibili e coordinate bancarie dei contribuenti. L’Agenzia ha chiarito la propria estraneità a tali messaggi e raccomanda di cestinarli immediatamente, evitando qualsiasi interazione.
È importante non fornire mai credenziali o informazioni personali in simili circostanze. In caso di dubbi, l’Agenzia invita a consultare la sezione “Focus sul phishing” del proprio sito ufficiale, dove sono disponibili segnalazioni e approfondimenti. Oppure a rivolgersi ai contatti istituzionali o agli uffici territoriali competenti.
Riassumendo
- I veri rimborsi derivano da dichiarazioni con crediti non compensati.
- Con il Modello 730, il rimborso arriva tramite busta paga o pensione.
- Senza sostituto d’imposta o con Modello Redditi, accredito diretto su conto.
- Circolano messaggi che annunciano rimborsi fiscali da 500 euro.
- L’Agenzia Entrate smentisce: i messaggi sono una truffa con link o QR code.