L’assegno inclusione si avvicina a una fase di transizione importante. Per molte famiglie italiane che hanno iniziato a beneficiare del sostegno economico a partire da gennaio 2024, il mese di giugno rappresenta l’ultima mensilità prevista nel ciclo iniziale.
Il provvedimento, introdotto per offrire un supporto a nuclei familiari in condizione di fragilità economica e sociale, ha una durata massima di 18 mesi nella sua prima erogazione. Questo periodo, per chi è entrato nel programma nei primi mesi dell’anno, si conclude proprio con l’inizio dell’estate.
La fine del primo ciclo di erogazione dell’assegno inclusione
La normativa che regola l’assegno inclusione stabilisce un periodo massimo di fruizione pari a 18 mesi consecutivi, al termine dei quali è prevista la sospensione automatica del beneficio.
A partire da luglio 2025, circa 400.000 famiglie — che si stima coinvolgano complessivamente quasi 900.000 persone — vedranno, dunque, interrompersi l’erogazione del sussidio.
Questo scenario non rappresenta però una chiusura definitiva. Coloro che continuano a possedere i requisiti richiesti per l’assegno inclusione potranno accedere a un secondo ciclo di pagamento, avviando una nuova richiesta a partire dal mese di luglio. Tuttavia, a differenza del primo periodo, il rinnovo avrà una durata inferiore: l’assegno inclusione potrà essere corrisposto per un massimo di 12 mesi aggiuntivi.
Il ruolo dell’INPS: comunicazioni in arrivo per i beneficiari
L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) procederà all’invio di messaggi SMS ai nuclei familiari interessati, al fine di informarli in anticipo dell’imminente sospensione del contributo. Oltre ad avvisare della scadenza, la comunicazione conterrà anche indicazioni operative per presentare una nuova domanda.
Si tratta di un passaggio cruciale per garantire la continuità dell’aiuto, a condizione che persistano le condizioni necessarie per l’accesso alla misura.
L’INPS intende così favorire una transizione il più possibile ordinata, riducendo al minimo il rischio di disservizi o interruzioni impreviste nei flussi di pagamento.
Impatto sociale: una misura che riguarda quasi un milione di persone
Le cifre fornite evidenziano la portata significativa della misura: 400.000 nuclei familiari coinvolti e quasi 900.000 cittadini interessati. Questo dato testimonia quanto l’assegno inclusione rappresenti oggi un pilastro del sistema di protezione sociale, specialmente per le fasce più vulnerabili della popolazione.
Il meccanismo a cicli (18 mesi iniziali + eventuale rinnovo di 12 mesi) consente un monitoraggio costante delle condizioni dei beneficiari, pur richiedendo attenzione e tempestività nella presentazione delle nuove domande. La transizione tra i cicli, se ben gestita, può garantire una continuità nella tutela economica, evitando vuoti assistenziali dannosi per famiglie già fragili.
Stop assegno inclusione: l’importanza della tempestività e della comunicazione
La fase che si apre a luglio richiede consapevolezza e prontezza da parte dei cittadini interessati. La sospensione dell’assegno inclusione, infatti, non implica automaticamente la perdita definitiva del beneficio, ma rappresenta una scadenza amministrativa entro cui agire per non perdere il diritto a ricevere il sostegno.
L’iniziativa dell’INPS di avvisare con un SMS i soggetti coinvolti può facilitare il processo.
Ma resta fondamentale che i potenziali beneficiari verifichino i requisiti e procedano rapidamente all’inoltro della nuova domanda.
Il rinnovo dell’assegno inclusione, sebbene limitato a 12 mesi, rappresenta un’opportunità concreta per proseguire lungo un percorso di inclusione e supporto. In un contesto economico ancora instabile, questo strumento mantiene una funzione strategica per il contrasto alla povertà e alla marginalità.
Riassumendo
- A giugno termina il primo ciclo di 18 mesi dell’assegno inclusione.
- Da luglio possibile richiedere il rinnovo per ulteriori 12 mesi.
- INPS invierà SMS con istruzioni per presentare una nuova domanda.
- Circa 400.000 famiglie coinvolte nella sospensione del beneficio.
- La domanda di rinnovo non è automatica, va ripresentata tempestivamente.
