Con oltre 130 miliardi di euro di ordini, il nuovo trentennale del Tesoro fu nel settembre scorso il bond italiano con le maggiori richieste di sempre. Un record che sarebbe stato infranto all’inizio di quest’anno dal lancio del nuovo decennale. La quotazione del BTp 1 ottobre 2054 (ISIN: IT0005611741) a poco più di 98 centesimi si trova nuovamente sotto i livelli del prezzo di emissione, che allora fu di 99,79 centesimi. In questi dieci mesi di vita, ha oscillato tra un minimo di 94,45 centesimi toccati a marzo e un massimo di 108,46 nel dicembre scorso. In termini di rendimento lordo annuale, offriva ieri il 4,47% contro un minimo del 3,86% a dicembre e un massimo del 4,70% a marzo.
Ricordiamo che prezzi e rendimenti si muovono in direzioni opposte.
Rendimento più che buono
Dai massimi recenti toccati a giugno a 101,72 la quotazione del BTp 2054 ha perso più del 3,50%. Il bond stacca cedola del 4,30% lordo ogni anno con cadenza semestrale. La cedola netta effettiva si aggira attualmente appena sotto il 3,70%. Questo è il rendimento che annualmente l’obbligazionista riceverebbe acquistando il bond oggi fino alla scadenza. E’ calcolato al netto della plusvalenza che riporterebbe ricevendo il rimborso alla pari, cioè superiore al costo di acquisto.
Deprezzamento tra rischi inflazione e riarmo
La quotazione del BTp 2054 è andata indietreggiando nelle ultime settimane, conseguenza del rialzo dei rendimenti sul tratto lunga della curva dei tassi. Gli obbligazionisti stanno scontando incertezze sull’inflazione nel lungo periodo per effetto della progressiva chiusura dei mercati. E anche i debiti dei governi sono attesi in aumento a causa del riarmo e della necessità di sostenere le economie nella transizione verso un nuovo modello di crescita.
Difficile rivedere i livelli di dicembre per la quotazione del BTp 2054. E poco prima che il presidente Donald Trump annunciasse la sfilza dei dazi a inizio aprile, essa si attestava in area 102,40. Tornando a quei livelli, guadagnerebbe fino al 3,50%. Esisterebbe, dunque, un minimo appeal speculativo. La domanda è se sia probabile tornare ai livelli pre-dazi. La risposta dipenderà dall’esito del negoziato tra USA e UE entro fine mese, salvo ulteriori proroghe. Confermati i dazi americani sulle importazioni dall’UE al 30%, la risalita nel breve termine diverrebbe molto ardua. Diverso il discorso se fossero abbassati almeno al 20% o rimanessero all’attuale 10%. In quel caso, la ripresa sarebbe probabile.
Quotazione BTp 2054 esposta a incertezze nel breve
In definitiva, la quotazione del BTp 2054 non sembra destinata a subire grosse accelerazioni da qui alle prossime settimane. A meno che un qualche evento macroeconomico o geopolitico non prospetti un calo dell’inflazione futura o della propensione dei governi ad indebitarsi. Diciamo che il bond può essere inserito in portafoglio come asset con rendimento più che buono e per un periodo molto lungo. Chi avesse la possibilità di rinunciare alla liquidità anche per anni, potrebbe sempre approfittare di futuri apprezzamenti per fare cassa con le plusvalenze. Tornando ai massimi di dicembre, la quotazione esiterebbe un guadagno in doppia cifra.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
