Questa che si sta per concludere è stata la prima settimana dall’avvio dell’Offerta Pubblica di Acquisto (OPS) lanciata da Monte Paschi di Siena e rivolta agli azionisti di Mediobanca. Le adesioni sono state sinora scarsissime, anche se sappiamo che tra i grandi soci arriveranno da Francesco Gaetano Caltagirone (9,98%), Delfin (19,81%) e casse previdenziali (almeno 4,5%). L’obiettivo minimo di centrare la soglia del 35% sembra molto alla portata. Anzi, il CEO di Rocca Salimbeni sembra “assolutamente convinto” che verrà raggiunto il 66,67%. Questa soglia assegnerebbe al suo istituto il pieno controllo di diritto.
Scontro a distanza tra Nagel e Lovaglio
Luigi Lovaglio ha deciso di parlare in questi giorni.
E lo ha fatto anche per rispondere indirettamente alle accuse di Alberto Nagel, CEO di Piazzetta Cuccia, secondo le quali l’operazione sarebbe stata orchestrata dal governo e non in autonomia dal suo board. Il manager ha raccontato di avere chiamato la sua controparte senza avere ricevuto risposta. “Evidentemente, non è interessato”, ha tagliato corto, aggiungendo che dopo avere rilevato il controllo di Mediobanca, cercherà un “manager di livello internazionale” per sostituirlo.
In sostanza, Monte Paschi ha dato il benservito a Nagel prima ancora che l’operazione si concluda. Un avviso di sfratto colto come segnale dal patto di consultazione, che fino a poche settimane fa raccoglieva l’11,67% del capitale e che adesso è sceso sotto l’8%. Anche nelle ultime sedute si registrano vendite di titoli da parte della famiglia Gavio e della loro holding Aurelia, azionisti storici di Mediobanca e finora sostenitori del management.
Dividendi in forte rialzo
Nagel aveva cercato di frenare la fuga con la promessa di distribuire ricchi dividendi per il prossimo triennio: 4,9 miliardi di euro, pari a un payout al 100% dell’utile netto atteso, comprensivo di 400 milioni di buyback. Nel triennio in corso, il payout è stato del 70%, anche se salito al 100% per l’esercizio presente.
E anche Lovaglio ha voluto corteggiare gli azionisti di Mediobanca. Ha promesso loro una crescita dei dividendi in “doppia cifra”, grazie alle sinergie ricavate nel caso di controllo del 50,1% del capitale. Stando ai calcoli di alcuni analisti, la distribuzione arriverebbe a 8 miliardi nel prossimo triennio, cioè più della metà dell’attuale valore di capitalizzazione in borsa della banca milanese.
Azionisti Mediobanca contenti comunque vada
Il titolo a Piazza Affari è arretrato dall’inizio della settimana. L’OPS di Monte Paschi ora ha ridotto lo sconto implicito nei prezzi al 3,3%. Gli azionisti Mediobanca trovano ancora non conveniente aderire. Tuttavia, le prospettive per loro appaiono positive in qualsivoglia contesto. Se vince Monte Paschi, staccherà loro dividendi altissimi. E lo stesso farebbe Nagel se restasse al comando. Nel frattempo, hanno guadagnato quasi il 20% in borsa negli ultimi sei mesi. Vero è che il titolo perderebbe appeal speculativo se l’OPS fallisse. Disinvestire diverrebbe improvvisamente più complicato.
giuseppe.timpone@investireoggi.it

