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Oggi: 05 Dic, 2025

Detrazioni IRPEF 2025: attenzione al reddito effettivo, non a quello concordato col CpB

L’Agenzia delle Entrate chiarisce l’IRPEF 2025: nuove aliquote, detrazioni potenziate e chiarimenti sul reddito complessivo e CPB.
7 mesi fa
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irpef
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Con la circolare n. 4/E del 16 maggio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha delineato con precisione il quadro normativo e interpretativo che riguarda l’imposizione fiscale sulle persone fisiche (IRPEF), commentando le significative modifiche al sistema delle aliquote e chiarendo il funzionamento delle detrazioni applicabili.

I contenuti della circolare rappresentano un importante punto di riferimento per comprendere l’evoluzione dell’IRPEF a partire dall’anno d’imposta 2025.

Riforma dell’IRPEF: nuovo assetto delle aliquote per scaglioni

A seguito delle disposizioni inserite nella Legge di Bilancio 2025, a partire da quest’anno, l’imposta sul reddito delle persone fisiche viene calcolata secondo una nuova struttura basata su tre fasce reddituali.

Le aliquote IRPEF, infatti, sono state rimodulate con l’obiettivo di semplificare la tassazione e ridurre il carico fiscale per i redditi medio-bassi.

Nel dettaglio, le nuove aliquote progressive applicabili sono le seguenti:

  • 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
  • 35% per la parte di reddito compresa tra 28.001 e 50.000 euro;
  • 43% per i redditi oltre i 50.000 euro.

Questa revisione ha comportato l’eliminazione di uno degli scaglioni precedenti, accorpando le fasce centrali e creando un sistema di tassazione più lineare. La modifica è stata pensata per rafforzare la progressività dell’IRPEF, mantenendo al contempo una certa razionalità nella distribuzione del carico tributario.

Detrazioni per lavoratori dipendenti: novità rilevanti

Accanto alla riforma delle aliquote, si segnala un aggiornamento rilevante anche sul fronte delle detrazioni. È stato confermato l’aumento della detrazione spettante ai titolari di redditi da lavoro dipendente, ad esclusione dei pensionati e dei percettori di assegni ad essi assimilati. La soglia della detrazione passa da 1.880 euro a 1.955 euro, a condizione che il reddito complessivo non superi i 15.000 euro.

Questa misura si inserisce in una logica di tutela delle fasce di contribuenti economicamente più fragili, mirando a rafforzare la capacità di spesa reale delle famiglie a basso reddito.

Determinazione del reddito complessivo: criteri e inclusioni

Un aspetto cruciale per la corretta applicazione delle detrazioni e di altri benefici fiscali è rappresentato dalla nozione di reddito complessivo, anche detto reddito di riferimento, che funge da base per stabilire il diritto ad agevolazioni di vario genere.

La circolare 4/E del 2025 conferma i criteri già espressi in precedenza (in particolare nella circolare 22/E del 19 novembre 2024), ribadendo che, ai fini della determinazione del reddito complessivo, occorre tener conto anche dei redditi soggetti a tassazione separata o a imposte sostitutive.

Rientrano pertanto nella determinazione del reddito complessivo anche:

  • i redditi derivanti da locazioni soggetti a cedolare secca;
  • i compensi assoggettati al regime forfetario per autonomi e professionisti;
  • le quote relative all’ACE (Aiuto alla Crescita Economica);
  • le liberalità (mance) ricevute dai dipendenti del settore privato impiegati in strutture ricettive e nella ristorazione, purché tassate con imposta sostitutiva.

Queste precisazioni chiariscono che anche componenti reddituali generalmente sottratte all’IRPEF ordinaria possono incidere indirettamente sul calcolo delle detrazioni e su altri parametri reddituali.

Concordato preventivo biennale: quale reddito considerare per le detrazioni IRPEF

Un’importante precisazione, emersa sempre dalla circolare n.

4/E, riguarda i contribuenti che scelgono di aderire al concordato preventivo biennale. In questi casi, il reddito definito in sede di concordato non rileva ai fini dell’accesso a detrazioni, deduzioni o altri benefici, anche quando si tratta di prestazioni non strettamente fiscali ma vincolate a parametri reddituali.

Per tale finalità, infatti, resta valido il reddito effettivo e non quello oggetto di accordo con l’Amministrazione finanziaria. Si tratta di una precisazione essenziale, che evita distorsioni e assicura coerenza nel riconoscimento delle agevolazioni sociali e fiscali.

Considerazioni finali

Il quadro delineato dall’Agenzia delle Entrate attraverso la circolare di maggio 2025 rappresenta un passaggio cruciale nella transizione verso un sistema fiscale più coerente e meno frammentato. La revisione delle aliquote IRPEF punta a garantire una maggiore equità distributiva, riducendo la pressione sulle fasce più basse e rendendo più trasparente il meccanismo impositivo.

Parallelamente, l’aumento delle detrazioni per i lavoratori dipendenti con redditi modesti dimostra l’intento di bilanciare l’intervento strutturale con misure a favore delle categorie più esposte. Inoltre, la conferma dei criteri di calcolo del reddito complessivo e le nuove indicazioni sul reddito da considerare in presenza di concordato preventivo contribuiscono a rafforzare la chiarezza interpretativa necessaria per l’applicazione pratica delle norme.

Il nuovo impianto dell’IRPEF, così delineato, richiede un’attenta valutazione da parte dei contribuenti e dei professionisti del settore fiscale, chiamati a confrontarsi con un sistema che, pur più snello, presenta numerose sfaccettature e variabili. Una corretta pianificazione fiscale, pertanto, diventa imprescindibile per sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla normativa, evitando al contempo errori che potrebbero compromettere l’accesso alle agevolazioni previste.

Riassumendo

  • Dal 2025 l’IRPEF ha tre scaglioni con aliquote al 23%, 35% e 43%.
  • Aumentata la detrazione per lavoratori dipendenti con reddito fino a 15.000 euro.
  • Il reddito complessivo include anche cedolare secca, forfettari, ACE e mance tassate.
  • Il concordato biennale non modifica il reddito per calcolare detrazioni e agevolazioni.
  • La nuova struttura dell’IRPEF mira a maggiore equità e semplificazione fiscale.
  • Restano centrali chiarezza normativa e corretta pianificazione per ottenere i benefici fiscali.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.