Quando si andrà in pensione dal 2027 in poi? Come canta Giorgia con il brano E poi: “E poi e poi, e poi sarà come morire. Cadere giù, non arrivare mai. E poi sarà e poi sarà come bruciare, nell’inferno che imprigiona”.
Proprio così, per molti lavoratori, il pensiero del pensionamento può sembrare un traguardo lontano e incerto, avvolto da dubbi su età, contributi e riforme.
Pianificare il futuro diventa quindi fondamentale per capire quando sarà possibile smettere di lavorare senza rischiare di “cadere giù” nell’incertezza finanziaria. Di seguito vedremo assieme come calcolare l’uscita dal mondo del lavoro a partire dal 2027 in poi, tenendo conto dell’anno di nascita e della normativa vigente, in modo tale da avere una stima chiara e realistica del momento in cui si potrà finalmente accedere alla pensione.
Pensioni dal 2027 in poi: calcola l’uscita in base all’anno di nascita
Molti lavoratori si chiedono quando sarà possibile andare in pensione a partire dal 2027 e quali regole determineranno l’accesso al trattamento previdenziale. La speranza di vita, ricordiamo, continua a crescere e questo potrebbe comportare un aumento dell’età pensionale. In particolare si fa sempre più largo l’ipotesi che in futuro molti dovranno attendere il raggiungimento di almeno 70 anni per poter andare in pensione.
Tale possibilità trova solide basi nella normativa vigente, la quale prevede un aggiornamento biennale dei requisiti pensionistici tenendo appunto conto dell’aspettativa di vita. Proprio considerando questi parametri, nei prossimi anni si attende un aumento progressivo del requisito anagrafico. In particolare, salvo eventuali modifiche legislative, a partire dal 2027 per accedere alla pensione di vecchiaia dovrebbero essere necessari 67 anni e tre mesi, mentre per la pensione anticipata bisognerà avere 43 anni e 1 mese di contributi.
Dal 2029 tale requisito dovrebbe ulteriormente aumentare fino a 43 anni e 3 mesi.
Come calcolare l’anno di pensionamento
In linea teorica, per stimare l’anno in cui si potrà accedere alla pensione, è sufficiente sommare all’anno di nascita l’età pensionabile prevista dalla normativa vigente. A titolo di esempio un lavoratore nato nel 1960, con 67 anni di età pensionabile, potrà andare in pensione nel 2027. Un lavoratore nato nel 1965, con un requisito pari a 67 anni di età pensionabile, invece, potrebbe andare in pensione nel 2032.
L’ipotetico è d’obbligo perché, secondo le stime, l’età pensionabile continuerà ad aumentare di 2-3 mesi ogni biennio, a meno di interventi legislativi che possano modificare questo andamento. Ne consegue che la data di uscita dal mondo del lavoro rischia di slittare ulteriormente, soprattutto per le generazioni più giovani. A titolo di esempio:
- un lavoratore nato nel 1970, con 67 anni di età pensionabile oggi stimata, potrebbe andare in pensione intorno al 2037-2038;
- un lavoratore nato nel 1980, tenendo conto dell’incremento dell’età pensionabile, potrebbe accedere alla pensione intorno al 2049;
- un lavoratore nato nel 1990, sempre considerando l’aumento progressivo di 2-3 mesi ogni due anni, potrebbe andare in pensione verso il 2060.
Stabilire a priori quando sarà possibile andare in pensione, comunque, non è possibile.
Questo perché dipende dalle eventuali modifiche normative che verranno apportate in futuro dal governo in termini di requisiti. Ad avere una certa influenza sono anche altri fattori, come il tipo di lavoro svolto e i contributi versati. Il consiglio, pertanto, è quello di restare aggiornati sulle varie novità in ambito previdenziale, in modo tale da avere una stima aggiornata dell’anno di pensionamento e pianificare con attenzione il proprio percorso lavorativo e previdenziale.