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Oggi: 05 Dic, 2025

La spesa è aumentata, oltre 700 euro in più per colpa dell’inflazione

L’inflazione di giugno 2025 sale all’1,7%: rincari su spesa e trasporti, rallenta l’energia ma pesa sulle famiglie.
5 mesi fa
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inflazione

Dopo alcuni mesi di rallentamento, l’inflazione a giugno 2025 torna a crescere lievemente. Secondo i dati provvisori diffusi dall’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo segna un aumento dello 0,2% su base mensile e dell’1,7% su base annua, in rialzo rispetto all’1,6% registrato a maggio. Un dato che, pur contenuto, riflette l’andamento altalenante di alcuni comparti chiave dell’economia italiana, in particolare quelli legati all’energia, ai trasporti e agli alimentari.

Se da un lato l’inflazione resta sotto controllo, grazie alla frenata dei beni energetici, dall’altro il cosiddetto “carrello della spesa” continua a risentire di rincari che colpiscono soprattutto le famiglie con reddito medio-basso.

Il ritorno a una dinamica dei prezzi più sostenuta è quindi accompagnato da una nuova pressione sui consumi domestici, che già mostrano segnali di contrazione.

Inflazione giugno 2025, i dati dell’Istat

L’Istituto nazionale di statistica ha rilevato per giugno 2025 un’inflazione pari all’1,7% su base annua, leggermente in crescita rispetto al mese precedente. Il rialzo mensile, pari allo 0,2%, è determinato principalmente dal rincaro di alcuni beni alimentari freschi e dei servizi di trasporto.

Il dato più significativo riguarda la componente regolamentata dei prezzi energetici, che pur rimanendo positiva (+22,7%) mostra un rallentamento importante rispetto al +29,3% di maggio. Questo rallentamento ha contribuito a contenere la crescita complessiva dei prezzi, bilanciando l’aumento di altre voci di spesa.

A preoccupare è invece il dato relativo al “carrello della spesa”, ovvero l’insieme di prodotti ad alta frequenza di acquisto. Secondo l’Istat, questa voce segna un incremento dell’1,9% rispetto a un anno fa, accelerando rispetto al +1,8% di maggio.

Il dato conferma che il costo della vita per i consumatori continua a salire, anche se in maniera graduale.

Carrello più caro, alimentari e trasporti sotto l’inflazione

A incidere maggiormente sul dato dell’inflazione di giugno 2025 sono stati alcuni comparti ben precisi. In particolare, gli alimentari freschi registrano aumenti significativi. La frutta fresca è salita del 7,1%, la carne del 4,5%, e anche verdure e latticini mostrano tendenze al rialzo. Sono beni di prima necessità, che pesano in modo diretto sui bilanci delle famiglie, soprattutto quelle con più figli.

Un altro comparto che ha mostrato rialzi rilevanti è quello dei trasporti. Il trasporto marittimo registra un +17,9%, mentre quello su strada cresce dell’1,9%. Questi aumenti, legati in parte al rialzo dei carburanti e in parte alla stagionalità (estate e turismo), impattano su una vasta gamma di settori, dal commercio alla logistica.

Gli esperti hanno stimato che, con questo livello di inflazione, una famiglia tipo con due figli spenderà nel corso dell’anno circa 761 euro in più, a parità di consumi. È una cifra che conferma come la dinamica dei prezzi, pur sotto il livello di guardia, stia ancora erodendo il potere d’acquisto degli italiani.

Energia in calo ma non basta a frenare la pressione

La buona notizia arriva dal fronte dell’energia, dove i prezzi stanno mostrando un rallentamento. La componente regolamentata, come detto, ha visto un importante calo del tasso di crescita, contribuendo ad alleggerire la spinta inflazionistica generale.

Anche i prezzi dei beni energetici non regolamentati, pur rimanendo elevati, mostrano segnali di stabilizzazione. Il peso crescente degli alimentari e dei servizi compensa questi miglioramenti. Il quadro che emerge è quello di un’inflazione trainata non più dalle bollette, ma da beni e servizi essenziali per la quotidianità. Ed è proprio questo che la rende più insidiosa, soprattutto in una fase in cui i consumi faticano a ripartire.

Confcommercio ha commentato che “i prezzi restano sotto controllo” ma che ora è necessario “un cambio di passo sul fronte della fiducia”, affinché famiglie e imprese tornino a investire e spendere con maggiore serenità. Il rischio, altrimenti, è di rimanere in una situazione di stagnazione prolungata. Le previsioni macroeconomiche dell’Eurosistema confermano che l’inflazione nell’area euro sarà in media del 2,0% nel 2025, per poi scendere all’1,6% nel 2026. Si tratterebbe, quindi, di un quadro di progressiva stabilizzazione, anche grazie alla discesa dei prezzi dell’energia e al rafforzamento dell’euro sui mercati internazionali.

Per l’Italia, tuttavia, le sfide rimangono aperte. La tenuta del potere d’acquisto, l’evoluzione del mercato del lavoro e il ruolo delle politiche fiscali saranno determinanti per capire se i prezzi continueranno a salire, e in che misura ciò peserà su famiglie e imprese. Nel frattempo, il messaggio che arriva da giugno 2025 è chiaro: l’inflazione è tornata a muoversi, ma il rischio maggiore non è tanto l’aumento dei prezzi in sé, quanto la sua composizione, sempre più concentrata su beni primari. Un motivo in più per monitorare con attenzione l’evoluzione dei prossimi mesi.

In sintesi.

  • A giugno 2025 l’inflazione sale all’1,7%, con un +0,2% mensile trainato da alimentari e trasporti.
  • I prezzi dell’energia rallentano, ma il carrello della spesa registra aumenti significativi.
  • Una famiglia tipo spenderà 761 euro in più in un anno per i rincari dei beni essenziali.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017, scrive per il web dal 2010.
Da autore letterario ha scritto il graphic novel Notteterna e la raccolta di racconti L'Orrore Dentro edita dalla Diana Edizioni.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia potrà mai replicare.

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