L’Assegno di Inclusione è stato introdotto nel 2024, sostituendo il Reddito di Cittadinanza. Si tratta di una misura centrale per milioni di famiglie italiane che, senza questo sostegno, si troverebbero in gravi difficoltà economiche.
Pur coinvolgendo numeri inferiori rispetto al Reddito di Cittadinanza, la sua importanza sociale resta immutata.
Nel 2025 molti beneficiari hanno raggiunto la diciottesima e ultima mensilità del primo ciclo. L’Assegno di Inclusione, infatti, funziona per cicli:
- un primo ciclo di 18 mesi;
- seguito da un mese di stop (coperto da un bonus una tantum di 500 euro);
- per poi ripartire con un nuovo ciclo della durata massima di 12 mesi.
Ma da gennaio 2026 la situazione cambia. Alcuni beneficiari, purtroppo, dovranno dire addio al sussidio. Non per una scelta del governo, ma per una questione fisiologica legata al meccanismo di funzionamento dell’ISEE.
Assegno di Inclusione, nel 2026 chi dovrà rinunciare
Dopo il mese di stop, i beneficiari hanno la possibilità di presentare una nuova domanda per accedere a ulteriori 12 mesi di erogazione. Per la seconda parte del 2025 non ci saranno problemi, perché si continuerà a utilizzare l’ISEE 2025, basato sui redditi e patrimoni del 2023.
Dal gennaio 2026, però, le cose cambiano. Le famiglie dovranno presentare il nuovo ISEE 2026, che terrà conto dei redditi e patrimoni del 2024.
È proprio questo aggiornamento a determinare chi potrà continuare a percepire il beneficio e chi, invece, lo perderà.
Ecco i fattori che possono far perdere il sussidio nel 2026
Se il 2024 è stato un anno migliore dal punto di vista reddituale o patrimoniale, molti rischiano di non rientrare più nei requisiti per l’Assegno di Inclusione.
A oggi, i parametri dovrebbero rimanere invariati:
- ISEE non superiore a 10.140 euro;
- reddito familiare fino a 6.500 euro annui, modulato in base alla composizione del nucleo;
- rispetto dei limiti di patrimonio immobiliare e mobiliare (soldi in banca, risparmi, ecc.).
Il cambio dell’ISEE potrebbe dunque far decadere il diritto per alcuni beneficiari o, in alternativa, ridurre l’importo mensile erogato.
Un’altra variabile riguarda la composizione del nucleo familiare.
Il sussidio, infatti, può essere richiesto solo da nuclei che includano almeno una delle seguenti condizioni:
- un minorenne;
- un soggetto over 60;
- una persona con disabilità;
- un componente preso in carico dai servizi sociali;
- un soggetto con carichi di cura.
Se dal 2026 queste caratteristiche dovessero venire meno (ad esempio, un figlio che diventa maggiorenne), l’Assegno di Inclusione non potrà più essere erogato.