Dal 2000 il tuo quotidiano indipendente su Economia, Mercati, Fisco e Pensioni
Oggi: 05 Dic, 2025

Previdenza sociale Italia-Albania: in vigore l’accordo che cambia la vita ai lavoratori migranti

Dal 1° luglio 2025 entra in vigore l’accordo Italia-Albania sulla previdenza sociale: più diritti, meno burocrazia.
5 mesi fa
3 minuti di lettura
accordo Italia e Albania
Foto © Pixabay

Con l’entrata in vigore del nuovo accordo Italia-Albania sulla previdenza sociale, dal 1° luglio 2025 prende ufficialmente forma un’importante novità in ambito assistenziale e contributivo tra i due Paesi.

L’intesa, firmata a Roma il 6 febbraio 2024 e ratificata con la legge n. 29 dell’11 marzo 2025, è stata resa operativa dall’INPS tramite la circolare n. 106 del 1° luglio 2025, che ne illustra gli aspetti applicativi e le finalità.

L’obiettivo dell’accordo è quello di tutelare i diritti previdenziali dei cittadini che hanno maturato periodi di assicurazione sociale sia in Italia sia in Albania, migliorando così la cooperazione istituzionale e promuovendo una maggiore equità nel trattamento dei lavoratori transnazionali.

Finalità dell’accordo Italia-Albania e contesto internazionale

L’accordo nasce dalla volontà condivisa di armonizzare le legislazioni previdenziali tra i due Stati, facilitando la mobilità professionale e garantendo l’accesso a prestazioni sociali a chi ha lavorato in entrambi i territori. Il quadro normativo prevede misure per assicurare la continuità dei diritti contributivi, prevenire la perdita dei benefici previdenziali, e riconoscere i diritti acquisiti in entrambi i Paesi.

Questa cooperazione bilaterale si inserisce in un contesto europeo di crescente integrazione sociale, e costituisce un esempio concreto di come la previdenza sociale possa seguire la persona anche oltre i confini nazionali.

Copertura e ambito di applicazione

L’accordo Italia-Albania si applica a un ampio spettro di prestazioni previdenziali. In particolare, sono coinvolti i seguenti ambiti:

  • pensioni di vecchiaia, invalidità e reversibilità;
  • indennità di disoccupazione;
  • tutele per malattia e maternità.

Ciò significa che i cittadini italiani e albanesi che hanno contribuito ai sistemi previdenziali di entrambi i Paesi potranno sommare i periodi di contribuzione non sovrapposti ai fini della maturazione del diritto alle prestazioni.

Questo principio, noto come “totalizzazione internazionale”, consente di ottenere trattamenti pensionistici anche quando, nei singoli Stati, non si raggiungerebbero i requisiti minimi richiesti.

Lavoratori distaccati: mantenimento del regime originario

Uno degli elementi chiave riguarda i lavoratori distaccati, ovvero coloro che vengono temporaneamente trasferiti dall’azienda per operare all’estero. In base all’accordo, il lavoratore inviato temporaneamente in Albania o in Italia potrà continuare a essere assicurato nel proprio Stato di origine per un periodo massimo di 24 mesi.

Questa disposizione evita interruzioni nella copertura assicurativa e semplifica la gestione degli obblighi contributivi per aziende e lavoratori coinvolti in missioni internazionali di durata limitata.

Acconto Italia-Albania: principio di parità di trattamento

Un altro aspetto cardine è rappresentato dal riconoscimento del principio di parità di trattamento. L’accordo stabilisce che i cittadini di ciascuno dei due Paesi abbiano diritto agli stessi benefici e obblighi previsti dalla normativa locale, come se fossero residenti nello Stato in cui richiedono le prestazioni.

In termini pratici, un cittadino albanese residente in Italia avrà lo stesso diritto ad accedere, ad esempio, alla pensione di invalidità o all’indennità di maternità, al pari di un cittadino italiano, a condizione che soddisfi i requisiti contributivi richiesti.

Collaborazione amministrativa e semplificazione delle procedure

Un’importante novità riguarda la semplificazione delle pratiche burocratiche grazie alla collaborazione tra gli enti previdenziali dei due Paesi.

L’intesa prevede la creazione di formulari bilingue e procedure standardizzate per agevolare la gestione delle richieste di prestazione.

Questa cooperazione consentirà un flusso più efficiente di informazioni, con minori tempi di attesa e una più agevole istruttoria delle domande. Le richieste di pensione in regime internazionale potranno essere presentate indifferentemente all’INPS o all’ISSH, l’ente corrispondente albanese, garantendo una maggiore accessibilità ai cittadini.

Impatto sulle relazioni bilaterali e sui lavoratori migranti

L’operatività dell’accordo rappresenta un passo significativo per i lavoratori migranti, sempre più numerosi e spesso coinvolti in percorsi lavorativi transnazionali. La possibilità di tutelare i propri diritti previdenziali in modo integrato costituisce dunque un riconoscimento del valore della mobilità lavorativa. E rafforza la sicurezza sociale delle persone coinvolte.

Dal punto di vista diplomatico, l’accordo consolida ulteriormente i legami tra Italia e Albania, contribuendo a una più stretta cooperazione in ambito sociale ed economico. Si tratta di una misura che va anche nella direzione di una politica di inclusione, in grado di ridurre disparità e discriminazioni per chi opera in contesti internazionali.

Riassumendo

  • L’accordo Italia-Albania tutela i diritti previdenziali dei lavoratori in entrambi i Paesi.
  • Consente la totalizzazione dei contributi maturati in Italia e Albania.
  • Garantita la copertura previdenziale per i lavoratori distaccati fino a 24 mesi.
  • Previsto il principio di parità di trattamento tra cittadini italiani e albanesi.
  • Semplificate le procedure amministrative tramite formulari bilingue e scambio dati tra enti.
  • Rafforzate le relazioni bilaterali e la protezione dei lavoratori migranti.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

pensioni 1963
Articolo precedente

Chi non ha mai lavorato va in pensione nel 2027? Ecco come fanno i nati nel 1960

Delisting di Mediobanca dopo riapertura OPAS?
Articolo seguente

Via libera da CONSOB, l’OPS di Monte Paschi su Mediobanca parte il 14 luglio con sconto dimezzato