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Oggi: 05 Dic, 2025

Pensioni e lavoro: ecco i vantaggi ad avere un parente disabile con legge 104 a casa

Che vantaggi ci sono sul lavoro e sulla pensione anticipata per chi ha un parente disabile grave con legge 104 a casa?
4 mesi fa
2 minuti di lettura
legge 104 pensione
Foto © Pixabay

Da tempo c’è un termine, abbastanza noto e derivato dall’inglese, che nel mondo del lavoro e delle pensioni ha assunto una certa rilevanza: caregiver.
Con questo termine si indicano persone – lavoratori o pensionati – che in casa hanno un parente disabile grave da assistere. Per questo motivo possono godere di alcuni vantaggi, sia sul lavoro che sulla pensione.
In diversi casi, la combinazione dei due ambiti produce benefici davvero significativi per i contribuenti. Permessi, congedi e pensioni anticipate sono infatti possibilità concrete quando in famiglia c’è un parente con riconoscimento della Legge 104.

Pensioni e lavoro: ecco i vantaggi ad avere un parente disabile con legge 104 a casa

Come è noto, l’invalido civile è colui che, a seguito di domanda, è stato riconosciuto da una commissione medica (che fa capo ad ASL e INPS) con un determinato grado di invalidità.


In base al livello riconosciuto, si possono ottenere agevolazioni: vantaggi fiscali, sul lavoro, sulla pensione e molto altro.

Alcuni di questi benefici spettano anche ai familiari del disabile, in qualità di caregiver. Ad esempio, chi ha ottenuto i benefici della Legge 104 come invalido civile dà la possibilità a un parente di usufruire di 3 giorni di permessi retribuiti al mese.

Dopo l’eliminazione del referente unico, questi 3 giorni complessivi possono essere condivisi anche tra più familiari.
Inoltre, grazie alla presenza di un parente invalido, è possibile usufruire fino a 2 anni di congedo retribuito, continuativo o frazionato.
Ciò significa che un lavoratore può assentarsi dal lavoro mantenendo la retribuzione, se il parente richiede assistenza.

Va precisato che:

Ape sociale, quota 41 e opzione donna: ecco come anticipare le uscite con queste misure

Il requisito della convivenza tra lavoratore e disabile è fondamentale anche per le misure che consentono al caregiver di accedere alla pensione anticipata.
Un lavoratore che è anche caregiver può infatti avere vantaggi sia sul lavoro che sulla pensione.

La Quota 41 per i lavoratori precoci è una delle misure dedicate ai caregiver.
Per accedervi servono:

  • 41 anni di contributi;
  • almeno un anno di versamenti prima dei 19 anni.

È però necessario che la convivenza con il parente disabile sia iniziata almeno 6 mesi prima della presentazione della domanda di pensione. Convivenza significa vivere nello stesso nucleo abitativo, con identico numero civico. L’unica eccezione riguarda i casi in cui si risiede nello stesso stabile con interni diversi: la condizione di caregiver resta valida e quindi anche il diritto alla pensione anticipata.

Per la pensione anticipata serve sempre la convivenza: ecco come

Lo stesso requisito di convivenza vale anche per l’Ape Sociale e per l’Opzione Donna, entrambe misure che prevedono uscite anticipate per i caregiver.
A differenza della Quota 41, però, qui è richiesto anche un requisito anagrafico.

  • Ape Sociale: con 30 anni di contributi e 63 anni e 5 mesi di età, si può accedere al pensionamento, sempre nel rispetto della convivenza con il disabile.
  • Opzione Donna: servono 61 anni di età e 35 anni di contributi, maturati entro il 31 dicembre dell’anno precedente.
    • Con 1 figlio, il requisito anagrafico scende a 60 anni.
    • Con 2 o più figli, l’età si riduce a 59 anni.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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