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Oggi: 05 Dic, 2025

Regime forfettario a 100.000 euro? Cosa blocca l’Italia

L’ipotesi di alzare a 100.000 euro la soglia per essere nel regime forfettario per ora resta bloccato. Ecco le motivazioni
5 mesi fa
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regime forfettario
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L’ipotesi di innalzare la soglia massima di accesso al regime forfettario fino a 100.000 euro si scontra, almeno per ora, con vincoli normativi di matrice europea. Sebbene il dibattito politico e istituzionale in Italia sia favorevole a una revisione verso l’alto del limite attuale, gli ostacoli giuridici a livello UE impongono un freno a questa prospettiva.

Attualmente, ricordiamo che, per beneficiare del regime forfettario è necessario che i ricavi o i compensi percepiti dal titolare della partita IVA non superino la soglia di 85.000 euro annui. Questo tetto rappresenta uno dei requisiti fondamentali per l’accesso al regime agevolato. Tale regime prevede un’imposta sostitutiva fissa del 15%, ridotta al 5% per i primi cinque anni in caso di start-up.

A ciò si aggiungono una serie di semplificazioni fiscali.

Superare il limite previsto comporta la fuoriuscita automatica dal regime semplificato e l’obbligo di transitare verso il regime ordinario, con conseguenti adempimenti IVA e fiscali più articolati.

Le ambizioni del Governo italiano per il regime forfettario

Nel corso di una recente audizione presso la Commissione Finanze della Camera dei Deputati, il Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze Federico Freni ha sottolineato che l’Esecutivo condivide pienamente l’orientamento favorevole all’elevazione della soglia. L’ampliamento del tetto rappresenterebbe un segnale di sostegno concreto alle microimprese, ai professionisti e ai lavoratori autonomi, che costituiscono una fetta consistente del tessuto economico italiano.

Tuttavia, ha precisato lo stesso Freni, un intervento normativo in tal senso non è attualmente possibile a causa delle regole imposte dalla nuova disciplina comunitaria in materia di IVA.

Il nodo della direttiva europea

Il principale ostacolo all’innalzamento della soglia del regime forfettario risiede in un mutamento normativo derivante dall’Unione Europea.

In particolare, con l’abrogazione di alcune disposizioni contenute nella direttiva 2006/112/CE, è venuto meno lo strumento che, in passato, consentiva agli Stati membri di avanzare richiesta formale per estendere i limiti relativi alla franchigia IVA, superando la soglia standard di 5.000 euro prevista dall’articolo 285 della stessa direttiva.

Proprio grazie a deroghe concesse nel tempo, l’Italia aveva potuto innalzare gradualmente la soglia, fino a fissarla a 65.000 euro. E, successivamente, all’attuale valore di 85.000 euro. Ora però, con l’entrata in vigore di nuove norme europee, queste deroghe non sono più concesse, Rendendo di fatto impossibile l’approvazione unilaterale di una soglia a 100.000 euro, almeno senza una modifica della direttiva di riferimento.

Franchigia IVA e regime forfettario: un legame indissolubile

Il regime forfettario italiano rappresenta una forma ibrida di fiscalità agevolata. Nella quale convergono sia una semplificazione degli adempimenti contabili sia una parziale esenzione dagli obblighi IVA. Quest’ultima caratteristica si basa proprio sull’applicazione di una franchigia IVA. Ciò consente agli operatori in regime forfettario di non addebitare l’IVA sulle fatture emesse e di non detrarre l’IVA sugli acquisti.

Poiché tale impostazione è strettamente collegata alla normativa europea sull’IVA, qualsiasi revisione delle soglie di accesso richiede, necessariamente, un adeguamento del quadro normativo comunitario.

Le prospettive future: una riforma europea necessaria

Alla luce dell’attuale scenario normativo, per rendere possibile un’estensione del tetto massimo a 100.000 euro occorrerebbe un intervento legislativo a livello UE. Una modifica alla direttiva 2006/112/CE, o l’introduzione di una nuova disciplina che consenta nuovamente agli Stati membri di ottenere deroghe, rappresenterebbe il presupposto imprescindibile per un’eventuale riforma del regime forfettario in Italia.

In mancanza di tale iniziativa, ogni proposta nazionale rischia di essere in contrasto con i vincoli comunitari, esponendo il legislatore italiano a possibili sanzioni. O rilievi da parte delle istituzioni europee.

Regime forfettario a 100.000 euro: tema centrale per professionisti e autonomi

La possibilità di estendere il regime forfettario è un tema che suscita grande attenzione tra i piccoli imprenditori, i liberi professionisti e i lavoratori autonomi. Molti di essi, soprattutto coloro che si avvicinano al limite degli 85.000 euro, vedrebbero con favore un ampliamento della soglia. Ciò consentirebbe loro di continuare a beneficiare di un regime fiscale semplificato e più leggero, pur incrementando il volume d’affari.

Oltre all’aspetto strettamente fiscale, il regime forfettario offre anche vantaggi amministrativi non trascurabili. Dalla tenuta semplificata della contabilità all’assenza dell’obbligo di liquidazioni periodiche IVA, fino alla compilazione semplificata della dichiarazione dei redditi.

Riassumendo

  • Il regime forfettario prevede un tetto massimo di ricavi pari a 85.000 euro.
  • Il Governo intende aumentare la soglia a 100.000 euro, ma incontra ostacoli normativi.
  • Le nuove regole UE non permettono deroghe per innalzare la franchigia IVA.
  • L’abrogazione della direttiva 2006/112/CE impedisce modifiche nazionali autonome.
  • Serve una riforma europea per modificare le soglie del regime forfettario.
  • L’estensione è auspicata ma impossibile senza intervento legislativo dell’Unione Europea.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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