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Oggi: 05 Dic, 2025

Il super rublo preoccupa la Russia: +45% da inizio anno contro il dollaro

Il rublo si è rafforzato contro il dollaro del 45% dall'inizio dell'anno, ma governo e imprese in Russia iniziano a preoccuparsi.
4 mesi fa
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Super rublo in Russia a +45% contro il dollaro quest'anno
Super rublo in Russia a +45% contro il dollaro quest'anno © Licenza Creative Commons

Il cambio contro il dollaro non è stato così forte dai primi mesi del 2023 e mette a segno un apprezzamento del 45% da inizio anno. Il “super” rublo è realtà e tra le imprese e lo stesso governo serpeggia più di un timore. Il 2025 iniziava con un cambio di quasi 114 rubli contro 1 dollaro. Adesso, per comprare il biglietto verde occorrono meno di 78 rubli. Un boom che si spiega essenzialmente con la necessità della Banca di Russia di condurre una politica monetaria restrittiva. I tassi di interesse sono stati tagliati dell’1% a giugno, ma restano altissimi nel confronto internazionale: 20%.

Spirale tra salari e inflazione

I risparmiatori domestici stanno trovando conveniente depositare denaro in valuta locale sui conti bancari, al fine di spuntare interessi elevati.

Gli acquisti di valute straniere come dollari ed euro stanno diminuendo. D’altra parte, il governatore Elvira Nabiullina non può abbassare la guardia con un’inflazione a giugno ancora al 9,4%. E’ probabile che continui a tagliare progressivamente i tassi, ma senza tendere ai livelli delle grandi banche centrali. Non può permetterselo.

L’esplosione dell’inflazione è un fenomeno strettamente legato alla guerra in Ucraina. Centinaia di migliaia di uomini sono stati inviati al fronte e sottratti al lavoro nelle fabbriche. Questo accresce il potere negoziale dei lavoratori rimasti, che dall’invasione dell’Ucraina di quasi tre anni e mezzo fa hanno visto aumentare in media i loro salari del 75%. Nello stesso periodo di tempo, l’inflazione cumulata è stata di poco superiore al 35%.

Tassi alti allettanti per risparmiatori

Quando i tassi nei prossimi mesi saranno più bassi di oggi, verosimilmente il rublo perderà parte della sua forza.

In effetti, i risparmiatori saranno meno incentivati a parcheggiare denaro sui conti bancari domestici. Alla base del boom di questi mesi c’è anche l’impatto negativo che il rialzo dei tassi sta avendo sui consumi e, quindi, anche sulle importazioni. La minore domanda di prodotti dall’estero riduce l’acquisto di valuta straniera. Infine, c’è ottimismo per la fine della guerra dopo l’avvio dei colloqui con l’amministrazione Trump a febbraio.

Ma un rublo troppo forte fa paura. Anzitutto, alle imprese esportatrici. Già è complicato vendere fuori dai confini nazionali per effetto dell’embargo occidentale. Se in più i contratti regolati in valuta domestica rincarano, si perdono clienti e fatturato. Ma è lo stesso governo a temere il cambio troppo forte. Esso deprime le entrate in valuta domestica delle esportazioni di petrolio e gas. Ad esempio, se un barile di Urals viene venduto per 60 dollari, con un cambio di 100 la società incassa 6.000 rubli e su questo importo versa le imposte allo stato. Se il cambio scende a 80, i rubli si riducono a 4.800.

Rublo forte rischio per conti pubblici

Mettiamo anche che il greggio costa di meno sui mercati internazionali rispetto a pochi mesi fa. Un doppio colpo per le entrate fiscali in Russia, dove il governo aveva approvato il bilancio per quest’anno sulla base di un tasso di cambio medio atteso a 94,3. Basandoci sulle quotazioni internazionali e sulle variazioni del cambio, i ricavi petrolieri da inizio anno risultano scesi del 37%. Questo contribuisce a spiegare l’atteso rallentamento della crescita economica: +1,4% per il 2025 nelle stime della Banca Mondiale.

Già nel primo trimestre il Pil ha segnato +1,4% tendenziale contro il +3,3% del quarto trimestre 2024.

Il rublo resta esposto alle vicissitudini geopolitiche. Se entro settembre non sarà trovato un accordo con l’Ucraina, gli Stati Uniti hanno minacciato pesanti sanzioni petrolifere. Da notare, infine, che il cambio contro dollaro ed euro avviene “over the counter” dallo scoppio della guerra, proprio a causa delle sanzioni. Un modo per monitorarne l’andamento consiste nel seguire il cambio tra rublo e yuan. La valuta cinese è diventata la prima per scambi sul mercato russo. Indirettamente, il suo valore ci fornisce anche quello delle valute occidentali.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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