Oi Brasil non ce l’ha fatta. Il gruppo di telecomunicazioni brasiliano, da tempo in profonda crisi finanziaria, lunedì 21 giugno 2016 ha presentato domanda per l’accesso alle procedure fallimentari, gravata da 65,4 miliardi di real di debito (direttamente o attraverso le sue sussidiarie), pari a 17 miliardi di euro. Si tratta della maggiore bancarotta della storia del Brasile. L’ingresso nella procedura arriva dopo il fallimento dei negoziati con i creditori e alla vigilia del rimborso di bond Portugal Telecom International per 230 milioni di euro il mese prossimo.

Gli obbligazionisti puntavano a scambiare 25 miliardi di real (6,5 miliardi di euro) di debito con il 95% del capitale, azzerando sostanzialmente le quote degli attuali azionisti, ma i negoziati si sono interrotti dopo le dimissioni del Ceo di Oi Brasil Bayard Gontijo in segno di protesta per non essere riuscito a spingere in questa direzione. Come noto, il quarto operatore di tlc brasiliano, che lo scorso inverno era anche stato oggetto di interesse da parte del miliardario russo Friedman (patron di Vimpelcom) attraverso la finanziaria LetterOne, è stato costretto ad alzare bandiera bianca sotto il peso enorme di un debito da oltre 19 miliardi di dollari. A peggiorare il quadro finanziario, i debiti contratti da Oi in valuta forte mentre il real (su cui si basano gli incassi) crollava e il rifiuto di Altice di rilevare il debito di Portugal Telecom dopo la cessione della società portoghese di tlc controllata da Oi Brasil. Non ultimo, il peggioramento della situazione politica, la crisi delle banche finanziatrici e il perdurare della crisi economica brasiliana.

 

Oi Brasil fa ricorso alla legge fallimentare

 

Cosa succederà adesso? Oi Brasil è ora sotto la protezione della legge fallimentare brasiliana (una sorta di Chapter 11 all’americana), insieme ad altre sei sussidiarie (Oi Móvel, Telemar Norte Leste, Copart 4 Participações, Copart 5 Participações, Portugal Telecom International Finance and Oi Brasil Holdings Coöperatief) e si aprirà una procedura concorsuale per tentare di soddisfare i creditori in tribunale.

La partita non è ancora chiusa , ma il salvataggio di Oi è, a questo punto, seriamente compromesso e il rischio di fallimento è molto alto. Sul mercato TLX, le obbligazioni Oi Brasil 5,625% 2021 (codice ISIN XS1245244402) sono state sospese dagli scambi e sul mercato grigio Otc mostrano valori estremamente volatili che vanno dal 2 a 15 per cento del nominale. Stessa cosa per i bond Portugal Telecom, legati a Oi Brasil che, su Borsa italiana, non riescono a fare prezzo. Anche le azioni quotate alla borsa brasiliana sono state sospese dalle contrattazioni dopo aver perso ieri più del 10%. In attesa di vedere l’evolversi della procedura fallimentare presso il Tribunale di Rio de Janeiro, i cui tempi non saranno certo brevi (18-36 mesi), Oi Brasil continuerà ad erogare regolarmente i propri servizi preservando la liquidità sufficiente a farlo.