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Oggi: 05 Dic, 2025

Stellantis si era illusa, guardate che crollo nel primo semestre

Perdita Stellantis di 2,3 miliardi tra dazi e stop all’idrogeno, con focus su elettrico e mercati emergenti.
4 mesi fa
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Stellantis
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Il gruppo Stellantis ha archiviato il primo semestre del 2025 con una perdita netta di 2,3 miliardi di euro nonostante un fatturato di circa 74,3 miliardi. L’impatto dei dazi USA ha pesato per circa 300 milioni, mentre l’interruzione del programma di idrogeno ha comportato costi significativi nelle attività di ricerca e sviluppo. Il risultato operativo rettificato è comunque leggermente positivo, attorno a 0,5 miliardi, ma il free cash flow industriale ha registrato un deficit netto di 3 miliardi. Il contesto globale ha inciso sulle consegne, con una flessione nel Nord America (-25% nel secondo trimestre) e una modestia nei mercati europei segnalata da un calo complessivo del 6%.

Consegne e mercati: Stellantis effetto dazi stop idrogeno e dinamiche regionali

Sul fronte delle consegne, Stellantis ha subito un crollo delle vendite in Nord America con un -25% pari a circa 109.000 veicoli in meno nel secondo trimestre. In Europa il calo è stato del 6%, mentre nei mercati emergenti come Medio Oriente, Africa e Sud America si è registrata una crescita significativa, rispettivamente del 30% e del 20%. Questo indica che l’azienda sta compensando le difficoltà nel Nord America puntando su aree geografiche in espansione. La gamma city‑car basata sulla piattaforma Smart Car ha permesso un +45% nelle vendite, contribuendo a contenere i danni nei mercati europei.

Il gruppo ha ufficializzato la cancellazione definitiva del programma Pro One a celle a combustibile a idrogeno, inizialmente previsto per il 2025 e poi completamente annullato. Le motivazioni addotte includono la scarsa disponibilità di infrastrutture, costi elevati e dipendenza da incentivi inconsistente. Le risorse dedicate all’idrogeno verranno riallocate verso veicoli elettrici e ibridi, confermando il riassetto della strategia tecnologica in chiave BEV e HEV.

L’amministratore delegato ha dichiarato che l’idrogeno rimane una “nicchia non sostenibile a medio termine” e che la revisione strategica non impatterà sul personale.

Futuro industriale: focus su elettrico e sinergie internazionali

Il futuro di Stellantis si conferma orientato verso l’elettrico e i modelli ibridi. Negli stabilimenti europei, in particolare quelli italiani di Mirafiori, Cassino, Melfi e Pomigliano, è prevista l’introduzione di nuove piattaforme elettriche compatibili con la 500 ibrida – la cui consegna è attesa per il 2026. L’azienda prevede anche un possibile superamento delle tensioni tariffarie negli Stati Uniti per favorire una ripresa delle consegne in Nord America. La strategia globale mira a riequilibrare i mercati maturi (come Nord America ed Europa) con quelli ad alto potenziale di crescita come Africa, Medio Oriente e Sud America.

La decisione di interrompere il programma idrogeno ha ripercussioni anche sulla joint venture Symbio, realizzata insieme a Michelin e Forvia. Il futuro operatività commerciale e finanziaria dell’azienda è ora in fase di valutazione strategica condivisa tra i soci, che potrebbero ridefinire obiettivi, assetti o partecipanti. L’evoluzione di Symbio sarà uno degli aspetti più monitorati dagli analisti industriali, in quanto potrà riflettere la volontà di Stellantis di mantenere interessi sul fronte delle tecnologie a celle.

Riflessioni strategiche e prospettive di ripresa

La perdita di 2,3 miliardi non è stata determinata solo dai dazi e dallo stop idrogeno, ma anche dai costi collegati alla ristrutturazione interna e alla revisione del piano tecnologico.

Le restrizioni protezionistiche USA hanno generato uno shock sui margini nordamericani, ma i mercati emergenti hanno contribuito a compensare parzialmente le difficoltà. La strategia di riposizionamento orientata verso BEV e HEV sembra coerente con le evoluzioni del contesto energetico e normativo globale.

I punti chiave.

  • Perdita semestrale pesante dovuta a dazi e stop idrogeno.
  • Consegne in calo nei mercati maturi ma crescita in aree emergenti.
  • Strategia ricalibrata su elettrico e ibrido con evoluzione di joint venture.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017, scrive per il web dal 2010.
Da autore letterario ha scritto il graphic novel Notteterna e la raccolta di racconti L'Orrore Dentro edita dalla Diana Edizioni.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia potrà mai replicare.

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